Sarà una risata che li seppelirà. Il sarcasmo è la nostra arma migliore

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7 Gennaio 2015

Da stamani mattina dopo le 11.30 il libro che vorrei salvare è La favola della botte di Jonathan Swift. Mi piacerebbe che fosse letto nelle scuole, che agli angoli delle strade qualcuno proponesse di farne una lettura collettiva. Non credo che sia impossibile che avvenga, ma penso che sia altamente improbabile.

Non lo dico né per irriverenza verso i morti e i feriti, né perché sottovaluto il pericolo che da stamani si è manifestato molto concretamente. Al contrario. Ma penso che se si vuol confermare che l’ironia e ancor di più il sarcasmo sono armi dell’intelligenza e che chi ci intimidisce non ha vinto, la prima cosa da fare, una volta ripresi dallo notizia, è rispondere “colpo su colpo”.

Chi ha sparato nella tarda mattinata a Parigi non sopporta la libertà. Forse ci sono molte altre cose che non sopporta. Per esempio l’ironia e il sarcasmo.

Non è detto, tuttavia, che solo la sua condizione di fanatico o di illiberale lo abbia condotto sulla soglia di “Charlie Hebdo”.

L’ironia e il sarcasmo sono da tempo risorse non solo pericolose, ma “letali”. E da tempo l’ironia e il sarcasmo sono stati banditi dalle buone qualità per una mente aperta. E’ la egemonia del “politicamente corretto” ad averli da tempo posti ai margini del campo.

Le notizie che arrivano da Parigi ce lo confermano. Non solo quelle che arrivano da Parigi e non solo da ieri.

Non è una questione di fanatismo. Certo il fanatismo ha un suo peso, ma non scaricherei tutto su questo.  Ci sono state epoche in cui il fanatismo era diffuso e aveva una sua voce in capitolo negli affari pubblici molto più ingombrante di quanto non ne abbia oggi. Ma nessuno pensava di sterminare avendo l’obiettivo di far tacere.

II problema del fanatismo, pensano molti, è che si prende molto sul serio, e dunque non sopporta le critiche. E’ vero solo in parte. Il problema diffuso è che tutti ci prendiamo molto sul serio, e non sopportiamo le critiche. Soprattutto abbiamo una dimensione molto vittimaria della nostra condizione e dunque il tasso di sopportazione delle critiche che arrivano, ancora peggio se corazzate di ironia, è piuttosto basso.

Da ieri dobbiamo porci questa domanda: l’ironia e il sarcasmo hanno un futuro?

Forse la risposta immediata è che essi sono pericolosi e dunque meglio riservarli per tempi migliori e, per ora limitarci alla compostezza e alla tristezza.

Non sono d’accordo. Da stamani l’ironia cattiva il sarcasmo amaro non possono continuare a stare in esilio al margine del campo.

 

TAG: charlie hebdo, Gianni Celati, Giulio Einaudi Editore, Ironia, Jonathan Swift, La favola della botte, Sarcasmo
CAT: Filosofia, Letteratura

Un commento

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  1. andrea.gilardoni 9 anni fa

    Caro David, eppure oggi non riesco a ridere. Mi sa che mi guarderò un po’ delle vecchie copertine di Charlie Hebdo, quelle che ho visto a Parigi, quando ci vivevo. Grazie. Proverò a riflettere sulla proposta di Swift. E sull’umorismo come arma.

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