Lavoro
Yoox, 211 licenziamenti in Italia: cresce la tensione sindacale e politica
L’annuncio, formalizzato il 2 settembre dal gruppo LuxExperience, ha avuto l’effetto di una scossa sull’ecosistema occupazionale dell’Emilia-Romagna e del settore dell’e-commerce italiano: Yoox Net‑a‑Porter Group (YNAP) ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 211 dipendenti in Italia, colpendo in particolare la provincia di Bologna.
I tagli, previsti entro la fine dell’anno, coinvolgono 134 lavoratori nella sede di Interporto, 31 a Zola Predosa, e circa 40 dipendenti nella sede milanese. Si tratta di oltre il 20% del personale italiano del gruppo. A livello globale, l’azienda ha annunciato 700 esuberi, con impatti anche nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
Lavoratori Yoox colti di sorpresa
Sindacati e istituzioni locali denunciano l’assenza di un confronto preventivo e l’impossibilità di accesso ad ammortizzatori sociali. Le sigle Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs parlano di una “scelta unilaterale e inaccettabile”, accusando l’azienda di aver “scaricato il peso del riassetto industriale interamente sui lavoratori”.
Critiche giungono anche dalla politica. Il deputato del Partito Democratico Andrea De Maria ha depositato un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro delle Imprese e del Made in Italy, sottolineando come “la decisione rappresenti un impatto enorme per il territorio bolognese”, e ricordando che, nei 24 mesi precedenti, l’azienda aveva escluso l’intenzione di ridurre il personale diretto.
«Non c’è mai stato un vero piano industriale, né progetti di rilancio, né valorizzazione delle risorse umane», ha detto De Maria, parlando di un possibile “ridimensionamento di un presidio produttivo strategico”.
Lembi (PD): “Da Yoox uno schiaffo inaccettabile ai lavoratori”
Anche la consigliera regionale Simona Lembi, sempre del PD, ha preso posizione contro l’azienda: «Quanto sta accadendo in Yoox è inaccettabile: 211 licenziamenti senza alcun ricorso agli ammortizzatori sociali e senza confronto con le parti sociali. Dopo mesi di rassicurazioni e adesioni al Patto per il Lavoro e per il Clima, l’azienda ha voltato le spalle al territorio».
Lembi ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale, chiedendo alla Regione Emilia-Romagna di farsi parte attiva nella vertenza.
De Pascale: “Difendere le eccellenze, ma servono nuove competenze”
A esprimere preoccupazione anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, che ha dichiarato: «La vicenda Yoox ci preoccupa. È una crisi che seguiamo con grande attenzione. Ci sono eccellenze produttive che vanno difese, ma in ambito digitale il fabbisogno di manodopera qualificata supera ampiamente le nostre capacità di formazione attuale».
Il governatore ha indicato la necessità di orientare le politiche regionali verso la formazione di nuove professionalità digitali, sottolineando che “difendere il lavoro esistente è prioritario, ma dobbiamo anche prepararci ai comparti emergenti”.
Anche Vincenzo Colla, assessore regionale allo sviluppo economico e lavoro, ha dichiarato che “le condizioni per trovare una soluzione ci sono”, evidenziando la disponibilità della Regione a costruire un percorso condiviso per ridurre l’impatto della crisi occupazionale.
Breve profilo di Yoox
Yoox nasce a Bologna nel 2000 su iniziativa di Federico Marchetti, oggi consigliere del cda di Giorgio Armani Spa, dove è indicato come uno dei nomi chiave, dopo la morte dello stilista. L’azienda si afferma rapidamente come uno dei pionieri dell’e-commerce di moda a livello globale, specializzandosi nella vendita online di stock di lusso a prezzi scontati. Nel 2015, si fonde con il gruppo britannico Net-a-Porter, dando vita a Yoox Net-a-Porter Group (YNAP), con sedi operative in Italia, Regno Unito e Stati Uniti.
Nel 2018, la holding svizzera Richemont acquisisce YNAP. Dopo diversi anni di risultati negativi – l’azienda ha registrato oltre 2 miliardi di euro di perdite in due anni e un calo di 191 milioni di euro di ricavi nell’ultimo esercizio – Richemont ha venduto YNAP al gruppo tedesco Mytheresa, dando vita a una nuova holding, LuxExperience, che ha avviato un piano di riorganizzazione radicale.
Con un obiettivo di 4 miliardi di fatturato e 300 milioni di EBITDA entro il 2030, LuxExperience punta a ristrutturare l’intero modello operativo, separando le piattaforme destinate al lusso (Mytheresa, Net-a-Porter, Mr Porter) da quelle outlet (Yoox, The Outnet). I licenziamenti fanno parte di questo piano, che prevede una profonda revisione dei centri produttivi e logistici.
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