Letteratura

Preghiere senza altare. Copie senza mercato

In 78 ore, 300 persone hanno scelto. Poi basta

22 Luglio 2025

Il 21 luglio, sul blog de Il Fatto Quotidiano, lo psicoanalista Maurizio Montanari ha raccontato la frattura aperta da Giuseppe Cesaro, scrittore de La Nave di Teseo, contro l’ipocrisia dell’editoria italiana. Un mondo in cui si pubblica solo ciò che vende, e si vende solo ciò che è già stato pubblicato cento volte. Volti televisivi, nomi riciclati, generi facilmente impacchettabili.

Ma che succede se qualcuno scrive fuori da tutto questo? Succede Preghiere per chi non prega mai. Un libro senza editore, senza promozione, senza “posizionamento”. Un libro che, in 78 ore, ha raccolto 278 prenotazioni reali. Oggi sono 300. Non vendite. Non scaffali. Ma persone vere, che hanno letto un post, scritto una mail, deciso di esserci. I piccoli editori mi chiedevano: “Ma che genere è?” Io ho risposto con un testo. Uno solo. Non un romanzo, non una raccolta, non un diario. Un gesto, che nasce da chi non grida, non crede, non chiede. Da chi sta sulla soglia dell’umano, dove non si fanno scoop ma si vive il reale.

Ogni storia è diventata una preghiera. Ma senza Dio. O forse proprio per lui. Questo libro non è nato come libro. Scrivevo su Facebook. Non per raccogliere consensi, non per guadagnare lettori. Scrivevo per restare vicino a qualcosa che sentivo muoversi sotto la pelle delle cose. Scrivevo piccoli testi, ritratti, gesti. Li chiamavo preghiere. Ma non erano religiose. O forse lo erano più di quanto avessi immaginato. Erano parole affidate al pubblico di chi passa, di chi legge per caso, di chi scrolla per abitudine e poi, all’improvviso, si ferma. Erano “Preghiere per chi non prega mai”.

Nessuna pretesa. Nessuna retorica. Nessuna verità. Solo voci. Solo fiato. Solo storie. C’è una teologia laica, fatta di pieghe, di errori, di cadute. C’è un senso del sacro che non passa da una religione, ma dalla materia della vita. Dal dolore, dalla perdita, dalla solitudine, ma anche dalla resistenza, dalla fame, dall’amore che non si dice. Queste preghiere sono laiche, sì. Ma sono sacre. Perché sono necessarie. Perché sono vere. Perché sono scritte da chi non ha mai chiesto di essere ascoltato, ma che finalmente si è sentito autorizzato a parlare.

La prenotazione si chiude il 25 luglio. Poi basta. Il libro non sarà ristampato, non sarà distribuito online, non si troverà su nessun sito. Chi lo prende, lo prende ora. Poi torna a essere quello che era: una parola sottratta. Non esposta.

Per chi volesse leggere, prenotare, o solo scrivermi: f.cavallari70@gmail.com

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