Medio Oriente

Quelli che, Bandiera Bianca

26 Settembre 2025

Il grande Caos. La complessità ridotta a slogan non è cosa nuova, ma adesso galleggia sul tragico. L’impossibilità di riconoscersi sotto qualunque bandiera. La sfida di rimanere lucidi.

 

Quelli che

hanno a casa e nel cuore i santini di chi ha sterminato gli ebrei e adesso danno degli antisemiti a tutti.

Quelli che

la parola Genocidio gli fa sangue.

Quelli che

sono fascisti da sempre e adesso chiedono responsabilità istituzionali.

Quelli che

continuano a sostenere il criminale Birignao.

Quelli che

continuano a sostenere il criminale Putain.

Quelli che

postano, indossano, la Free Palestina per ribadire che sulla lavagna sono scritti dalla parte dei buoni.

Quelli che

soffrono davvero per chi soffre. E cercano Pace. Sono scesi in piazza a portare colore. E Sentimento.

Quelli che

sono solo incazzati. E il nemico sionista ci sta alla grande. Anche se non sanno che cassius significa sionista.

Quelli che

degli ostaggi non gliene frega una mazza. Perché non fanno audience.

Quelli che

un giorno sì e uno no, cesellano post indignati, creativi, poetici, sul massacro dei Palestinesi (l’unico che li ha fatti sentire improvvisamente filantropi). E fanno anche, e finalmente, un pieno di like.

Quelli che

sanno che il loro sfogo è uno sputo nell’oceano, ma è bello credersi oceano.

Quelli che

sono stati il capro espiatorio di tutte le estreme destre, e oggi sono governati da un’estrema destra.

Quelli che

l’occasione era ghiotta, per indignarsi a furor di popolo. E raccattare ospitate.

Quelli che

lo dice il Ministero della Sanità controllato da Hamas. “Hamas è stato votato, fatevene una ragione!”, specifica la relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi. Facendo uno più uno, i Palestinesi sono complici dell’orrore pianificato del 7 ottobre, nella stessa misura in cui lo sono gli israeliani dell’agire assassino del loro governo.

Quelli che

il 7 ottobre non l’hanno visto negli occhi.

Quelli che:

Ancora con il 7 ottobre? Una scusa. O peggio: organizzato apposta da Israele. Nuova frontiera del complottista. Altro pienone di like.

Quelli che

odiano gli arabi, e ogni scusa è buona per cacciarli.

Quelli che

postano analisi logiche, storiche, racimolate tra le più vicine al proprio rancore, che dimostrerebbero che la Palestina è una prigione a cielo aperto, da sempre sotto un  regime di Apartheid.

Quelli che

postano analisi logiche, storiche, racimolate tra le più vicine al proprio rancore, che dimostrerebbero che sono i paesi arabi, e i palestinesi con loro, a puntare da sempre all’eliminazione della Stato di Israele. E a rifiutare ogni proposta per l’attuazione dei due Stati.

Quelli che

hanno esultato per l’elezione di Trump. E per coerenza, devono difenderne il delirio e le infamie. Oltre ogni logica, dignità, interesse.

Quelli che

la guerra è voluta dalla NATO. Putin ha le sue ragioni. L’Europa è guerrafondaia.

Quelli che

qualche vetrina rotta, pioggia di sampietrini, lancio di transenne, sono segno di nuova vitalità.

Quelli che

la Polizia sono i nostri ragazzi. Pazienza se qualcuno poi gode, a manganellare. La cultura si tramanda.

Quelli che

orgoglio LGBT e sventolano la bandiera della Palestina. Dove il comandante Hamas li appenderebbe per il primo ammennicolo utile.

Quelli che

sono di pura sinistra, orgogliosamente femministe e femministi, ma del quotidiano seppellito delle donne in Palestina dicono che è la loro Cultura.

Quelli che

odiano la loro cultura, detta d’Occidente. Ma possono dire tutte le puttanate che vogliono. Vestirsi come piace. Andare al Pronto Soccorso. Ritirare l’assegno di inclusione. Sedersi a scuola, se gli va.

Quelli che

chiamano Hamas, Resistenza.

Quelli che

stanno calunniando la Nostra, Resistenza.

Quelli che

intervistano in radio, un terrapiattista. E lo trattano con lo yeah compagnone, ma come fosse un luminare. Fa sempre segno dei tempi.

Giusto per chiudere con un sorriso. Amen.

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