Medio Oriente
L’Egitto blocca la Marcia per Gaza e rimpatria gli attivisti giunti da vari Paesi
L’Egitto ha bloccato gli attivisti arrivati nel Paese nell’ambito della Global March to Gaza, un’iniziativa internazionale promossa da ong solidali con il popolo palestinese, che intendeva forzare pacificamente il valico di Rafah (dal versante egiziano, naturalmente) per fare entrare gli aiuti nella Striscia. «Tutte le persone arrivate dall’Italia sono state fermate, è stato loro ritirato il documento e sono state rimpatriate. Lo stesso vale per tutti gli internazionali che sono arrivati qui. Vi chiediamo di aiutarci, abbiamo persone in viaggio che hanno scelto di partire per fermare il genocidio, stanno rimpatriando tutti, sono stati prelevati gli occidentali dagli alberghi, sono stati portati via i loro documenti e imbarcati su pullman e aerei come dei delinquenti». A lanciare l’allarme stamattina è stata Antonietta Chiodo, giornalista e portavoce della delegazione italiana della Global March to Gaza. I deputati dell’opposizione hanno chiesto l’intervento della Farnesina, e sembra che il console italiano in Egitto, Federico Novellino, si sia attivato raggiungendo i connazionali all’aeroporto del Cairo per fornire assistenza. Una trentina di italiani sono stati fermati e poi rilasciati.
Alla Global March to Gaza sono attesi attivisti da 54 Paesi: l’obiettivo è raggiungere il valico di Rafah, in Egitto, il 15 giugno, per chiedere al governo del Cairo l’apertura del punto di frontiera con la Striscia all’ingresso degli aiuti umanitari per gli oltre 2 milioni di abitanti, sollecitare il cessate il fuoco e per denunciare l’immobilismo della politica. Il governo del Cairo ha mantenuto fin qui una ambiguità sulla questione, senza opporsi agli arrivi ma senza dare nemmeno un’autorizzazione esplicita, fino appunto agli arresti, deportazioni e rimpatri di oggi. Il programma prevedeva di raggiungere dal Cairo, la città di Al-Arish e da qui, percorrendo una sessantina di chilometri in una zona densamente militarizzata, raggiungere il valico di Rafah. Con la mossa di oggi è evidente che le autorità egiziane hanno scelto di non disturbare il vicino Israele. Il valico di Rafah è l’unica frontiera che Gaza condivide con un Paese diverso da Israele, il valico è stato chiuso dalle forze israeliane dopo che ne presero in controllo a maggio 2024, poi riaperto brevemente a febbraio di quest’anno, e poi ancora chiuso.
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