Mutui, secondo le elebaroazioni di Mutuionline.it il tasso variabile torna più conveniente del fisso per la prima volta dopo oltre 2 anni

Finanza e Soldi

Mutui: il tasso variabile torna più conveniente del fisso per la prima volta dopo oltre 2 anni

21 Maggio 2025

Era nell’aria da mesi e ora è ufficiale: il sorpasso in convenienza del tasso variabile sul fisso è avvenuto con qualche mese di anticipo rispetto alle previsioni e oggi, a oltre due anni di distanza dall’ultima volta, i mutui a tasso variabile tornano a essere più convenienti rispetto a quelli a tasso fisso. Secondo le rilevazioni di MutuiOnline.it, infatti, il TAN medio dei finanziamenti a tasso variabile a 20 e 30 anni si attesta al 2,88% in queste prime settimane di maggio, valore inferiore al 2,98% in media per quanto riguarda il tasso fisso. Il comparto dei mutui torna dunque alla situazione che aveva rappresentato la normalità fino al 2022, con i finanziamenti a rata bloccata che risultano meno convenienti rispetto a quelli soggetti alle fluttuazioni di mercato.

Nella seconda metà del 2022 la necessità di contenere l’impennata dell’inflazione nell’Eurozona aveva spinto la Banca Centrale Europea a adottare una politica di rialzo del costo del denaro, che ha causato aumenti sul costo dei mutui variabili. Nel 2023 il TAN medio del variabile è salito fino a superare quota 5,00%, valore nettamente più alto rispetto al fisso che – dopo avere subito un rialzo più contenuto – era calato leggermente a partire da ottobre dello stesso anno. Il divario massimo tra le due tipologie di finanziamento si è registrato a marzo 2024, quando il tasso medio del variabile ha toccato il 4,89% contro il 3,03% del fisso. Da giugno 2024 il variabile, grazie all’inizio del ciclo di taglio dei tassi a opera della BCE, ha iniziato una graduale discesa, mentre il fisso è rimasto stabile con un valore medio tra il 2,90% e il 3,00%.

Per il tasso variabile la discesa continuerà almeno fino al termine del 2025

I segnali di un imminente riequilibrio tra le due tipologie di finanziamento si erano cominciati a vedere già a marzo, quando i tassi Euribor a 1 e 3 mesi – indici di riferimento per i mutui a tasso variabile – era sceso al di sotto del valore dell’IRS a 20 e 30 anni, benchmark dei mutui a tasso fisso. Nonostante ciò, tuttavia, i finanziamenti a tasso fisso sono rimasti più convenienti ancora per qualche mese, dal momento che gli istituti di credito hanno continuato ad applicare uno spread minore rispetto a quelli a tasso variabile. Secondo le rilevazioni di MutuiOnline.it, nelle ultime settimane, il trend degli spread sembra essere cambiato: se a gennaio sui finanziamenti a tasso variabile veniva applicato un differenziale di poco inferiore all’1,00% in media, oggi lo spread applicato mediamente si attesta allo 0,75%, mentre per i mutui a tasso fisso rimane stabile da inizio anno attorno allo 0,35% in media.

Guardando a futuro, gli indici Euribor sono destinati a calare ulteriormente dal 2,09% per la scadenza a 1 mese e dal 2,10% per la scadenza a 3 mesi attuali a valori sotto il 2,00% entro il mese di agosto, attestandosi attorno all’1,80% a fine anno. Per quanto riguarda gli indici di riferimento dei mutui a tasso fisso, dopo l’impennata di inizio marzo si sono stabilizzati al 2,68% per la durata ventennale e al 2,56% per la trentennale, con i rendimenti dei Bund tedeschi trentennali (che influenzano l’IRS) che stimano una sostanziale stabilità del tasso fisso almeno fino alla fine del 2025.

Fisso o variabile: cosa scegliere ora?

Se alla luce di un TAN medio nettamente più conveniente il tasso fisso ha dominato il mercato negli ultimi 2 anni – venendo scelto dal 92,7% dei clienti di MutuiOnline.it nel 2023, dal 99,2% del totale nel 2024 e dal 99,4% del mix nei primi mesi di quest’anno – ora anche il tasso variabile torna finalmente in gioco, risultando addirittura leggermente più conveniente. Considerando un finanziamento a 20 anni da 160.000 €, al momento scegliendo il tasso variabile la rata mensile risulta in media 8 € più leggera (878 €, TAN 2,88% contro 885 €, TAN 2,98% del fisso), per un risparmio complessivo di oltre 1.900 € sull’intera durata del mutuo. Se la differenza con il fisso attualmente è minima, rispetto a 12 mesi fa la rata dello stesso mutuo a tasso variabile si è abbassata considerevolmente: a maggio dello scorso anno, quando il TAN medio dei finanziamenti a tasso variabile era del 4,77%, l’importo da pagare si attestava sui 1.036 € al mese, ben 158 € in più di ora, per una spesa mensile superiore di quasi 38.000 €.

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