Insolvenza e crisi d’impresa, novità e prospettive del nuovo codice
Un convegno di approfondimento con Rordorf, Busuito e Galimberti
Risanamento invece che eliminazione dell’azienda dal mercato. È questo il principio alla base del Nuovo codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, contenuto nel D.Lgs. n. 14/2019, in vigore da gennaio di quest’anno che ha definitivamente sostituito il R.D. n. 267/1942, la cosiddetta legge fallimentare, operativa fino alla fine del 2018. Un unico corpo normativo in cui sono indicate le procedure adeguate che permettano la soluzione della crisi aziendale o dell’insolvenza dell’imprenditore e del debitore civile. Già dalla scelta della titolazione del nuovo codice – da cui scompare la parola “fallimento” e derivati – è evidente l’intento del legislatore: da un lato l’inserimento di strumenti che permettano di prevenire e monitorare le situazioni di crisi, dall’altro la riduzione massima del trauma del fallimento, quando risulta inevitabile “fallire”. Superando così definitivamente la storica concezione che associava all’insuccesso imprenditoriale un disvalore sociale, marchiando a vita l’imprenditore debitore come un frodatore.
Un insieme di norme, insomma, che suggerisca agli addetti ai lavori come agire per prevenire o evitare il declino dell’impresa e allo stesso tempo per preservare i valori aziendali e offre allo stesso imprenditore una seconda possibilità. Numerosi i nuovi istituti inseriti nella raccolta, tra i quali occorre ricordare: l’elaborazione di principi generali; la contestuale disciplina sia della crisi dell’impresa, che di quella del debitore civile; la riunificazione dei diversi procedimenti per l’apertura delle procedure di risoluzione della crisi o dell’insolvenza in un unico procedimento; la semplificazione/unificazione dei vari riti processuali; il coordinamento organico tra la disciplina concorsuale e quella societaria; la maggiore responsabilizzazione degli organi di gestione e di controllo; la semplificazione dei criteri di quantificazione del danno nelle azioni di responsabilità verso gli organi di gestione e controllo.
Tutto chiaro, insomma. O quasi. Muoversi nella giungla delle nuove direttive e degli aggiornamenti può risultare complesso tanto per gli imprenditori quanto per i professionisti che si approcciano alla materia. Allo scopo di orientarsi in maniera più consapevole nel dettato normativo l’Associazione Professionisti Risanamento Imprese (A.P.R.I.) ha organizzato, in collaborazione con l’editore Wolters Kluver, il convegno dal titolo “Il nuovo Codice della Crisi: quali prospettive?” che si terrà il 4 e il 5 novembre presso la Sala Estense del Comune di Ferrara. Tra gli illustri relatori, l’avvocato Elisabetta Busuito, founding partner dello studio Perroni e Associati, tra i massimi esperti di diritto penale d’impresa, che interverrà nella tavola rotonda sul sistema di allerta, ed è anche tra gli autori del volume “Fallimento e crisi d’impresa” (Wolters Kluwer).
«A circa sei mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza, il Convegno organizzato dall’Associazione Professionisti Risanamento Imprese è sicuramente un’importante occasione per poter fare un primo bilancio multidisciplinare sul novum normativo e sui mutamenti dallo stesso apportati sia in materia fallimentare, che nel campo del diritto civile, commerciale e, per quanto di mio più diretto interesse, penale», spiega l’avvocato Busuito.
«Numerosi professionisti di primo livello, fra cui avvocati, magistrati, dottori commercialisti, esperti contabili e professori universitari, si confronteranno sul tema e ci aiuteranno a capire quale è lo stato dell’arte della nuova disciplina, grazie anche al prezioso intervento di coordinamento del dott. Renato Rordordf, che, nella sua qualità di Presidente della Commissione Ministeriale per la Riforma, ci offrirà il prezioso punto di vista del Legislatore, consentendo così a chi vorrà essere presente di avere un aggiornamento ad ampio raggio sulle modifiche introdotte», spiega l’avv. Busuito.
“Incentrerò il mio intervento – conclude l’avv. Busuito – su una delle principali novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza: la previsione di misure premiali a favore dell’imprenditore che abbia tempestivamente chiesto l’omologazione di un accordo di ristrutturazione o che abbia proposto l’istanza di composizione assistita della crisi, il concordato preventivo o un ricorso per l’apertura della procedura di liquidazione giudiziale. L’introduzione di queste misure riflette lo scopo che anima la riforma: far emergere tempestivamente la crisi d’impresa per consentire alle aziende ancora sane di evitare l’insolvenza, agevolando lo svolgimento di trattative tra debitore e creditori”.
Interverranno, tra gli altri, oltre al già citato Renato Rordorf, anche il Prof. Umberto Galimberti, giornalista e ordinario di Filosofia della Storia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Andrea Panizza, presidente di A.P.R.I., Luciano Panzani, presidente della Corte d’appello di Roma.
Al centro del dibattito la precoce emersione della crisi, la conservazione dei valori aziendali e la continuità aziendale quale elemento da preservare e tutelare e da ricercare attraverso un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile. Particolare attenzione sarà posta sul piano industriale quale strumento fondamentale per cogliere i segnali di crisi e gestire il recupero dell’economicità e della solvibilità aziendale.
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