Economia civile
Per leggere (e reggere) la complessità delle transizioni la comunicazione istituzionale serve ancora di più
All’incrocio tra le due grandi transizioni del nostro tempo – quella digitale e quella ambientale – qualcuno si chiede: siamo arrivati alla fine di Internet? È questa la provocazione al centro del talk organizzato da AESS – Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), durante l’ultima edizione di Smart Life Festival, la rassegna modenese dedicata alla cultura digitale che festeggia i suoi dieci anni. Internet, in realtà, non è affatto finito. Ma è cambiato. Se agli albori dominava la comunicazione “breve” e immediata, oggi i messaggi si fanno più complessi, riflessivi, e cercano nuove forme per raggiungere le persone in modo efficace. In un’epoca segnata da crisi e incertezze, a fare da bussola è la comunicazione istituzionale.
Ne è convinto Domenico Repetto, Direttore della Comunicazione istituzionale del MASE: “Oggi si investe e si comunica con una visione di medio periodo, non più di breve. La pubblica amministrazione non deve solo informare, ma anche ispirare e produrre cultura. Si sopravvive ai cambiamenti attraverso la cultura, intesa come la capacità di fornire informazioni e, al tempo stesso, di permettere alle persone di elaborarle per compiere scelte consapevoli.” Una comunicazione, quindi, che vive tra online e offline, anche se – come sottolinea Livia Catena, Responsabile Comunicazione e Media del GSE – oggi è più corretto parlare di una dimensione “on-life”, riprendendo il concetto del filosofo Luciano Floridi: “I due ambienti non sono più separati, ma costituiscono un continuum”.
Secondo Francesco Di Costanzo, Presidente di PA Social e della Fondazione Italia Digitale, i tempi sono ormai maturi per superare il concetto stesso di “transizione”: il cambiamento è già parte integrante del presente. Ma per Jacopo Tondelli, Direttore de Gli Stati Generali, il futuro è ancora più profondo: “L’intelligenza artificiale avrà un impatto sulle nostre vite molto più grande di quello che ha avuto Internet. Ridefinirà il perimetro di tutti i lavori per come li conosciamo oggi.” Di fronte a questa accelerazione, il ruolo della comunicazione istituzionale diventa cruciale. Come ricorda Benedetta Brighenti, Presidente di AESS e Climate Pact Ambassador della Commissione europea:
“Sapere cosa dire, come dirlo e attraverso quali canali è fondamentale per trasmettere fiducia e sicurezza, soprattutto durante le emergenze, come quella climatica.” Nel flusso incessante della comunicazione contemporanea, le istituzioni – pur non nate per questo – restano l’ultimo corpo intermedio capace di mediare tra complessità, cittadini e verità.
Le vecchie transizioni si stanno chiudendo, nuove si affacciano. Trovare le parole giuste, oggi, significa costruire una comunicazione più integrata, sostenibile e aperta, capace di leggere e raccontare la complessità del nostro tempo.
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