100 anni di curiosità ed eresia

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7 Luglio 2021

«Quando sono in gioco la verità dei fatti e l’onore, bisogna sapere accettare la solitudine e la devianza. Oggi più che mai, poiché si diffonde al parossismo l’attitudine a degradare l’altro nella maniera più vile. Siamo umani perché incompiuti. E ciò crea in noi un sentimento di mancanza, che ci muove all’inesplorato, all’inedito» (E. M.) 

Qualche anno fa mi capitò di entrare in una libreria con un amico studioso e cultore di letteratura e poesia. Acquistò un paio di libri di Edgar Morin. Gli chiesi conto di questa scelta così insolita rispetto ai suoi consueti interessi. Mi rispose: ogni tanto devo fare un po’ di ginnastica della mente.

L’ 8 luglio 2021, Edgar Morin (il cui vero nome è Edgar David Nahoum) intellettuale poliedrico e impegnato compie 100 anni. Decine e decine di libri e di lezioni in giro per il mondo costituiscono il suo contributo straordinario,  capace davvero di aprire la mente a scenari originali e affascinanti. Frutto di studi, ma anche insieme di scelte di vita.

Edgar Morin nasce l’8 luglio del 1921 a Parigi in una famiglia ebrea sefardita con origini toscane: il padre è un commerciante di Salonicco laico, mentre la madre muore quando Edgar ha solo dieci anni. Sin da ragazzo si appassiona alla lettura: intraprende studi legati alla filosofia, e ben presto si lega al socialismo.

Nel 1940, con l’invasione nazista della Francia, decide di scappare a Tolosa, dove – mentre approfondisce gli studi sul marxismo – contribuisce ad aiutare gli esuli. Due anni più tardi, dopo avere aderito al Partito Comunista Francese, ottiene una licenza di diritto, prima di entrare nella Resistenza come tenente delle forze combattenti: in questa occasione sceglie il nome di battaglia Morin, che poi userà come cognome d’arte.

Nell’estate del 1944 partecipa alla liberazione di Parigi; l’anno successivo si sposa con Violette Chapellaubeau, con la quale si trasferisce a Landau: qui entra nell’armata francese come capo dell’ufficio propaganda del governo militare francese.

Lasciata la carriera militare nel 1946, Morin decide di fare ritorno a Parigi, dove continua a essere attivo nel partito comunista: il rapporto con il resto del movimento, tuttavia lo conducono all’espulsione nel 1951 a causa delle sue posizioni anti staliniste.

Inizia così la sua carriera di originale esule da qualsiasi verità di propaganda e di inesausto eterodosso di qualsiasi possibile ideologia di comodo.

Anche la carriera accademica sarà segnata da questa solitudine feconda. Nel 1950, Edgar Morin entra nel Cnrs, il Centro Nazionale della Ricerca Scientifica come studioso di antropologia sociale.

Dal 1965 Edgar Morin viene coinvolto in un progetto multidisciplinare di vaste dimensioni, relativo a una Comune di Plozevet, in Bretagna: per un anno intero si dedica alle ricerche e agli studi compiuti a Poulhan, dove vive insieme con i suoi collaboratori.

Le conseguenze, tuttavia, non sono quelle sperate: ben presto Morin viene additato come un eretico della Délégation; anche per questo si allontanerà sempre di più dall’ambiente accademico di Parigi e deciderà di lavorare quasi sempre lontano dalla capitale.

Facendo un lucido bilancio dei suoi 100 anni Edgar Morin ha dichiarato ad un giornalista che lo intervistava con questa domanda: Cento anni di vita. Cento anni di storia. Strettamente intrecciati. Vissuti da protagonista, in ogni evento cruciale. Cosa ti hanno insegnato?

«A non credere nella perennità del presente, nella prevedibilità del futuro. Dobbiamo attenderci l’inatteso, anche se non possiamo prevederlo. Ogni vita è una navigazione in un oceano di incertezza, con alcune isole di certezza. È imprevedibile tutto ciò che ci attende: amori, dolori, malattie, lavoro, scelte, morte. Non dobbiamo anestetizzare l’incertezza e l’imprevedibilità».

Per il suo compleanno l’editrice Mimesis pubblicherà la traduzione italiana della sua autobiografia uscita già in francese, dal titolo “Umanesimo rigenerato”.

Impossibile qui dar conto della vastità del contributo intellettuale di questo eclettico e straordinario uomo del nostro tempo.

Valga almeno avere indicato il fascino che viene dalla sua vita.

TAG: Edgar Morin
CAT: Filosofia, Scienze sociali

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