Una domanda assurda

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24 Settembre 2022

Non ci vedevamo da una vita.
Sono passati almeno 20 anni dall’ultima volta che l’ho visto.
E debbo dire che non pensavo proprio a lui, quando sono venuta qui stamattina.
Anche se qualcuno mi aveva detto che adesso abita da queste parti
Insomma, mi aggiravo tranquilla, tra le bancarelle di questo mercatino dell’antiquariato, quando lui mi ha messo una mano sul braccio.
Ci ho messo qualche secondo più del dovuto a riconoscerlo, anche se si è conservato discretamente, debbo dire.
Il fatto è che ha smesso di vestirsi come un manichino. Blue jeans, camicia sportiva con maniche arrotolate sugli avambracci, scarpe da tennis, niente di più distante dall’elegantone che ho conosciuto.
Dieci minuti di convenevoli, poi mi fa quella domanda assurda: “Allora, sei felice finalmente?”
Lo guardo con aria interdetta: “Scusami, che domanda è?”
Lui mi fissa abbassando leggermente gli occhiali da sole. La smorfia ironica è quella di sempre.
“Lo so, è una domanda banale“, risponde,  “te l’ho fatta solo perchè tu dicevi una banalità ancora più grossa. Dicevi che la felicità esiste e che basta saperla cercare.”
“Non dimentichi mai niente, soprattutto le stupidaggini che una può aver detto in un momento di scarsa lucidità.”
“Mi l’hai detto questa cosa quando ci siamo lasciati. Non so se per consolarmi o per giustificarti. Comunque sembravi determinata, sin troppo lucida.”
“Non mi dire che ancora ci pensi…”, replico.
“Ovviamente no.”
“Meno male.”
“Insomma, la felicità esiste o no? E se esiste, tu sei felice?”
“Sfotti, sfotti..”
“No, m’interessa saperlo.”
Poi, indicandomi una bancarella, aggiunge:  “Se me lo dici ti compro quel quadro.”
“Per carità ! Pensi che io abbia un gusto così pacchiano? Mi basta  un caffè..”
Mi accendo una sigaretta poi gli dico:
“Vedi, adesso penso che la felicità è come un’alleanza politica.”
“Come cosa?”
“Sai quelle alleanze per le quali si dice sempre che non esistono le condizioni ? Ecco, come quelle… Manca sempre una condizione per essere felice: la salute,  i soldi, la pace in famiglia, le soddisfazioni sul lavoro. Insomma è un progetto che va continuamente rimandato. Poi riconquisti la salute, fai i soldi, c’è pace in famiglia e hai successo e cosa scopri? Che c’è un’altra condizione da soddisfare! E naturalmente manca anche quella!”
Ride, poi mi chiede:
“Si, ma adesso, in questo momento, cosa ti manca?”
“Te l’ho detto! Un caffè!”
“E poi saremo felici insieme?”
“Non fare il furbo, poi devo prendere la corriera per  tornare a casa”
“E in corriera cosa penserai di quest’incontro?”
“Che se capitavo in un commissariato di polizia mi avrebbero fatto delle domande meno insistenti!”

 

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CAT: Letteratura

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