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Letteratura

La profusione e la ridondanza

di Roberto Ghedini
19 Febbraio 2015

Splendida è la veste editoriale di questa silloge (disponibile in audiolibro sia in formato CD AUDIO che in file .mp3 per il download) di trentaquattro poesie d’amore di Pablo Neruda (1904-1973), firmata da il Narratore, che vengono a coprire altrettanti anni della sua produzione contrappuntati dalla pubblicazione di quattro diverse raccolte (Veinte poemas de amor y una canción desesperada, 1924; Los versos del Capitàn, 1952; Nuevas odas elementales, 1956; Cien sonetos de amor, 1959).

Neruda_poesie_d_amore

Il grande poeta cileno dà voce alla sua personale fenomenologia della passione amorosa tramite una serie ordinata di figure ricorrenti: il distacco e l’assenza, da un lato, e l’unione e il ricongiungimento, dall’altro; la fusione totale di anime e corpi; l’amore còlto e percepito con stupore panico da tutti gli organi di senso; la profusione e la ridondanza.

E proprio la profusione e la ridondanza di certe sue poesie che sembrano rileggere continuamente sé stesse (finendo giocoforza per assomigliarsi) deriva forse dall’esigenza di un costante bisogno di dire come stanno esattamente le cose anche quando l’urgenza delle pulsioni e l’assedio della passione si fanno più cogenti e, quindi, possono togliere lucidità all’espressione poetica; e non è facile, per Neruda, riuscire a restituirle per sottrazione, rarefazione e decantazione senza ricorrere alla accumulazione retorica delle figure; come non è facile, per lui, dominare costantemente una materia in cui una coincidentia oppositorum tutta terrestre la fa da padrona.

Ecco perché in qualche caso la sua poesia può perfino sembrare stilisticamente poco sorvegliata. Ma la profusione e la ridondanza di Neruda portano in sé la memoria arcaica della sapienza del contadino che sparge fra le zolle più semi dello stretto necessario, perché sa che non tutti riusciranno a germogliare e a generare la vita: “Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava / e fa saltare il figlio dal fondo della terra” (n. 13 Corpo di donna).

Alberto Rossatti
Alberto Rossatti

Alberto Rossatti, voce storica di alcuni importanti programmi di Radio3 e insigne traduttore, già più volte in passato di fronte ai microfoni de il Narratore, ha approntato per questa sua versione un’antologia in cui predominano radiosi componimenti scritti in prima persona e rivolti direttamente alla donna amata, perlopiù in forma di sonetto.

Al n. 10 – la lunga Ode alla Croce del Sud – la rispondenza fra l’Io e la sua amata, da una parte, e il tutto, dall’altra, dischiude squarci ambigui e inquietanti, prontamente mitigati però dal fanciullesco e gioioso appagamento della successiva Ode al giorno felice; ma la n. 12 Posso scrivere i versi più tristi questa notte mostra apertamente il lato doloroso dell’amore, seguita dalla n. 22 in poi da altre poesie che culminano idealmente, forse, negli ultimi tre versi della n. 23 Non ti amo se non perché ti amo: “In questa storia solo io muoio / e morirò d’amore perché ti amo, / perché ti amo, amore, a fuoco e sangue”.

L’interpretazione di Rossatti, forte innanzitutto di un timbro vocale di rara seduzione, rifugge dalla caratterizzazione teatrale e appare sempre consapevolmente rattenuta; attenta al valore fonico delle pause indicate dalla punteggiatura e dalla segmentazione dei versi (quindi anche al silenzio e alle incrinature che ne derivano), riesce a dare espressività persuasiva, ad esempio, ad alcune figure retoriche basate sulla ripetizione, cogliendone e valorizzandone il ritmo insieme pulsante e cullante.

Tutte le poesie sono introdotte da brevi preludi chitarristici suonati da Giovanni Cenci (scelta felice, questa, anche perché ricorrono in alcuni componimenti rimandi espliciti alla chitarra): preludi che poi vengono fatti sfumare nel corso della lettura di ciascun componimento; nel booklet allegato al disco mancano però gli estremi dei brani e degli autori eseguiti, mentre tutte le poesie sono riportate in traduzione con il testo originale a fronte. Gli interventi musicali così configurati cercano sempre di agganciare le poesie associate per una sorta di affinità tematica che solo l’ascolto diretto può illuminare meglio di qualsiasi descrizione.

Pablo Neruda, Poesie d’amore
Lettura di Alberto Rossatti
Accompagnamento alla chitarra di Giovanni Cenci
il Narratore, Zovencedo 2010 – www.ilnarratore.com
1 CD AUDIO + libretto coi testi in italiano e spagnolo a fronte oppure download file .mp3 + testo in .pdf

audiolibro
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