Musica
Speciale 1985 – Il rinascimento del rock italiano parte da Firenze
Oltre Sanremo e Festivalbar, oltre i successi da discoteca di Deejay Television, nel 1985 la musica italiana era soprattutto underground
Il 1985 fu per la musica italiana un anno di fratture creative, dove la musica italiana si sviluppò oltre le sedi istituzionali canoniche come Sanremo (dove vincono i Ricchi e poveri con “Se m’innamoro”) e Festivalbar (dove trionfano i Righeira con “la” canzone tormentone estivo per antonomasia “L’estate sta finendo”) e si alimentarono rivoluzioni sonore sotterranee.
A Firenze, cuore pulsante della scena indie italiana e luogo in cui arrivavano gruppi da tutta Italia per cercare vie alternative al successo, i Litfiba trasformavano una cantina di via de’ Bardi in un laboratorio politico-musicale. Il loro album Desaparecido – primo capitolo della “Trilogia del Potere” – sfidava i totalitarismi con brani come “Eroi nel vento” e “Guerra”, intrisi di simbologie anti-militariste. Le loro sonorità, un ibrido di darkwave britannica e ritmi mediterranei, facevano di Firenze una capitale della new wave italiana, in dialogo con altre band locali come Diaframma e Moda. I testi di Piero Pelù, carichi di metafore anti-istituzionali (“Polemos padre di tutte le cose”), venivano censurati nelle radio RAI, mentre il video di “Der Krieg” (girato a Berlino Est nel 1984 dal regista Corso Salani) circolava in VHS tra i centri sociali.
Non solo toscani, però. Il 1985 segnò per i Denovo – gruppo iconico della scena new wave catanese – un anno di trasformazione creativa e riconoscimento nazionale. Formatisi nel 1982 attorno ai talenti di Mario Venuti (voce, chitarra, sax), Luca Madonia (voce, chitarra), Toni Carbone (basso) e Gabriele Madonia (batteria), la band univa influenze britanniche (XTC, Police, Talking Heads) e melodie mediterranee, creando un sound unico nel panorama indie italiano. Nel 1985 pubblicarono il primo album “Unicanisai” (Kindergarten Records, etichetta fiorentina), un lavoro che rifletteva il dualismo artistico tra Venuti e Madonia. Grazie a una demo inviata a Renzo Arbore, i Denovo approdarono a Quelli della notte (Rai 2), esibendosi con “Niente Insetti su Wilma” (brano dell’EP d’esordio del 1984). L’impatto fu tale che Arbore li volle anche in DOC, storica trasmissione culturale Rai, dove suonarono per una settimana intera. Catania, che negli anni successivi verrà definita “Seattle d’Italia” per la vivacità musicale, trovò nei Denovo i suoi pionieri.
Accanto a questa underground ribelle, fiorivano sperimentazioni mainstream. I Matia Bazar con “Melanchólia” portavano la musica elettronica in classifica: “Ti sento”, campionando il respiro di Antonella Ruggiero col Synclavier (il primo sampler italiano), fondeva pop e avanguardia.
Ma nelle periferie industriali emiliane (e non solo) fiorivano realtà come i CCCP di Parma, che in “Oh! Battagliero” mescolavano cori sovietici a distorsioni da fabbrica e a Milano muovevano i primi passi gruppi come Afterhours e Elio e le Storie Tese.
Il 1985 dimostrò come la musica italiana navigasse tra due acque: una musica mainstream in cui era ancora in voga la rima baciata e l’esplosione di linguaggi innovativi, dove il synth dei Matia Bazar dialogava col rock-punk dei Litfiba e il pop sofisticato dei Denovo, creando un tessuto sonoro unico.
La prima puntata qui
La seconda qui
La terza qui
Playlist dell’Italia Sotterranea (1985):
1. Litfiba – Eroi nel vento
2. Matia Bazar – Ti sento
3. Denovo – Niente insetti su Wilma
4. CCCP – Oh! Battagliero
5. Diaframma & Litfiba- Amsterdam
6. Elio e le Storie tese – Abbecedario
Devi fare login per commentare
Accedi