Unioni civili, Cirinnà: “Ad oggi nessuna modifica e confermo tutti i diritti”

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29 Agosto 2015

L’estate sta finendo, cantavano i Righeira, e un anno se ne va. E la comunità LGBT è ancora qui fiduciosa che questo 2015 non si concluda con la mancata approvazione della ddl sulle unioni civili. L’ultima promessa di Matteo Renzi è che il testo esca dal Senato entro il 15 ottobre e che ci sia l’approvazione finale alla Camera entro fine anno.

In questi giorni il tema è tornato sui giornali a seguito di vari interventi da parte di esponenti PD (Tonini, Fattorini, Valiante, …) in cui si parla di passi indietro, di una rivisitazione di alcune parti del testo e anche per le parole del Presidente della CEI, Bagnasco.

Alla luce di questo sono tornato a parlarne con Monica Cirinnà, senatrice PD e relatrice del testo, per capire cosa sta succedendo.

Senatrice Cirinnà a che punto siamo? Cosa sta succedendo al suo disegno di legge?

“Non sta succedendo nulla. Quello che stanno raccontando alcuni giornali sono fantasie estive. La realtà è che abbiamo chiuso i lavori il 7 agosto in Commissione Giustizia e da allora è tutto fermo, riprenderemo il 2 settembre la votazione degli emendamenti. Tutto il resto sono “romanzi” come li ha ben definiti ieri il collega Tonini.”

Avrà sicuramente letto le dichiarazioni di Bagnasco. Qual è la sua reazione?

“La mia reazione è un “no” secco alle sue parole, motivato innanzitutto dal fatto che ognuno fa il proprio lavoro: lui fa il presidente della CEI e lo rispetto, ma noi siamo in uno stato laico e ci atteniamo a quello. Bagnasco sostiene che vadano salvaguardati solo i diritti individuali delle persone omosessuali, ma questo già c’è e non è questo che serve: il mio testo serve per disciplinare i diritti delle coppie. Io e mio marito Esterino abbiamo diritti di coppia e perchè gli stessi non possono averli Laura e Monica o Luca e Giovanni?”

E con i cattolici, anche dentro al PD e Area Popolare, che chiedono delle modifiche costa sta succedendo?

“Diciamo che c’è una parte di cattolici dialoganti, che auspica una maggiore distanza formale tra l’unione civile e il matrimonio. In realtà il testo è già così, l’unione civile del mio testo si ispira all’art 2 della Costituzione e non all’articolo 29 come è per il matrimonio. Quello che potrebbe accadere è una modifica, solo in termini formali, ad alcuni articoli del DDL, ossia senza mettere un richiamo secco agli articoli del codice civile, questi sarebbero declinati direttamente nel testo. Gli articoli del testo che potrebbero ricevere questa modifica formale sono l’articolo 1 e l’articolo 3, nel quale ad esempio non sarebbero richiamati gli articoli del codice civile 146 (“allontanamento dalla residenza familiare”, NdR), 147 (“doveri verso i figli”, NdR) e 148 (“concorso negli oneri”, NdR). Ripeto che questi potrebbero essere gli unici margini, dato che ad oggi non è stato presentato nessun emendamento. Siamo arrivati alla quarta versione del testo e la sostanza non cambierà. Ogni modifica precedente l’ho discussa insieme alle associazioni LGBT  e lo stesso farò se dovessero esserci anche questa volta.”

In varie occasioni, lei e il senatore Lo Giudice avete sostenuto che, raggiunto questo obiettivo, il successivo sarà quello del matrimonio egualitario. Togliendo adesso, però, i richiami secchi agli articoli del codice civile non diventerà più faticosa quella battaglia?

“Sì, se la battaglia sarà fatta tramite ricorsi alle Corti. Non sarà così se invece la battaglia sarà condotta nelle istituzioni politiche, dato che noi del PD dovremo mettere il matrimonio egualitario nel nostro prossimo programma.”

Una volta alla Camera, prevede dei pericoli per il suo testo?

“Come già detto da me e da Micaela Campana, il testo alla Camera sarà blindato. Il gruppo parlamentare PD sarà compatto. Certo che ci sarà l’ostruzionismo degli oppositori come ho adesso io al Senato quotidianamente, ma alla Camera ci sono due strumenti, quello del “canguro” e il “Comitato dei Nove“, che faranno superare la fase emendativa in tempi più veloci.”

Parlando di sostanza: reversibilità della pensione e step child adoption restano?

“Sono intoccabili. La sostenibilità economica della reversibilità della pensione non solo è confermata dalle varie analisi tecniche ed economiche fatte in questi mesi, ma è stato già approvato in Commisisone l’emendamento 19 bis che conferma proprio l’estensione di questo diritto. La step child adoption rimane così com’è: era nel programma del PD, nel modello delle unioni civili alla tedesca che abbiamo sempre pensato, lo confermano anche il presidente Renzi e la ministra Boschi.”

Però c’è un emendamento dei senatori Fattorini e Lepri che chiede di cambiarlo in affidamento temporaneo.

“Sì, ma l’affido è un’altra cosa. La nuova legge sull’affido, da poco approvata in Senato, prevede il rinnovo dell’affidamento fino a un massimo di quattro anni e, a quel punto, si valuta per l’adozione o meno. La step child adoption riguarderà invece l’adozione del figlio biologico del partner, non può esserci inserito l’affido in questo disegno, come hanno già confermato le recenti sentenze dei tribunali di Roma, Palermo e Torino. I figli sono progetti d’amore e quelli che hanno come genitori due mamme o due papà devono avere gli stessi diritti dei miei figli. Il fatto che alcuni di questi possano essere nati grazie a progetti di gestazione per altri, in paesi tra l’atro dove questa pratica è ben regolamentata e disciplinata, non può essere un argomento per far venire meno questo diritto, soprattutto pensando ai bambini. Sicuramente c’è qualcuno che, per propria ideologia personale, è contro chi ha fatto scelte di GPA, ma non possono pensare di far pagare questo ai bambini, che devono avere semplicemente gli stessi diritti degli altri bambini.”

Fioroni propone di istituire un Referendum di indirizzo sui temi etici. C’entra qualcosa col suo ddl?

“Nulla. La proposta di Fioroni è accessoria alla riforma del Senato e propone di istituire, in caso di bisogno, dei referendum di indirizzo sui temi etici, una volta che ci sarà il nuovo Senato, proprio per sopperire alla mancanza del doppio passaggio camerale. Sulle unioni civili non ha alcun impatto.”

TAG: bagnasco, diritti lgbt, diritticivili, giorgio tonini, maria elena boschi, Matteo Renzi, Micaela Campana, Monica cirinnà, Pd, sergio lo giudice, Unioni Civili
CAT: Famiglia, Partiti e politici

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