
Finanza
Unicredit mette a segno un semestre record dopo la rinuncia all’Ops su Banco BPM
Unicredit chiude il miglior semestre della sua storia con utili netti di 6,1 miliardi. Alzate le previsioni sul 2025. Su Commerz Orcel non cede
All’indomani della rinuncia all’Ops su BancoBPM, motivata con la «continua incertezza sull’applicazione delle prescrizioni del Golden power», Unicredit ha registrato risultati eccellenti con un utile netto del secondo trimestre 2025 per 3,3 miliardi, che portano l’utile netto del primo semestre a 6,1 miliardi. Unicredit, ha dichiarato l’amministratore delegato Andrea Orcel, «ha conseguito risultati finanziari eccellenti, con un secondo trimestre da record che contribuisce al miglior primo semestre nella storia della banca, siamo protetti per il futuro poiché il nostro basso costo del rischio, l’elevata qualità degli attivi e un livello di overlay senza eguali ci difendono contro potenziali recessioni macroeconomiche».
Previsioni migliorate sull’intero 2025
In conseguenza di questi eccellenti risultati, la banca ha alzato le indicazioni previsionali 2025 su tutta la linea: ricavi a oltre 23,5 miliardi di euro per l’intero anno, costi pari o inferiore di 9,6 miliardi, utile netto a circa 10,5 miliardi. La previsione del rendimento del patrimonio netto tangibile (Rote) è migliorato al 20% mentre si prevedono distribuzioni di utile per almeno 9,5 miliardi, di cui almeno 4,75 miliardi in dividendi in contanti, 3,6 miliardi in riacquisto di azioni proprie. Il CET1 ratio, ovvero il coefficiente patrimoniale più importante per una banca, si è attestato al 16 per cento. Positiva la reazione della Borsa che ha premiato il titolo Unicredit con un rialzo che alle 10:30 viaggiava sopra il 4 per cento.
Tirata una linea su BancoBPM, occhi puntati su Commerz
La partita BancoBPM si è invece chiusa con una rinuncia, come del resto sembrava chiaro da mesi. «Abbiamo tirato una linea su BancoBPm. Credo che l’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm sia un’occasione mancata per gli azionisti di BancoBpm, per i clienti, per le persone di Bpm», ha detto Orcel, in un’intervista a Class Cnbc. A«Sicuramente è un’occasione mancata per il settore, che ha bisogno di banche più grandi e di consolidarsi. È un’occasione mancata per il nostro Paese e per l’Europa», ha rimarcato. Ieri sera il consiglio di amministrazione di Unicredit aveva annunciato il ritiro dell’offerta per BancoBPM, «in quanto la condizione relativa all’autorizzazione Golden Power non è soddisfatta», a dispetto dei «significativi progressi compiuti con il TAR, la DG Comp dell’Unione Europea e il Governo italiano» e della sospensione (la seconda) dell’offerta decisa dalla Consob (che avrebbe concesso 30 giorni in più per completare l’operazione). Ambizioni abbandonate, dunque? «Niente è mai chiuso, noi valutiamo tutto ma la situazione dovrebbe cambiare molto sostanzialmente perché si faccia qualcosa di diverso».
Su Commerzbank, invece, ha aggiunto Orcel, «per il momento noi restiamo azionisti e speriamo che la banca faccia bene, ormai siamo il maggior azionista, abbiamo circa il 30%, lo consolidiamo, diventiamo un’azionista che vuole che Commerzbank faccia molto bene: più fanno e più si riflette positivamente su di noi». Il consolidamento di Commerzbank «darà una spinta al nostro fatturato annuo e al risultato netto di circa 600-700 milioni di euro», aggiunge il ceo di Unicredit.
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