Teatro

Teatro: “A Place of Safety” è lo spettacolo dell’anno. Tutti i vincitori del Premio Ubu

Riconoscimento speciale per i festival di Akropolis teatro a Genova e Teatri di Vetro a Roma, entrambi vittime dei tagli economici della commissione del Ministero della cultura. Tutti i premi, categoria per categoria: dalle attrici agli attori, dalle scene alla musica.

18 Dicembre 2025

BOLOGNA _ E’ un Premio Ubu dal segno squisitamente politico quello che è stato attribuito la sera del15 dicembre nell’Arena del Sole di Bologna, -conduzione di Gioia Salvatori e Lorenzo Pavolini e interventi musicali di Simone Alessandrini- davanti ad un pubblico complice che vive e lavora nel pianeta teatro italiano. E questo, soprattutto questo, è il “suo” Premio. Un Oscar per teatranti così voluto sin dagli esordi, dal rimpianto critico e intellettuale Franco Quadri. E’ lui che l’ha inventato, curandolo con amor paterno e accompagnandolo di pari passi con le avventure e i dolori della scena nazionale di cui è sempre più diventato -nel bene e nel male- specchio fedele. E’ un premio politicamente significativo per le scelte operate dalla maggioranza della sessantina di critici e studiosi che hanno inteso sollevare l’indice contro la mostruosa decisione della commissione ministeriale di tagliare parte delle risorse -in alcuni casi davvero minime- che aiutano a sperimentare e montare spettacoli e incontri di pubblico come i Festival destinazioni tra le più amate d’Europa. Sono scelte, alcune davvero incomprensibili, che hanno voluto mettere in ginocchio -con intento da ancién regime – guarda caso i più attivi e creativi sperimentatori. In questo il Premio Ubu ha colto le difficoltà del momento e l’ampiezza dello scontro sui temi della cultura e dell’informazione. Ecco così la decisione engagè di premiare come spettacolo dell’anno uno spettacolo solido ispirato al tema dell’immigrazione che in Italia ha assunto toni anche assai drammatici con i respingimenti e le recenti case di alloggio temporaneo in terra d’Albania, inventate dalla nostra premier in persona. Lo spettacolo di Nicola Borghesi ed Enrico Baraldi, regia e drammaturgia, è “A place of safety. Viaggio nel Mediterraneo Centrale” ideato e realizzato anche con trasferte in mare dal collettivo bolognese Kepler 452, lungo la tratta dei “migranti”.

“A Place of Safety” di Kepler 452. Nella foto: José Ricardo Peña, Floriana Pati, Miguel Duarte, Giorgia Linardi, Flavio Catalano, Nicola Borghesi (Foto Luca Del Pia)

Un’ indagine senza veli, quasi in presa diretta quello dell’opera nata in collaborazione con Sea-Watch ed “Emergency”, prodotta da Ert, Teatro Nazionale di Emilia Romagna (in collaborazione con Metastasio di Prato, CSS di Udine e il Théatre des 13 Vents Montpellier), Kepler 452 mette in parallelo informazione e spettacolarità, alternando le fasi di straniamento a quelle più intime e coinvolgenti del ricordo personale. Mette assieme “lucida analisi e rabbia, cronaca di eventi drammatici e denuncia politica che va oltre la stretta emergenza dei flussi migratori per investire di interrogativi chi esercita il potere nella nostra Europa”.

Dal teatro alla danza, lo spettacolo dell’anno 2025, scelto dalla critica del Premio Ubu è “Asteroide” diel coreografo e danzatore Marco D’Agostin, spettacolo che “mescola arditamente, ma con accortezza, gli elementi per farne uno spettacolo pop convincente, fatto di grazia, ironia, erudizione e consumata capacità di entertainment. La stessa che nel volgere di pochi anni l’ha fatto diventare un idolo per nuove generazioni. E non si parla di dance addicted bensì di giovani catturati dal suo indiscutibile talento nel comunicare trasversalmente gioie e dolori del nostro tempo. Soprattutto quelli vissuti alla sua età. O giù di lì. Accade così pure in questo nuovo allestimento che occhieggia al musical, anzi alla voglia di musical, discutendo di un serissimo tema quale è la scomparsa dei dinosauri”. Un “only one man show che racconta assieme estinzione di massa di una specie e la fine di un amore. Spettacolo di raffinata teatralità che mantiene un forte baricentro nella danza.

Il danzatore e coreografo Marco D’Agostin nei panni di un paleontologo racconta in “Asteroide” come milioni di anni fa scomparvero i dinosauri dalla Terra (Foto di Luca Del Pia)

Ad incassare il riconoscimento per la migliore regia è Massimiliano Civica che, nell’allestimento di Capitolo Due” riprende il testo di Neil Simon con l’interpretazione in scena di Maria Vittoria Argenti, Ilaria Martinelli, Aldo Ottobrino e Francesco Rotelli.

Migliore attrice più votata è Valentina Picello (il monologo “Anna Cappelli” e “La gatta sul tetto che scotta”).Vittoria come attore anche per Davide d’Elia (“Autoritratto”) questi giorni di scena al Teatro Litta di Milano con “Il ritorno del Piccolo Principe”.

Sorpresa nel settore dedicato alle attrici e performer Teatro under 35, dove a imporsi è Francesca Astrei una giovane teatrante dotata di talento, sense of humour e, nella scena, una spiccata abilità nel rendersi protagonista del racconto teatrale in diretta. Un’ attrice vera, sanguigna e passionale come da tanto non si vedeva…

Stesso discorso al maschile va fatto per l’altro under 35, il genovese Pietro Giannini, dotato di uno spiccato istinto per la scena, interprete di un coinvolgente “La Traiettora calante”,dedicato al crollo del Ponte Morandi di GenovaPer la migliore scenografia il riconoscimento è andato invece a Daniele Spanò per “La Vegetariana di Daria Deflorian.

Francesca Astrei in “Io sono verticale” monologo scritto e interpretato dall’attrice stessa risultata a sorpresa la vincitrice del Premio Ubu come attrice under 35 anni (Fotografia di Angelo Maggio)

Per i Migliori Costumi lo scettro va allo stilista sardo Antonio Marras per i costumi originali con cui ha riletto il Settecento in “Amadeus” di Peter Shaffer, regia a cura di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia.

Assai singolare la premiazione del settore Disegno Luci vinto ex aequo da Giulia Pastore, per La Vegetariana” di e con Daria Deflorian che porta in scena la figura di Yeong-hye protagonista del romanzo di Han Kang, premio Nobel per la Letteratura 2024. L’altro corno della vittoria sono invece le luci dello spettacolo “Tragudia- il Canto di Edipo” disegnate dallo stesso autore della regia e ideatore dello spettacolo in lingua grecanica: Alessandro Serra. Chi scrive – componente anch’egli della giuria dell’ Ubu– ritiene questo teatrante dotato di un talento speciale nel rileggere il teatro classico greco.

Per quanto riguarda il miglior progetto sonoro e le musiche originali, l’Ubu è andato invece a Vanni Cruciani, Giuseppe Franchellucci, Massimo Marches e Mario Perrotta per l’originale spettacolo dedicato alla vita e alle opere del Mr Volare, Domenico Modugno, in Nel blu. Avere tra le braccia tanta felicità”.

Al bravo Davide d’Elia è andato anche il riconoscimento per il Miglior nuovo testo e scrittura drammaturgica messo in scena in Italia.

Per il migliore testo non originale quello invece va all’adattamento curato dall’attrice e regista Licia Lanera per Altri libertini” tratto dall’omonimo romanzo scritto da compianto autore Pier Vittorio Tondelli.

A sinistra nell’immagine il regista Alessandro Serra e a destra Giulia Pastore entrambi vincitori Ubu ex aequo per il miglior disegno luci.IL primo per “Tragedia- Canto per Edipo” e la seconda per “La Vegetariana”

La palma per il miglior nuovo testo straniero messo in scena in Italia va a “Cose che so essere vere” di Andrew Bovell con Giuliana De Sio e Valerio Binasco, autore della regia che ha inaugurato nel 2024 la Stagione del Teatro Carignano a Torino.

Restando all’estero, miglior spettacolo straniero rappresentato in Italia è stato ”Changes”, con la regia di Thomas Ostermeier, prodotto dalla Schaubühne di Berlino, andato in scena alla Biennale Teatro di Venezia.

E ora veniamo ai premi speciali. Al Teatro Akropolis di Genova è andato il riconoscimento per il film-documentario “La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Carmelo Bene”, regia di Clemente Tafuri. E’ il secondo Premio Ubu guadagnato dalla compagnia ligure dopo quello del 2017 per AkropolisLibri del 2017. Il film, prodotto Akropolis Libri e Teatro Akropolis e diretto da Tafuri vede come interpreti Valentina BeottiMargherita Fabbri, Daniela Paola Rossi, fotografia e montaggio di Clemente TafuriLuca Donatiello e Alessandro Romi, riprese e audio di Luca Donatiello e Alessandro Romi, musiche originali di Teatro Akropolis (Il film – e gli altri della serie “La parte maledetta”- può essere ancora visto su Rai Replay a questo indirizzo: https://www.raiplay.it/video/2025/07/La-parte-maledetta—Una-notte-con-Teatro-Akropolis—Carmelo-Bene-cefc7d6f-43f0-4082-a104-334613211147.html.

Altro riconoscimento dei Progetti Speciali è andato al festival di “Teatri di Vetro” di Romadiretto da Roberta Nicolai per l’attenzione pluridecennale ai linguaggi performativi e la cura nell’indagarne e favorirne i processi. Un riconoscimento che celebra il valore di un percorso dedicato alla ricerca, alla sperimentazione e alla costruzione di comunità artistiche e di pensiero. Sia, questo festival che l’altro curato dal Teatro Akropolis a Genova sono stati oggetto della decisione assurda della Commissione del Ministero della Cultura di azzerare i contributi alle due manifestazioni, nonostante gli alti punteggi raggiunti dalla loro programmazione e attenzione alla ricerca.

Akropolis Teatro di Genova è andato il premio Speciale Ubu come riconoscimento per il film-documentario “La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Carmelo Bene”, regia di Clemente Tafuri.

A Mimmo Borrelli è andato il Premio Ubu per la sua rierca antropologica e per come ha saputo travasarla in una esperienza di formazione e pedagogia teatrale con il progetto Opera in transizione. Anime pezzentelle dalla faccia sporca”.

Per la “Trilogia dell’Assedio” un riconoscimento degli Ubu speciali è andato anche al Teatro dei Venti di Modena curatori di molteplici progetti di teatro in carcere e comunità.

Per la “capacità di trasformare la propria storia in archivio vivente in grado di rigenerarsi e generare nuovi percorsi, per Supernova, per l’opera di sistematizzazione della loro presenza e per le aperture verso il futuro, Speciale Ubu anche alla compagnia dei Motus.

E infine, Premio Ubu alla carriera è andato al grande regista e teatrante Pippo Delbono.

Nel corso della serata il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha assegnato anche il Premio Franco Quadri, un riconoscimento rivolto a chi ha contribuito ad ampliare i linguaggi della scena contemporanea e a favorire scambi e contaminazioni, anche in una prospettiva interdisciplinare. Per l’edizione 2025, il Premio viene per la prima volta attribuito a due figure differenti, una attiva in Italia e l’altra sulla scena internazionale, in un intento di valorizzazione dell’attenzione che Franco Quadri e la Ubulibri hanno sempre dedicato al dialogo tra le pratiche artistiche italiane e i percorsi provenienti dall’estero, in un confronto che continua a essere decisivo per la vitalità del teatro contemporaneo.

Il regista e attore Pippo Delbono a cui è andato il Premio Ubu perla carriera teatrale 2025. Proprio in questi giorni èsta uscendo nelle sale l’ultimo film girato da Delbono “Bobò”

Il Premio Franco Quadri 2025 è stato così assegnato a:
Roberta Carlotto per il suo fondamentale ruolo nel diffondere il teatro attraverso media come la radio, collaborando in più occasioni proprio con Franco Quadri, e la televisione, dando alle scene visibilità e risonanza sul secondo canale, dove convince a comparire, tra gli altri, un all’inizio recalcitrante Carmelo Bene. Instancabile promotrice culturale, con modalità pionieristiche ha costruito ponti e collegamenti inediti tra forme espressive diverse, valorizzando l’arte scenica e allargandone la conoscenza a più ampie ed estese fasce di pubblico. La sua passione per il teatro l’ha portata, decenni dopo, a fondare con Luca Ronconi il Centro Teatrale Santacristina, fertile luogo di formazione e di ricerca che ha saputo riunire generazioni di attrici e attori, autori e autrici, registe/i, continuandone le attività anche dopo la scomparsa del Maestro.
L’altro destinatario del Premio è
Kae Tempest, poeta e performer di fama internazionale, per la capacità di portare la poesia e il teatro in dialogo con musica, spoken word, riferimenti classici e cultura pop, raggiungendo pubblici trasversali e rinnovando il rapporto tra oralità, scena e comunità. La presenza di Tempest nel panorama internazionale rappresenta una delle traiettorie più rilevanti del teatro e della poesia performativa degli ultimi anni.

Franco Quadri, il critico e intellettuale che ha fondato il Premio Ubu per il teatro, la manifestazione allo stato attuale più importante e prestigiosa per la scena nazionale e internazionale

 

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