Monza prima in classifica per immobili e consumi
Lo ha stabilito una ricerca pubblicata pochi giorni fa dal Sole 24 ore. In pratica la città brianzola primeggia in Italia grazie soprattutto al settore immobiliare.
Per comprendere questo fenomeno abbiamo sentito Beppe Natale che lavora a Monza e che ha una sua agenzia, Optima Case, affinchè c’illustri le ragioni di questo successo e di questi numeri che proiettano la provincia di Monza e Brianza in cima alle classifiche della ricchezza e dei consumi.
“Prima di tutto – dichiara Natale – va detto che Monza non ha visto contrarsi in modo rilevante le vendite nel 2023, che sono simili in termini di numeri, rispetto a quelle del 2022. Certo: una contrazione – ma marginale – si è registrata nel secondo semestre di quest’anno. È dipeso dalla fiammata dei tassi d’interesse che sono passati dall’1,5% al 4,5%. Tuttavia non siamo preoccupati.
In termini di Pil e fatturato la nostra provincia ha un tessuto d’impresa solido: qui dunque i livelli della crisi – che altrove modificano gli assetti economici – non sono stati particolarmente inficiati. Di fatto ci aspettiamo un inizio anno sui livelli dell’inizio 2023 e del 2022.”
“Va anche detto – aggiunge – che la pressione fiscale in Italia per le imprese raggiunge quasi il 70%, cui si aggiungono le tasse locali, le tasse sulle seconde case, oltre ad altri balzelli; ma nell’alveo di una complessità difficile da gestire, consideriamo l’outlook per il 2024 sostanzialmente positivo. Questo anche perchè noi risentiamo ancora dell’effetto post – Covid.
Tantissime famiglie hanno lasciato le grandi città, soprattutto Milano, in cui magari stavano in affitto in un bilocale a 1200 Euro al mese, per comprare a Monza un trilocale pagando la stessa cifra con un mutuo. Esigenza che è nata perchè tante famiglie hanno sentito il bisogno, nel 2020, di avere magari un terrazzino più grande oppure un piccolo giardino. Questo ci consente di avere numeri che sono in progressiva crescita e che ci fa essere ottimisti per il prossimo anno.”
Sulla questione del 110%, che innumerevoli polemiche ha generato nel settore, Natale ha un’opinione precisa: “L’idea nasce prima del 2020, e l’ho considerata inizialmente una scelta oculata. Tuttavia è parso evidente, sin da subito, mancasse l’opportuno monitoraggio per scongiurare pasticci. È una delle ragioni per cui ho deciso – personalmente – di non avvalermene”
Insomma mentre Milano cresce all’ombra degli emiri che vengono a fare shopping con le borse piene di danaro, a Monza si segue la cultura più mitteleuropea, “perchè se la tassazione italiana non fosse così alta potremmo competere con la Svizzera, con l’Austria e l’Inghilterra”. Declinando un’identità rinnovata, ma nel solco di una tradizione che le garantisce sviluppo e prosperità.
A Monza da sempre si corre, ma con misura.
Nell’economia come nello sport, il successo si conquista un passo alla volta
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