Sindacati

Feltrinelli, lo sciopero è servito: firmato l’integrativo aziendale

Si chiude una lunga vertenza. Cosa hanno ottenuto i lavoratori.

25 Luglio 2025

Alla fine lo sciopero ha pagato. Dopo mesi di trattative insoddisfacenti e il primo sciopero dopo decenni di pace sociale, proprio nella ricorrenza dei 70 anno dalla fondazione della casa editrice, le Librerie Feltrinelli e i sindacati che rappresentano i circa 1.200 dipendenti hanno firmato un rinnovo del contratto integrativo aziendale che risponde almeno in parte alle richieste dei lavoratori.

Come avevamo scritto a gennaio, quando è saltata la trattativa in corso, e il 17 marzo, in occasione dello sciopero, due erano, in particolare i punti su cui il negoziato si era incartato: l’aumento del ticket pasto da 6 euro a 7,50, che l’azienda chiedeva di diluire in tre anni e il sindacato, invece, non era disposto ad aspettare più di 2 mesi e il trattamento differenziato per i dipendenti neoassunti, dove, aldilà della reintroduzione del ticket dal momento dell’assunzione invece che dopo 24 mesi) l’azienda si era data indisponibile ad eliminare le disparità di trattamento fino a 24-36 mesi per i neoassunti in termini di premi di risultato e maggiorazioni per il lavoro domenicale (che per i dipendenti più anziano superano del 30% quelle fissate dal contratto collettivo nazionale del commercio).

Quali sono i passi avanti compiuti nel confronto-scontro che hanno convinto i sindacati a firmare lo chiediamo ad Alice Romano, funzionaria della Filcams, i lavoratori del commercio e turismo della CGIL, di Milano, che ha seguito la trattativa. “Diciamo che oltre ad aver strappato ciò che chiedevamo sui buoni pasto c’è stata un’ulteriore mediazione sui neoassunti, che cominceranno a beneficiare del premio di produzione dopo 18 mesi, mentre sulle maggiorazioni del lavoro domenicale la situazione è rimasta la stessa del precedente integrativo”. Risultati che sembrano essere soddisfacenti anche per i lavoratori, dal momento che l’accordo “è stato approvato con voto praticamente unanime”.

Se una vertenza si è chiusa, nel frattempo se ne apre un’altra altrettanto (forse più) importante, quella per il rinnovo dell’integrativo Mondadori e le vicende di questi mesi potrebbero avere aperto una strada. “L’editoria è un mondo complesso perché c’è la parte retail, che è più legata alla vendita, e c’è l’editoria, segnata da dinamiche diverse. Tuttavia con la vertenza Feltrinelli abbiamo portato l’attenzione su un mondo che viene visto un po’ come una nicchia, anche dal resto del comparto. E ci sono stati lavoratori che si sono avvicinati all’attività sindacale più da vicino”. Dato il peso di Feltrinelli, prosegue la sindacalista della CGIL, “si spera che questa vertenza possa essere vista come esempio di una trattativa che ha portato a risultati soddisfacenti”. “Scioperare insegna a scioperare” avevano detto i lavoratori Feltrinelli a marzo, parafrasando uno slogan pubblicitario aziendale. Chissà, forse anche veder scioperare altri lavoratori insegna a scioperare.

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