Macroeconomia
Powell apre a un possibile taglio dei tassi: mercati in rialzo dopo il discorso del capo della Fed
Al simposio economico di Jackson Hole, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha aperto per la prima volta in modo esplicito all’ipotesi di un taglio dei tassi nei prossimi mesi, dopo molti mesi di pausa e una posizione rigida, sul punto, che gli aveva attirato le continue critiche di Donald Trump. Nel suo discorso, seguito con attenzione dai mercati globali, Powell ha riconosciuto che la politica monetaria statunitense resta “in territorio restrittivo” ma che “le prospettive di base e il cambio nella bilancia dei rischi potrebbero giustificare un adeguamento della nostra posizione”.
Powell ha sottolineato che il tasso di riferimento della Fed si trova ora a circa 100 punti base più vicino alla neutralità rispetto a un anno fa, un livello che consente di valutare “con cautela” eventuali modifiche alla strategia. La stabilità del tasso di disoccupazione, nonostante il rallentamento del mercato del lavoro, lascia infatti spazio a un approccio più flessibile.
Il governatore ha però ricordato la complessità della fase attuale: “Nel breve termine, i rischi per l’inflazione sono orientati al rialzo e quelli per l’occupazione al ribasso. Quando i nostri obiettivi sono in tensione, dobbiamo bilanciare entrambi i lati del nostro doppio mandato”. Tra le criticità citate, Powell ha indicato gli effetti dei nuovi dazi sui prezzi al consumo, “chiaramente visibili” e destinati a pesare ancora per mesi sulle catene di approvvigionamento.
Sul fronte della crescita, la Fed rileva un rallentamento significativo: il Pil americano è cresciuto dell’1,2% nella prima metà del 2025, circa la metà rispetto al 2,5% previsto per il 2024. Il calo riflette in gran parte la frenata dei consumi, oltre a un probabile rallentamento della crescita potenziale dell’economia.
Le parole di Powell hanno immediatamente spinto al rialzo Wall Street: il Dow Jones ha guadagnato l’1,51% a 45.461 punti, l’S&P 500 l’1,26% a 6.450 punti e il Nasdaq l’1,32% a 21.379 punti. Per i mercati, il messaggio è chiaro: la Fed non esclude un taglio dei tassi già a settembre, pur senza fornire date precise.
Con la crescita in frenata, l’inflazione incerta e un mercato del lavoro che mostra i primi segnali di debolezza, il simposio di Jackson Hole segna dunque un passaggio cruciale: la Fed si prepara a ricalibrare la propria strategia, cercando un equilibrio tra sostegno all’economia e controllo della stabilità dei prezzi.
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