I disastri delle cartolarizzazioni: “Il giubileo bancario”
Il pittore spagnolo Francisco de Goya ha realizzato, tra gli anni 1810 e 1815, una serie di 82 incisioni intitolate “I disastri della guerra”. Da allora sono un archetipo per tutti coloro che vogliono descrivere l’orrore della guerra che, nelle stampe, è rappresentato in modo particolarmente crudo e penetrante. Richiamandomi a questa tradizione artistica ho scelto come titolo,“I DISASTRI DELLE CARTOLARIZZAZIONI” per una serie di articoli che, collaborando con altri autori, scriverò sugli effetti economico / sociali della scelta scellerata della classe dirigente italiana di svendere i debiti E LA VITA di 2 milioni fra aziende e famiglie agli speculatori internazionali. D’altra parte il grande storico Francesco di Guicciardini, che fu anche ambasciatore, diplomatico e condottiero, sintetizzava 500 anni fa il carattere dominante delle classi dirigenti italiane con “o Franza o Spagna, purché se magna”,
Nel 2022 abbiamo scritto, con il prof. Giacomo Di Gennaro, la prefazione all’indispensabile libro “LA RIVOLUZIONE DEL DEBITO” dell’avvocato Fabio Cesare). In tale prefazione, avendovi partecipato fra i protagonisti, come contributo personale di Giovanni Pastore, riprendo la storia del primo tentativo di ottenere una legge che stabilisse regole certe per la remissione dei debiti: IL GIUBILEO BANCARIO. Chiedevamo non una cancellazione, ma una transazione ad un livello sostenibile dalla famiglia e/o dall’azienda sovraindebitata. Il testo che qui riproponiamo è quello inserito come errata corrige, riportata sul sito della Giuffre, nella prima edizione del libro e diventerà parte integrante della prefazione nelle successive edizioni. Dopo la pubblicazione del libro ci è stato infatti chiesto, da alcuni di coloro che sono citati nella prefazione, e anche da alcuni non citati nella stessa, di precisare meglio il loro ruolo nel Giubileo Bancario.
Nel 2015-2016 la classe dirigente italiana fece (o fu costretta a fare per i suoi errori precedenti) la scelta scellerata di svendere alla speculazione internazionale il debito insoluto delle aziende e del ceto medio, con le correlate garanzie sugli immobili adibiti a residenza della famiglia (prime case). Contrastando il senso di fatalità (non è possibile altra soluzione), di imposizione dalle autorità europee (lo vuole l’Europa), di colpa (luogo comune che sempre accompagna il debito ed il debitore), fin dal 2015 alcune associazioni operanti nel contrasto dell’usura, nella difesa dei diritti dei debitorie e associazioni imprenditoriali, colsero il nesso profondo fra NPL ed usura e cercarono di studiare il fenomeno ed individuare le modalità per contrastarlo.
Il 25 luglio nella sala “Moro” della Camera dei deputati si svolse un convegno, con l’augurio iniziale di Padre Massimo Rastrelli, relazioni di esperti e la partecipazione di rappresentanti di Possibile (on. Andrea Maestri) e Sinistra Italiana (on. Giovanni Paglia). L’avvocato Biagio Riccio concluse i lavori con l’impegno comune a studiare il fenomeno ed a proporre soluzioni pratiche.
Il 03 10 2016 L’avvocato Dino Crivellari pubblicò su di un giornale on line un articolo che poteva fornire una soluzione pratica al problema: http://www.wallstreetitalia.com/opinioni/condono-bancario-utile-per-tutti-ce-anche-precedente/.
Già il 18 ottobre 2016 le associazioni incontrarono l’avvocato Dino Crivellari, apprezzandone la proposta e si avviò una importante attività, pur nella distinzione dei ruoli, di incontri, convegni, articoli di stampa, per far conoscere il condono bancario. Tra i molti si possono citare gli articoli 14 febbraio 2017 su “Libero” di Sergio Luciano e quello del 01 03 2017 sul “Fatto quotidiano”, di Giorgio Meletti, in cui l’avvocato Dino Crivellari, l’onorevole Giovanni Paglia e le associazioni spiegano il Giubileo bancario. Altre partecipazioni possono essere citate[1].
Infine il 6 marzo 2017 il deputato Paglia depositò il disegno di legge “disposizioni per l’estinzione agevolata dei debiti pregressi delle persone fisiche e delle piccole medie imprese verso gli istituti di credito”, Camera dei deputati, n° 4352 e il 12/4/17 il deputato Marotta depositò “disposizioni per favorire la definizione transattiva dei debiti insoluti verso banche ed intermediari finanziari”, Camera dei deputati, n° 4424, ambedue scritti dall’avvocato Dino Crivellari. Si trattava di una proposta di remissione dei debiti che non era una cancellazione, ma una transazione ad un livello sostenibile dalla famiglia e/o dall’azienda sovraindebitata. Si tentava di scongiurare in maniera preventiva e radicale, gli inutili massacri degli impoveriti, che si stanno puntualmente verificando. La scelta del nome “Giubileo Bancario”, all’epoca, fu una scelta di semplicità. Un termine di facile comprensione da parte di tutti, e, per alcuni di noi, di richiamo al magistero della Chiesa[2]. Non ne comprendevamo il profondo radicamento nella storia del pensiero umano, l’evidente passaggio dalla prassi di classi dominanti consapevoli e capaci (il confronto con l’attuale classe dirigente italiana è impietoso) alla successiva sistematizzazione filosofica.
La senatrice Loredana De Petris depositò il testo al Senato[3].
A luglio 2017 iniziò la discussione in Commissione Finanze alla Camera, con la significativa adesione del M5S[4], e poi della Lega Nord alla filosofia del testo di legge[5]. Va segnalato che tale adesione non si rinnovò quando i due partiti nel 2018-2019 furono al governo con il Conte I.
Il dibattito sulla proposta crebbe nell’opinione pubblica, con il forte appoggio di alcune categorie industriali (la principale era l’ANCE). In questa situazione perfino il PD, asse portante del governo dell’epoca che, come giustamente sostiene Fabio Cesare, ha attuato “plurimi interventi legislativi che hanno spostato il baricentro dell’espropriazione verso l’interesse dei creditori, comprimendo le possibilità di difesa del debitore”, si sentì obbligato a presentare un suo progetto, anzi due[6]. Basta leggerli per capirne l’inutilità! Intanto il dibattito in Commissione finanze della Camera proseguiva, con significative audizioni a favore dell’approvazione della legge, principalmente da parte delle associazioni delle categorie produttive. In maniera molto chiara le associazioni di categoria si esprimevano a tutela dei loro associati, con il timore che la svendita dei crediti delle imprese alla speculazione internazionale avrebbe portato ad un incremento delle difficoltà del tessuto produttivo italiano. Però la legislatura volgeva al termine.
Prevedendo l’impossibilità di arrivare in tempo all’approvazione di una legge, fu fatto un tentativo di inserire, attraverso un emendamento[7] nella legge di stabilità per il 2018, i principi fondamentali del Giubileo Bancario. Teoricamente, considerata la consistenza dei gruppi che sostenevano il Giubileo Bancario, era possibile una maggioranza favorevole, ma il governo, presentò un unico emendamento riassuntivo, escludendo appunto il Giubileo Bancario, che perse l’ultima possibilità di diventare legge nella XVII legislatura, prima delle svendite massive dei debiti delle aziende e del ceto medio italiano alla speculazione internazionale.
Prof. Giacomo Di Gennaro Università Federico II Napoli
Dott. Giovanni Pastore imprenditore
NOTE
[1]Roberto Tieghi, senior partner di Fantozzi & Associati Studio Legale Tributario,Biagio Riccio, avvocato esperto in contenziosi bancari e fallimentari. Diedero, inoltre, un importante contributo di riflessione anche:Marcello Minennacon delle pregnanti osservazioni sul rapporto NPL e bilancio dello Stato (Fuori dalla trappola dei crediti deteriorati, in “gli stati generali”, 5/4/17, nonché alcune Fondazioni antiusura e l’associazione di microcredito“Ritmi”. Il loro intervento riguardò soprattutto il tentativo di trovare forme di finanziamento che permettessero alle famiglie di transare il debito, se la legge fosse stata approvata.
[2]Tra i molti: https://it.zenit.org/2020/09/01/papa-francesco-il-giubileo-e-un-tempo-sacro-per-ricordare-ritornare-riposare-riparare-e-rallegrarsi/4. un tempo per riparare. “il giubileo è un tempo per riparare l’armonia originaria della creazione e per risanare rapporti umani compromessi. esso invita a ristabilire relazioni sociali eque, restituendo a ciascuno la propria libertà e i propri beni, e condonando i debiti altrui”.
[3]Gruppo si-sel “disposizioni per favorire la definizione delle sofferenze bancarie a carico di famiglie e imprese”,Senato della Repubblica, n° 2799 del 19/4/17.
[4]Pdl presentato dai deputati Alberti, Pesco, Villarosa: misure straordinarie in materia di sofferenze bancarie https://www.camera.it/leg17/995?sezione=document
[5]Pdl presentato dai deputati Busin, Fedriga, et alii, “disposizioni per favorire la definizione transattiva delle posizioni debitorie in sofferenza nei riguardi delle banche e degli intermediari finanziari”.
[6]Sempre primo firmatario il deputato Paolo Petrini:“disposizioni per favorire la definizione delle sofferenze” bancarie
[7]https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=emendc&leg=17&id=1053099&idoggetto=1059084.
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