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Terzo Settore

Ogni euro investito nel terzo settore genera oltre tre euro di benefici sociali

Il terzo settore conferma il proprio ruolo centrale nel paese. Lo conferma il Rapporto annuale sulla valutazione d’impatto sociale, presentato oggi da Intesa Sanpaolo e realizzato con Prometeia

26 Settembre 2025

Ogni euro destinato a progetti ad alto valore sociale produce un beneficio per la collettività superiore al triplo dell’importo erogato. È quanto emerge dal Rapporto annuale sulla valutazione d’impatto sociale, presentato oggi da Intesa Sanpaolo e realizzato con Prometeia.

Il documento fotografa i risultati delle iniziative sostenute nel 2024 dalla Direzione Impact della Banca, inserita nella Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese. La struttura supporta oltre 100.000 realtà del terzo settore, erogando circa 300 milioni di euro di credito agevolato all’anno a favore delle fasce più fragili della società.

I numeri dell’impatto

La valutazione ha riguardato 664 iniziative del terzo settore finanziate nel 2024 per un valore complessivo di 155 milioni di euro. Il ritorno sociale dell’investimento (SROI) si attesta a 3,3: ogni euro erogato ha generato oltre 3 euro di benefici sociali, pari a un impatto complessivo di 511 milioni di euro.

Le iniziative hanno sostenuto circa 5.000 lavoratori, di cui 3.000 confermati e 2.000 aggiuntivi, con oltre 3 milioni di beneficiari complessivi. I nuovi beneficiari, grazie ai progetti finanziati, sono stati 520 mila. Tra i risultati principali:

  • 56 mila pazienti hanno avuto accesso a cure sanitarie altrimenti difficilmente disponibili;

  • 14 mila persone sono state inserite nel mondo del lavoro;

  • 365 mila pasti sono stati distribuiti tramite progetti di assistenza;

  • 6 mila bambini sono stati accolti in asili nido e scuole materne;

  • 40 mila persone hanno ottenuto qualifiche professionali e 30 mila studenti sono stati supportati nei percorsi formativi.

Settori e territori coinvolti

In relazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), oltre il 40% dei benefici riguarda salute e benessere, seguiti da istruzione (16%), inserimento lavorativo e crescita economica (8%) e riduzione delle disuguaglianze (7%).

Dal punto di vista territoriale, il maggiore impatto si registra nel Sud e nelle Isole con 178 milioni di euro, seguiti dal Nord-Ovest (155 milioni), dal Centro Italia (103 milioni) e dal Nord-Est (66 milioni). Le aree di maggiore impatto variano: sanità e salute prevalgono al Nord-Ovest e al Sud, mentre istruzione è il focus al Nord-Est e al Centro.

Andrea Lecce, responsabile della direzione Impact Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato: “La valutazione d’impatto sociale dimostra come, attraverso il nostro credito, gli investimenti effettuati dalle realtà finanziate restituiscono il triplo di benefici per le comunità in cui operiamo. Ogni anno grazie all’impegno delle nostre 600 persone, alle competenze e alle sinergie generate dalla Banca dei Territori, eroghiamo 300 milioni di euro di credito agevolato a 100.000 realtà del Terzo Settore. In questo modo sosteniamo progetti capaci di generare un valore sociale triplicato, creare lavoro e rispondere ai bisogni delle persone più fragili”.

Alessandra Lanza, senior partner di Prometeia, ha aggiunto: “I risultati presentati oggi mostrano quanto sia imprescindibile il sostegno al Terzo Settore soprattutto in un contesto segnato da crescente incertezza internazionale, profonde trasformazioni tecnologiche e uno scenario demografico avverso. Misurarne l’impatto in modo rigoroso è doveroso per rendere il sostegno sempre più efficace e diffuso”.

Economia per il Sociale: motore per l’inclusione

Il research department di Intesa Sanpaolo ha diffuso anche la sintesi dell’analisi “Economia per il Sociale, motore per l’inclusione”. Il quadro mostra un paese resiliente, ma con disuguaglianze persistenti: nel 2024 la quota di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale ha raggiunto il 23,1%, con valori più elevati tra famiglie numerose (34,8%), monogenitori (32,1%) e persone sole (29,4%).

Le opportunità di crescita passano anche dal mercato del lavoro: le assunzioni di difficile reperimento hanno toccato il 48%, interessando non solo laureati e diplomati, ma anche lavoratori con bassa scolarità che potrebbero beneficiare di percorsi di inserimento occupazionale. Un miglior utilizzo di queste risorse potrebbe contribuire a ridurre il numero di giovani NEET (15,2%), incrementare il tasso di occupazione femminile (60,1%) e valorizzare i laureati stranieri.

Sul fronte sociale, restano criticità: solo il 41% delle scuole è accessibile ad alunni con disabilità motoria, mentre nelle strutture residenziali l’assistenza si rivela spesso insufficiente per vittime di violenza e adulti in difficoltà.

In questo scenario, il terzo settore conferma il proprio ruolo centrale. Tra il 2024 e il 2025 ha operato in ambiti cruciali come assistenza ai vulnerabili, inclusione educativa e sociale, sostegno socio-sanitario, promozione dell’occupabilità e lotta alla povertà materiale.

Secondo l’indagine di Intesa Sanpaolo, il sistema bancario può rappresentare un partner strategico per gli enti sociali, andando oltre il ruolo di finanziatore e contribuendo in modo determinante a inclusione finanziaria, sostegno all’imprenditoria giovanile, contrasto alla povertà materiale e disagio abitativo, oltre che alla ricerca e all’integrazione sociale.

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