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Letteratura

Reality

di Filippo Cusumano
27 Novembre 2020

Sono stanca e di cattivo umore.
Mi piazzo sul divano e accendo la tv.
Dopo un quarto d’ora di zapping capito su “Primo amore”, un reality in cui vengono fatti incontrare un uomo e una donna che da giovani si sono amati e poi persi di vista.
Guardo questo tipo di trasmissioni con diffidenza.
“Figurati se i due non si sono già visti prima, concordando tutto, figurati se quanto meno non si sono intravisti tra le quinte del programma, eccetera eccetera”, penso ogni volta mentre lo guardo.
Ma resto incollata a vedere come va  a finire
La parte della trasmissione che mi diverte di più è quella che mette a confronto i ricordi dei due.
C’è sempre uno dei due che ricorda nei minimi particolari quello che è accaduto, mentre l’altro fa la faccia sorpresa:
“Ah sì? Così è successo? Chiedo scusa, sarà senz’altro come dice Francesca, ma proprio non me ne ricordo.”
Poi il gioco si inverte ed è quello che non ricordava un particolare che ne ricorda distintamente un altro che invece sfugge completamente al vecchio partner.
E’ abbastanza divertente anche la testimonianza dei vecchi amici della coppia.
Anche qui le discrepanze nel riportare e classificare gli avvenimenti sono notevoli, tanto da indurre nel sospetto che il metterle a fuoco, enfatizzandole al massimo, sia una volontà precisa degli autori della trasmissione.
Il conduttore, poi è proprio bravo.
Entertainer televisivo dalla faccia quanto mai accattivante, garbato, maestro di ironia ( in privato probabilmente anche di sarcasmi) , non perde mai di vista gli aspetti romantici della vicenda.
Sa bene cosa vuole il suo pubblico e quali corde andare a toccare per darglielo.
Se si rende conto che la storia è finita non per divergenze inconciliabili di carattere o per totale esaurimento della spinta emotiva iniziale, ma per circostanze assolutamente fortuite e casuali, dà il meglio di sé.
Nell’ultima puntata che ho visto un famoso cantante sosteneva di aver perso completamente di vista la sua prima fidanzatina per l’avversione che nei suoi confronti avevano i genitori di lei, turbati dalla lunghezza dei suoi capelli e preoccupati per l’inconsistenza, quanto meno ai loro occhi, delle sue prospettive.
La storia, insomma, era finita per cause, diciamo così, esterne.
Lei, una graziosa quarantenne, nel frattempo emancipatasi dalla vigilanza occhiuta di genitori e fratelli, continuava a guardare a questa storia come all’occasione mancata della sua vita, come a “ciò che poteva essere e non è stato” come ama dire il conduttore.
Il famoso cantante guardava il tutto da un’altra angolazione.
Presentatosi in studio con una modella che avrebbe tranquillamente potuto essere sua figlia, si prestava al gioco più con amabile condiscendenza che con tenerezza.
Il “pubblico da casa” (altra espressione ricorrente del conduttore) sicuramente pensava, e anch’io ammetto di averlo fatto, che, tutto sommato, è stato meglio per lei che le cose siano andate come in effetti  sono andate.
“Ti sei risparmiata una vita di corna”, pensavo tra me e me, riandando con il pensiero alle decine di compagne diverse, tutte giovanissime, con le quali il famoso personaggio, irrequieto cantore delle angosce giovanili, si era fatto vedere in giro per anni.
“E il mio primo amore che fine avrà fatto?”, penso, andando a letto…

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