Celodurismo postumo

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17 Dicembre 2023

Tutti si meravigliano del circo di orrori che ha caratterizzato la festa dei Fratelli d’Italia. Ospiti imbarazzanti, per una democrazia, come ama pronunciare più volte al giorno il signor Meloni, riempiendosi la bocca di una parola di cui anche lui stesso non ha ben chiaro il significato. Il signor Meloni crede che, siccome ha il culo poggiato sulla poltrona della Presidenza del Consiglio dei Ministri, possa fare ciò che vuole. E si è pure dovuto moderare perché, rispetto ai programmi elettorali che scandiva con voce sgraziata nei propri comizi, si è accorto che molte cose non si sono potute mettere in pratica. Almeno per il momento. In fondo è solo il primo anno di “governo”.

D’altro canto c’è Elon Musk che dice, da quel palco dove è seduto come in un salotto di Giorgia Meloni, che ci sono troppe regole e che le regole poi finiscono per immobilizzare il gigante, intendendo lo stato. Nonostante abbia fatto prima l’elogio della “democrazia”. Il gigante, probabilmente, è una metafora che serve piuttosto per indicare larvatamente sé stesso, nel suo ego ipertrofico alimentato dalla ricchezza smisurata di cui dispone. I soldi che ha gli fanno credere che sia possibile colonizzare nientemeno che Marte, salvando l’umanità in caso di catastrofe cosmica. Il suo bunker personale d’altro canto non poteva che avere le dimensioni di un pianeta. E c’è gente che gli crede. Il delirio che caratterizza le sue uscite è veramente imbarazzante. Non meraviglia che si trovi in perfetta sintonia con Giorgia Meloni, le cui uscite sono altrettanto imbarazzanti, perché anche lui, pur non così ricco come Musk, vive nel proprio mondo iperuranio, senza legami colla realtà. Già prendere come punti di riferimento i signori degli anelli e le storie infinite di Tolkien ed Ende la dice lunga sul mondo di fantasy in cui vivono. Forse Giorgia Meloni, quando diceva che voleva mettere i blocchi navali dappertutto, avrebbe voluto erigere in funzione apotropaica immensi Colossi di Argonath, con braccia protese – che ricordano il saluto fascista – a indicare vade retro negri, a protezione dei mari italiani.

Musk, sempre sentendosi libero di dire ciò che vuole, senza rendersi probabilmente conto delle proprie minchiate colossali perché non ha freni inibitori, ha pure detto che l’Italia dovrebbe fare tanti bei bambini perché altrimenti la cultura italiana rischia di scomparire (cultura italiana che tra Tolkien e Ende sembra latitare). Ma che ne saprà mai Musk di cultura italiana? Vorrei proprio interrogarlo su Petrarca, Calvino (Italo) o Pirandello per vedere che se ne ricava. Il che equivale a consacrare la tesi sposata dalla Lollo del Parlamento, il ministro cognato, quello della “sostituzione etnica”. Ovviamente Musk non può rendersi conto di cosa significa programmare una famiglia in quanto, quando vuole, compra anche i figli. E, infatti, ha usufruito della famigerata gestazione per altri. Il nome originale del figlioletto che esibiva sul palco della festa di Atreju, X Æ A-XII, sembra il nome di un robot di un racconto di Asimov, chissà quale sarà il diminutivo. Ma sono almeno sei i figli venuti al mondo con la pratica della gestazione per altri.

Chissà se sapeva, quando è salito sul palco di Atreju, che Meloni e i suoi Fratelli hanno dichiarato criminali globali tutti coloro che usano questa pratica, in Italia e all’estero, quindi ponendosi materialmente nelle mani di una sua acerrima persecutrice.

Ma l’ipocrisia di Meloni & C. supera veramente qualsiasi immaginazione. I soldi di Musk fanno comodo, soprattutto in vista di una campagna elettorale, dove non è escluso che ci siano cospicui aiuti da parte di un “amico” ricco che condivide visioni del mondo (anche se bisognerebbe capire quali) con Giorgia.

L’insulto ai migranti che Musk ha proferito nella sua intervista, parlando della famosa sostituzione etnica da evitare facendo figli, era anche un insulto alla maternità, non perché si utilizzi quella assistita, ma perché la maternità che salverà l’Italia dalla sua scomparsa culturale sulla scena globale è quella autoctona. Ignorando cosa significhi “autoctono” per un paese mediterraneo, soprattutto, ossia un luogo del pianeta dove gli scambi etnici sono sempre avvenuti e dove non sa, probabilmente, che “italiani” sono ormai anche ragazzi e ragazze dalla pelle scura da due o tre generazioni. I quali, magari, insegnano Italiano e Storia a scuola o sono operatori culturali. Ma tanto a lui che gliene frega, se vuole si compra un nuovo bambino, magari anche scegliendo gli ovuli migliori indicati da un’intelligenza artificiale perché l’intelligenza normale fa cilecca.

Chiaramente nemmeno il signor Meloni, tutto preso da questo visitatore illustre che ha illuminato con così sagge parole la sua festa, si è reso conto delle enormità da colui pronunciate. Si sa, il padrone di casa dev’essere gentile cogli ospiti, soprattutto se li ha invitati lui.

L’insulto continuo di Musk a un mondo più povero di lui non era rivolto, comunque, solamente ai migranti di altre etnie che attraversano il Mediterraneo, spesso anche morendo. Era anche rivolto ai milioni di famiglie italiane che non riescono a programmare una procreazione perché, semplicemente, non possono farvi fronte, in quanto fare dei figli implica avere una quantità di soldi che oggi scarseggiano, magari perché molte persone non hanno un lavoro o l’hanno perso o perché, anche se fanno figli, poi si trovano senza servizi, come mense scolastiche negate, non potendo le famiglie permettersi di pagare la retta mensile (ricordiamo i casi avvenuti nella civilissima Lombardia, in mano alla destra) e pertanto scoraggiate a farne altri.

Ma è il concetto di demografia ad essere ostico a Musk, che dissemina baggianate come inonda il mondo di figli e l’etere di satelliti. Lui ha bisogno di propagare il proprio seme ovunque e con ogni mezzo, un po’ come certi animali che una volta inseminata la femmina poi devono inseminarne altre per garantire una discendenza. Quegli animali lo fanno per istinto, non perché abbiano un ego spropositato come lui, certamente, ma l’atteggiamento muskiano è talmente primitivo che fa riflettere su quanto possa essere pericoloso tutto questo potere nelle mani di un plurimiliardario come lui, che crede che si possa comprare tutto. Carunchio, i ricchi sono meglio perché sono ricchi, punto e basta.

Veramente un bell’esempio da seguire per le persone comuni, che vivono in una realtà limitata e non aumentata come quella del miliardario. Chissà se Meloni si è accorto di questa frattura tra realtà e rappresentazione. Che messaggio vorrebbe veicolare Meloni ospitando un personaggio orrendo come Musk nel suo salotto? Di quanto lei sia importante per avere le attenzioni di Musk? Di quanto si possano chiudere gli occhi sui propri princìpi se uno è ricco per esibirlo come se fosse tuo, anche solo per un momento?

Perché, facciamo notare, Musk è proprio ciò che questa destra detesterebbe, a cominciare dal modello di famiglia che esibisce.

A me, della famiglia di Musk e di come lui si compra i bambini, come si diceva un tempo, non me ne può importare di meno. I risultati di una famiglia con un simile padre si vedono, comunque.

Una delle sue figlie, Vivian Jenna Wilson, è transgender e ha dichiarato guerra al padre che, coi suoi soldi e la sua influenza, appoggia Donald Trump, noto nemico dei transgender (e con lui tutto il partito repubblicano statunitense). Vivian, figlia della moglie divorziata da Musk, ha voluto disconoscere un simile padre, cambiando perfino cognome, anche perché colle sue azioni e col suo pensiero è come se lui negasse l’identità di lei.

Ebbè, ognuno ha una sua pecora nera in famiglia, forse anche più d’una. In casa Meloni c’è il papà e l’ex compagno Giambruno, non dimentichiamolo, ma poi ci si vanta di essere paladini di una famiglia “tradizionale” la cui identità è avvolta nelle nebbie di Avalon.

Resta il fatto che, comunque, Musk, agli occhi di Meloni e dei meloniani, in base alle battaglie che coloro hanno fatto, è un ladro di bambini, perché ha “rubato” il bambino alla madre che ha portato avanti la gestazione per lui. Ma non è stato arrestato quando ha varcato i confini del Bel Paese, anzi, al contrario, è stato l’ospite d’onore, la superstar della festa meloniana.

I figli di Tiziano Ferro, però, solo per fare un esempio noto, tra le tante coppie omogenitoriali, non possono entrare in Italia in quanto la legge sulle unioni civili è monca della stepchild adoption, grazie a questa destra orrenda di cui il signor Giorgia Meloni è paladino insieme a tanti altri irresponsabili. Ma chissà se tutti quelli che hanno votato per questo governo si renderanno conto del disastro che hanno provocato. Disastro in corso, perché ogni giorno ce n’è uno nuovo in programmazione. Il disastro era prevedibile solamente se si fosse usata la logica ma, in quanto a logica, il nostro Paese non brilla e si è sempre distinto per l’improvvisazione e per seguire il primo capopopolo che urla più forte degli altri. Non è un caso se l’Argentina, terra dove buona parte della popolazione è di origine italiana, elegge regolarmente elementi pericolosissimi come presidenti.

Tutti si meravigliano, scrivevo all’inizio. Io no. Perché da un elemento come Meloni e da tutti quelli di cui si circonda non può venire altro che questo, un orrore autorigenerantesi. Perché poi, chissà per quale motivo, si preferisce prendere ad esempio i miliardari come Musk o quelli più modesti come Briatore ed ergerli a maître-à-penser e si fa passare ciò che dice la Santanchè, insieme agli altri, per oro colato mentre tutti costoro non fanno altro che dire sciocchezze perché vivono in un mondo sciocco, finto, autoreferente che esiste solo nella loro visione limitatissima. E perché mai dovremmo tutti credere a questi falsari della realtà?

Una buona parte delle colpe è quello di un’opposizione di sinistra che non ha trovato argomenti contro quest’avanzata smodata e insospettabile dell’irrazionalità, per smascherarla e ridicolizzarla. E la gente disorientata da un mondo che non capisce più fino in fondo si è rifugiata nella magia, nel vagheggiamento di una persona forte che sostituisca la figura del padre assassinato (Dio), che la protegga dalle paure di perdere una casa (Patria) e dalle incertezze di un futuro che è diventato incontrollabile e oscuro, scaricando le colpe su masse di disperati che, migrando, cercano un altro futuro  (Famiglia).

Le facili risposte alla generale Vannacci sono infatti il nutrimento di questa massa di persone che anelano sicurezze, senza che si rendano conto del salto all’indietro della Storia che provocherebbero se messe in atto, salto che travolgerebbe anche loro stessi, proprio quelli che ci credono fermamente. L’assenza di regole determinata da anni e anni di berlusconismo, e quindi dal piduismo (e quindi dal neofascismo camuffato), ha contribuito a creare un’assenza di responsabilità nelle persone, illudendole che si potesse fare sempre ciò che si vuole, esattamente come faceva Berlusconi. Questo in Italia. Ma è la retromarcia dell’Europa intera quella che sta accadendo, perché le destre più becere e improponibili stanno mietendo successi, dall’Italia alla Gran Bretagna (nonostante le terribili esperienze della Thatcher e di Johnson), dall’Olanda all’Ungheria e alla Polonia, colla minaccia di una Spagna dove Vox allunga i suoi tentacoli. E speriamo che la Francia non ceda a Marine Le Pen, anche perché un’Europa di sovranisti, poi, alla fine, dove ognuno vuole il proprio posto al sole, abbiamo visto in passato i conflitti che genera.

Ecco, la sinistra non sa più affrontare questi argomenti adeguatamente e farli comprendere alla gente. Non sa riempire il vuoto creatosi con proposte credibili, inseguendo e incentivando ambientalismi adolescenziali e sardineschi anziché comportarsi da adulta, affrontando sistematicamente e non clientelisticamente la realtà, svelando le mistificazioni che le destre tessono per abbindolare gli elettori, riprendendo così il dialogo colla base. Sarà ancora più difficile una volta che la base sia stata completamente fidelizzata dalle destre colla paura e il controllo dell’informazione e per questo non si può perdere ancora tempo. E qui ci vogliono degli intellettuali il cui attributo principale non sia qualcosa di duro, come per la Lega delle origini (e anche l’attuale, che poi però sarà moscissimo), ma un cervello.

TAG: atreju, cultura italiana, demografia, Famiglia, gestazione per altri, Meloni, Musk, Vivian Jenna Wilson
CAT: Famiglia, Governo

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