Banca Generali ha chiuso il primo trimestre del 2025 con un utile netto consolidato di 110,3 milioni di euro, confermando solidità e resilienza anche in un contesto di mercato fortemente instabile. Il risultato netto ricorrente – al netto di poste straordinarie – si attesta a 87 milioni, in crescita del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, grazie a una maggiore qualità degli utili e all’integrazione di Intermonte, completata a inizio anno.
Le masse totali gestite e amministrate raggiungono i 103,9 miliardi di euro, con una crescita annua del 7,3%, mentre la raccolta netta da inizio anno si attesta a 2,1 miliardi, di cui 612 milioni ad aprile. In un contesto segnato da volatilità e tensioni geopolitiche, i clienti hanno premiato soluzioni d’investimento flessibili e prudenti, come i contenitori finanziari (+27% a/a) e le polizze tradizionali (+0,7% da inizio anno).
Il margine di intermediazione è risultato pari a 250,6 milioni, sostenuto dall’aumento delle commissioni nette ricorrenti (+8,4% a/a) e dalla buona tenuta del margine finanziario (+4,8%). I costi operativi sono saliti a 82,6 milioni (+21%), riflettendo l’inclusione di Intermonte e l’impatto del nuovo contratto nazionale del credito.
L’istituto continua a mostrare solidità patrimoniale, con un CET1 ratio al 17,2% e un Total Capital Ratio al 19,2%, ampiamente superiori ai requisiti minimi regolamentari. Nel frattempo, prosegue l’analisi interna sull’offerta pubblica di scambio totalitaria lanciata da Mediobanca a fine aprile, con la nomina di advisor finanziari e legali per tutelare tutti gli stakeholder.
Banca Generali ha confermato per l’anno in corso l’obiettivo di una raccolta netta complessiva di almeno 6 miliardi di euro, e ribadisce l’impegno nella transizione digitale e nell’integrazione di soluzioni AI, oltre allo sviluppo del progetto di insurebanking in partnership con Assicurazioni Generali.
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