Alitalia, il delitto perfetto e quei 400 milioni che non saranno restituiti

27 Marzo 2023

La notizia del giorno sarebbe che l’Unione Europea ha ritenuto illegale, ai sensi delle norme comunitarie sugli aiuti di Stato, il prestito di 400 milioni di euro concesso nel dicembre 2019 dal governo Conte II  ad Alitalia SAI e ne ha ordinato la restituzione. Giudizio analogo era già stato dato sui prestiti per complessivi 900 milioni erogati nel 2019, in due rate, dal governo Gentiloni.

Alitalia SAI tuttavia non ha un euro, dunque non restituirà nulla. Quella che vedete volare oggi con ancora qualche aereo in livrea Alitalia è una società diversa, che si chiama ITA e nel 2021 ha preso il posto di Alitalia SAI, che a sua volta nel 2015, ai tempi del governo Renzi, aveva preso il posto della defunta Alitalia CAI di Colaninno e dei suoi capitani coraggiosi benedetti dal governo Berlusconi, che nel 2008 aveva affossato la vendita di Alitalia al pollo Air France e aveva fatto prendere ad Alitalia CAI il posto della defunta Alitalia LAI, quella “originale”. Di ogni versione di Alitalia conserviamo a nostre spese l’Amministrazione Straordinaria, che ne gestirà i debiti probabilmente fino al giorno del Giudizio Universale.

La notizia vera del giorno è la conferma che il delitto paga.

Con un meccanismo più volte sperimentato il Governo italiano fa un “prestito” alla sua linea aerea del cuore, promettendo che non è un aiuto di Stato, che sarà l’ultimo e che verrà restituito, perché il nuovo piano industriale, in realtà identico ai precedenti, questa volta funzionerà. L’Unione Europea finge di crederci e inizia un’indagine che si concluderà molti anni dopo che l’ultimo euro  sarà stato scialacquato e dunque nulla potrà essere restituito.

Nel 2021 c’è stata una modifica nella trama, è partita una nuova linea aerea, appunto ITA, che ha promesso “non lo faccio più”, facendo però lo stesso che si faceva prima e ottenendo in cambio altri miliardi, che è impegnata a sperperare come da copione. La novità doveva essere il matrimonio con qualche partner più forte, che procede come la tela di Penelope, la regina che non voleva sposare nessuno dei proci.

Il balletto ha  previsto un pas de deux con Lufthansa, abbandonata a fine agosto 2022 per un giro di valzer con l’improbabile fondo americano Certares. Avventura questa conclusa con un periodo di trattative in esclusiva di nuovo con il gruppo tedesco, in scadenza fra poche settimane e di cui si legge che potrebbe portare a un nulla di fatto.

Mario Merola non avrebbe potuto inventarsi una sceneggiata migliore. L’Unione Europea ha infierito sulle linee aeree di Paesi piccoli, ordinandone la chiusura, ma l’Italia riesce sempre a sfangarla, tanto che ITA perde due milioni di euro al giorno, ma nessuno se ne preoccupa, convinto che arriveranno sempre soldi freschi dal Tesoro e che l’Unione Europea chiuderà come sempre entrambi gli occhi.

TAG: alitalia, berlusconi, Certares, Conte, Gentiloni, ITA, lufthansa, renzi, Unione europea
CAT: Governo, Istituzioni UE

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