Consegna a domicilio ed e-commerce a misura di PMI

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13 Aprile 2020

Marc Bloch, il padre della storia moderna, colui che spostò i riflettori della ricerca dalle vicende di Papi e Re alla vita di tutti gli uomini, si preoccupò di studiare persino la storia della marmellata e raccontò come solo la scoperta, nel 1575, della possibilità di estrarre lo zucchero dalla barbabietola lo rese così a buon mercato che ciascuna massaia potè in seguito farla in casa: alle prese con pizze e focacce fatte in casa, pesiamo oggi tanto le dosi degli ingredienti per i pranzi sul balcone (per chi ce l’ha) quanto il valore di ciò che ci manca e che abbiamo sempre dato per scontato. Anche per questo motivo, coloro che si sono sempre serviti delle tecnologie digitali solo per navigare su Facebook e fare chiamate con WhatsApp, possono immaginarle come occasioni di riscatto e rinascita dal basso

Il 75% di coloro che, in queste settimane di emergenza sanitaria, hanno fatto un acquisto online presso un sito Internet non erano stati fino a quel momento clienti di quel negozio: questo dato Netcomm indica pertanto quanto l’e-commerce non rappresenti solo una risorsa per le persone durante il lockdown, ma anche un’opportunità per le imprese sia per permettere la continuità del lavoro sia per raggiungere nuovi clienti in un futuro in cui occorreranno cuore e braccia per ricostruire aziende e posti di lavoro, ma anche cervello e tastiere per farlo in un contesto digitale.

Il digitale – tessuto connettivo fra persone, organizzazioni e comunità – costituirà infatti anche nel “Mondo di Domani” uno strumento a disposizione sia delle aziende orientate alle esportazioni perchè la Rete sta creando, attorno ai marketplace, nuove filiere che privilegiano creatività nella ideazione e flessibilità nell’organizzazione sia degli esercizi commerciali locali in un contesto dove il commercio di prossimità sarà riconsiderato in ragione del ruolo che ha assunto nell’orizzonte di tutti noi durante il periodo della quarantena.

Molti sono gli esempi di queste settimane in cui Digitale e Locale sono apparsi come i due lati della stessa medaglia: dalla mappatura dei negozi che hanno offerto la consegna a domicilio di San Vito al Tagliamento alla app che a Piombino ha consentito ai commercianti della città di vendere online i propri prodotti, il commercio elettronico è ormai entrato nelle case degli italiani, non solo per il tramite dei siti delle catene e di Amazon.

Importante è però, per una PMI o per un negozio, avere la consapevolezza che sviluppare un sito e-commerce non è semplice nè sul piano della user experience nè sul piano della gestione amministrativa e logistica degli ordini. Ecco perchè un sito e-commerce proprietario è il punto di arrivo, non il punto di partenza di una strategia digitale e molteplici sono le iniziative che possono nel frattempo essere condotte per creare la relazione con il cliente e supportare la scelta e l’acquisto:

– lo spazio che un’azienda può attivare su Google My Business per gestire la propria presenza su Google proprio a fronte di una ricerca locale consente di caricare delle vere e proprie schede prodotto per rimandare ad un contatto telefonico o mail per la gestione dell’ordine. A questo proposito, è opportuno che l’esercizio commerciale aggiorni i dati di Google My Business per comunicare la chiusura del negozio fisico e la consegna a domicilio;

– la Pagina Facebook consente a chiunque di attivare – dalle Impostazioni della Pagina – la Vetrina così da taggare i prodotti nei post che li possano evidenziare e nelle pubblicità con cui possono essere promossi nello spazio territoriale di pertinenza. Anche in questo caso rimandare ad un messaggio su Messenger per il contatto e l’evasione dell’ordine può essere accostato ad un pagamento che può essere completato, anche senza aver attivato un sito e-commerce proprietario – attraverso il collegamento con Paypal e la relativa possibilità di acquistare sia da parte di chi vi ha un account sia da parte di chi preferisce usare le carte di credito;

– importanti software per la creazione di siti e-commerce come Shopify e Prestashop offrono soluzioni “as a service” per l’attivazione di negozi online semplici, adatti ad offrire una soluzione “ponte”, in vista di una valutazione di più lungo periodo sull’opportunità di lanciare un e-commerce proprietario con il supporto di una web agency;

Amazon, eBay e gli altri marketplace rappresentano un’occasione per chi intenda testare il canale digitale con un’orizzonte spaziale più ampio del proprio territorio in virtù delle soluzioni che offrono ai merchant per mettere in vendita i propri prodotti, pubblicizzarli nel rispetto del target di ciascuna offerta e tenere sotto controllo i costi grazie a formule basate sulla commissione sul venduto. Per un approfondimento sul vendere “attraverso Amazon” [link];

– accanto ai markeplace generalisti, vi sono poi marketplace verticali che in settori diversi (Etsy per l’artigianato, Prontopro per i servizi professionali, Casa.it per le agenzie immobiliari, …) che, in questa fase di maggior navigazione da parte delle persone, possono rappresentare una via per ricevere richieste e un’occasione per fare esperienza del business online.

L’e-commerce – occorre tenerlo presente in conclusione – ha a che fare tanto con la tecnologia quanto con la psicologia e la valorizzazione di questa attività come servizio al cliente nelle difficoltà dei giorni del Coronavirus colloca l’impresa come un soggetto che si è posto a supporto della comunità, un fiore che è sbocciato nella primavera più buia della nostra generazione.

TAG: eCommerce
CAT: Innovazione

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