Sette parchi tecnologici italiani d’eccellenza

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13 Dicembre 2019

L’economia italiana ha come inossidabili pilastri le storiche quattro A (agroalimentare, auto di alta gamma, arredo e abbigliamento), ma, sempre più, tra i settori che maggiormente vanno a trainare il nostro PIL, figurano anche il biomedicale, la farmaceutica, la meccatronica. In altre parole, settori contraddistinti da una fortissima vocazione tecnologica e scientifica, e che sono sempre più impattanti per una occupazione di qualità, in grado di generare valore diffuso sul territorio, e di contribuire in modo decisivo alla bilancia commerciale del Belpaese.

E se i veri eroi di questa storia sono le imprese – le large corporates di Milano, Torino e Roma come le PMI del Triveneto o dell’Emilia – e migliaia di startup formidabili, un ruolo ancora poco riconosciuto ma cruciale è giocato da parchi tecnologici, che svolgono il ruolo di levatrici in settori complessi e rischiosi. In questo post sono elencate sette eccellenze da conoscere, autentici generatori di creatività, sviluppo, posti di lavoro, e a cui ha arriso il successo, dato che i territori produttivi dove sono insediati stanno profondamente cambiando pelle. Sono concentrati nel Centronord, e specialmente nella Lombardia locomotiva d’Italia, ma c’è spazio anche per la Sardegna, che ha nella provincia di Cagliari un hub tra i più dinamici, e promettenti, del bacino del Mediterraneo.

 

ComoNExT

Nato nove anni fa, situato nell’edificio dismesso di un antico cotonificio, ComoNExT punta ad attrarre imprese innovative, favorire il trasferimento tecnologico e l’innovazione, e a contribuire allo sviluppo di nuove imprese. Il suo incubatore di startup è certificato dal MISE, e oggi ne conta una quarantina insediate, mentre un’ottantina delle realtà che operano nei suoi spazi (un’area di circa 21mila metri quadri) sono aziende mature. I suoi obiettivi chiave sono trasformazione digitale e Industria 4.0, e li persegue attraverso competenze su big data, IoT, AI, cloud, realtà virtuale, nuovi materiali, robotica, nanotecnologia etc. Un parco d’eccellenza in un territorio che può godere della prossimità al paese più innovativo d’Europa, la Svizzera.

 

Carnia Industrial Park

fonte: www.carniaindustrialpark.it

La Carnia è lontana da Milano e da Roma, e tuttavia qui ha sede uno dei parchi più dinamici dell’intera Europa del sud: il Carnia Industrial Park, dove sono insediate aziende ad altissima intensità tecnologica, ad esempio nel settore dell’IA, o in quello delle energie rinnovabili, o nel medicale. Un polo manifatturiero sparso tra Amaro, Tolmezzo e Villa Santina, che lungo le sponde del Tagliamento contribuisce alla crescita del secondario friulano (e del resto non è una coincidenza se il Friuli-Venezia Giulia rappresenta una delle regioni più innovative del Belpaese). In totale le aziende basate nel Carnia Industrial Park sono ben 181, e grazie alla favorevole posizione geografica (Austria e Slovenia sono molto prossime), il parco è una sorta di “trampolino di lancio” per operare nei Balcani e nella Mitteleuropa.

 

GREAT Campus

Con una superficie totale di 400mila metri quadri fra laboratori, spazi di lavoro, zone verdi e servizi, il Parco scientifico e tecnologico di Genova – Erzelli punta a essere un catalizzatore di impresa e ricerca autenticamente cutting-edge. Ad oggi le aziende, le startup e i centri di ricerca insediati occupano oltre 2mila addetti, e sono attive in settori chiave per il PIL come le telecomunicazioni, la salute, l’energia, lo sviluppo software e la consulenza. Nel Parco sono attive alcune large corporates leader nell’innovazione, e in estate è stata anche inaugurata la sede del Center for human technologies dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), specializzato nella ricerca su tecnologie per la salute umana, nella riabilitazione e nell’interazione uomo-macchina. Il GREAT Campus è un’eccellenza high-tech per una regione avviata lungo il (non facile) percorso di una profonda trasformazione economica e industriale.

 

Polo Meccatronica

fonte: http://www.polomeccatronica.it/prom-facility

Nella cittadina di Rovereto, nei pressi di Trento, sorge il Polo Meccatronica della Trentino Sviluppo: 17mila metri quadrati di spazi dove operano grandi e grandissime aziende, scuole, startup, PMI, laboratori (come la futuristica PROM Facility, laboratorio di prototipazione meccatronica con stampanti 3D, laser cutters, frese a controllo numerico etc. di rilievo europeo). Una specificità di questo parco d’eccellenza, che contamina con successo ricerca, industria e formazione, è che guarda alla meccatronica, disciplina evoluta che incrocia la meccanica, dove storicamente l’Italia è uno dei paesi leader a livello mondiale, con l’elettronica, settore che vede Germania, Francia e Svizzera brillare. La meccatronica rappresenta per l’Italia l’opportunità vera di agganciare la cd rivoluzione dell’Industria 4.0, e il Polo Meccatronica, come si capisce sin dal nome, è consacrato a essa, e a settori contigui come l’automotive e la sensoristica: un modello per tutto il Triveneto che produce.

 

Kilometro rosso

Nella bergamasca sorge uno dei principali poli italiani dell’innovazione. L’obiettivo principale è favorire l’interazione fra la ricerca e il business, offrendo servizi che vanno dall’incubazione di aziende innovative al networking, dalla ricerca di fondi per l’innovazione (sia per progetti di R&D che per startup) al trasferimento tecnologico, passando anche per la gestione della proprietà intellettuale e dei brevetti. Nato nel 2003, oggi questa struttura all’avanguaria vanta un campus da 400mila metri quadri, 1.700 addetti e ricercatori, 60 aziende insediate e 28 laboratori di ricerca. Fra i settori in cui sono attivi i suoi cluster tecnologici ci sono energia e sostenibilità, scienze della vita, materiali avanzati, ICT e meccatronica, e durante l’anno scorso da qui sono stati depositati ben 58 brevetti.

 

Il Tecnopolo

Inaugurato a Roma nel 1995, quest’eccellenza è costituito da due parchi tecnologici distinti. Il primo è il Tecnopolo Tiburtino, i cui ambiti di lavoro precipui sono ICT, elettronica e telecomunicazioni, aerospazio e green economy; a oggi esso conta oltre 130 aziende attive in campi che vanno dall’aerospaziale all’architettura, dall’ingegneria al design. Il Tecnopolo di Castel Romano è invece focalizzato sul favorire l’interazione fra ricerca e impresa; gli ambiti di lavoro principali sono nuovi materiali e manifatturiero avanzato, scienze della vita, ambiente e green economy. Oltre ai laboratori di alcune aziende, qui sono insediati anche i laboratori di Metrologia ambientale dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).

 

Il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna

Questo sistema di infrastrutture avanzate e servizi per l’innovazione è articolato in quattro sedi. Quella centrale si trova a Pula, a sud di Cagliari, mentre le altre sono ad Alghero, Macchiareddu e Torregrande. In quest’ultima si svolgono attività di ricerca e formazione nel settore dell’acquacoltura e della produzione algale, mentre la sede di Macchiareddu è dedicata al tema dell’energia. In generale, il Parco offre servizi per lo sviluppo tecnologico e piattaforme tecnologiche dotate di apparecchiature scientifiche e know how di utilizzo. Fra queste spiccano il laboratorio di prototipazione rapida, la piattaforma biomed, e quella per tecnologie alimentari e biotecnologie microbiche. Le imprese e i centri di ricerca insediati sono attivi in settori che vanno dall’ICT alla biomedicina, dall’energia alla bioinformatica.

TAG: Carnia, Industria 4.0, innovazione, lombardia, nordest, parchi tecnologici, pmi, Roma, sardegna, startup, Trentino, Triveneto
CAT: Innovazione

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