Terzo Settore
Fondazione Cariplo: il nuovo Rapporto sulle disuguaglianze mostra il potere delle reti e dell’educazione
Il nuovo rapporto Disuguaglianze di Fondazione Cariplo, presentato alla Triennale Milano durante la 24ª Esposizione Internazionale Inequalities, analizza come la collaborazione tra istituzioni, comunità e cittadini possa trasformare le fragilità in opportunità
Milano, 22 ottobre 2025 – Le disuguaglianze economiche, sociali e culturali continuano a segnare la società contemporanea, influenzando le opportunità e i percorsi di vita delle persone. Tuttavia, queste disparità non sono un destino irreversibile: possono essere ridotte attraverso interventi educativi di qualità, reti di sostegno solide e politiche pubbliche mirate. È quanto emerge dal secondo Rapporto Disuguaglianze di Fondazione Cariplo, presentato alla Triennale Milano nell’ambito della 24ª Esposizione Internazionale – Inequalities.
Il documento mostra come, quando istituzioni, comunità, famiglie e cittadini collaborano, si creino veri e propri “ecosistemi di opportunità”: contesti in cui anche chi parte da condizioni di svantaggio può crescere, valorizzare le proprie potenzialità e contribuire al bene comune.
In un paese che invecchia e in cui ogni talento è sempre più prezioso, la capacità di accompagnare il potenziale umano di ciascuno rappresenta non solo una scelta etica, ma anche una necessità per il futuro collettivo.
Le leve della fioritura: mentor e comunità
Dopo aver analizzato nel primo Rapporto il “lato oscuro” delle disuguaglianze, questa seconda edizione si concentra sul “lato luminoso”, indagando le condizioni che favoriscono la fioritura personale e collettiva anche in contesti di vulnerabilità.
L’indagine, realizzata su un campione di 1.201 giovani tra i 18 e i 45 anni, evidenzia il ruolo determinante delle condizioni economiche, familiari e territoriali nel percorso di crescita individuale. Accanto a questi fattori, emergono due leve fondamentali: il mentor e la comunità.
Il mentor rappresenta la scintilla che accende il potenziale individuale, mentre la comunità costituisce l’ossigeno che lo mantiene vivo. Dove esistono reti di fiducia e partecipazione, anche le fragilità economiche, educative o familiari possono trasformarsi in opportunità di sviluppo.
I dati: una società diseguale ma ricca di potenziale
Il Rapporto evidenzia un’Italia ancora segnata da disparità, ma anche da energie e talenti diffusi. Solo il 54% degli intervistati ritiene che la propria condizione economica abbia avuto un impatto positivo sulla propria crescita, mentre il 63% indica la famiglia, il 60% la vita sociale e il 65% l’esperienza scolastica come elementi determinanti.
La condizione economica resta la principale barriera (28%), seguita dalle difficoltà relazionali (21%). Nel complesso, il 77% del campione dichiara di aver incontrato almeno un ostacolo nel proprio percorso di vita, una quota che sale al 93% tra chi si sente insoddisfatto.
Nonostante ciò, più di una persona su due (52%) ha migliorato la propria condizione economica rispetto al punto di partenza, percentuale che cresce al 64% tra chi vive in contesti socialmente integrati e cala al 28% tra chi è isolato. Sul piano educativo, il 62% segnala progressi significativi, che arrivano al 77% tra i più soddisfatti.
Questi dati confermano che la rete di relazioni rappresenta una leva decisiva: chi è inserito in contesti di fiducia tende a migliorare in tutte le dimensioni del benessere. Tra coloro che hanno affrontato difficoltà, il 52% dichiara di aver ricevuto aiuto da una o più persone – in particolare da amici (36%) e insegnanti (11%).
Fiorire insieme: una responsabilità condivisa
Il Rapporto sottolinea come la fioritura del potenziale umano sia il risultato di un processo collettivo. Relazioni, comunità e figure di fiducia hanno un potere generativo capace di trasformare le fragilità in risorse.
Quando istituzioni, scuola, terzo settore, imprese e cittadini collaborano per creare contesti favorevoli, le disuguaglianze si riducono concretamente e smettono di essere una condanna, diventando terreno di crescita comune.
Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo, afferma:
“Dobbiamo domandarci se di fronte all’aumento delle disuguaglianze vogliamo e possiamo fare qualcosa. Sulla volontà, da parte nostra non ci sono dubbi: gran parte delle attività di Fondazione Cariplo vanno nella direzione del contrasto a questo fenomeno. Non possiamo permettere differenze così ampie tra una parte di popolazione e un’altra. Possiamo fare qualcosa? Certo. Innanzitutto dobbiamo avere una base dati e studi come quelli che emergono dal Rapporto sulle disuguaglianze. Nella prima edizione del rapporto si metteva in evidenza come sia importante intervenire già nei primi anni di vita dei bambini e sulla loro formazione ed educazione; in questa nuova edizione del Rapporto, emerge ben chiaro che occorre una rete e persone che stanno vicino a chi è in difficoltà. Il contrasto alle disuguaglianze crescenti è dunque un processo collettivo. Per questo Fondazione Cariplo si propone sempre di più come una piattaforma di relazioni e servizi. Le risorse economiche sono importantissime, e per questo cerchiamo alleanze, con istituzioni ed aziende per realizzare i nostri obiettivi. Di fronte questi fenomeni cosi ampi e complessi, dobbiamo lavorare tutti insieme”.
Elena Buscemi, presidente del Consiglio Comunale di Milano, sottolinea:
“Le disuguaglianze non sono un destino inevitabile: possono essere comprese e affrontate. Milano, con le sue contraddizioni e le sue energie, è il luogo dove ogni giorno proviamo a costruire fiducia e coesione, perché la fioritura del potenziale umano è una responsabilità collettiva. Ringrazio Fondazione Cariplo per aver creduto in questa ricerca e per continuare a offrirci strumenti preziosi per leggere la complessità e agire insieme”.
Carla Morogallo, direttrice generale di Triennale Milano, conclude:
“Siamo felici di aver accolto oggi in Triennale la presentazione del secondo Rapporto Disuguaglianze realizzato da Fondazione Cariplo, un appuntamento di grande rilievo che si inserisce nel public program della 24ª Esposizione Internazionale Inequalities. La collaborazione con Fondazione Cariplo è stata un nodo fondamentale nella rete di sinergie attivate da Inequalities, che, in particolare attraverso il progetto Triennale on Tour, ha permesso di portare la riflessione sulle diseguaglianze al di fuori del Palazzo dell’Arte, e di coinvolgere diverse comunità locali nei loro territori. La conferenza di oggi è una grande opportunità che ha permesso di arricchire di ulteriori prospettive e punti di vista l’approfondimento dei temi che sono al centro della nostra Esposizione Internazionale”.
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