Si può fermare l’innovazione?
La notizia della chiusura di ChatGPT è di pochi giorni fa, ordinata dal Garante della Privacy italiano, ma basta farsi un giretto sulla rete per trovare altre decine di siti, anche PizzaGpt, che mettono a disposizione degli utenti strumenti molto simili a quelli offerti da OpenAI, la società americana che ha fondato il nuovo chatbot che risponde a tutte le domande (scritte con un minimo di rispetto delle regole grammaticali), in pochissimi secondi, sfoggiando anche un discreto buon senso (non dimentichiamo che se qualcuno usasse la parola chatbot in un documento della pubblica amministrazione, ma anche in un’azienda privata, verrebbe immediatamente multato, nel caso in cui la legge dell’onorevole Rampelli sul divieto di “foriesterismi” venisse approvata).
Ma non solo, la rete offre ormai decine di siti che offrono strumenti di speech to visual per creare immagini (sempre usando strumenti di intelligenza artificiale) che in teoria dovrebbero essere tutti ugualmente censurati, perchè non rispondono alle regole (esattamente come nel caso di ChatGPT) definite dal Garante della Privacy. Ne ho usato uno che si chiama Night Cafè per creare l’immagine dell’articolo, dopo essermi letta i termini del servizio* adottati dal sito che mi attribuiscono la proprietà intellettuale della mia opera d’arte, anche se poi il sito non mi garantisce che riuscirò ad ottenere il Copyright dell’immagine che ho creato con l’intelligenza artificiale.
Il discorso qui si fa infatti complicato, anche perchè il corpo normativo (italiano ma non solo) non ha ancora processato la creazione digitale eseguita da algoritmi che in alcuni caso sono open source (noti, disponibili a tutti e quindi anche modificabili dagli utenti) mentre in altri casi le aziende che li hanno prodotti non li hanno messi a disposizione degli altri programmatori-utenti. Si attende quindi di sapere quale sarà la nuova normativa sull’AI e quali saranno i tempi di digestione delle nuove tecnologie da parte dei diversi sistemi legislativi.
Peccato che quando l’innovazione è pervasiva (scusate la parola che profuma di società di consulenza aziendale), un tentativo di blocco come quello operato nei confronti di ChatGPT sia nella sostanza assolutamente inutile, a meno di non isolare l’Internet italiano da quello degli altri paesi, come oggi fanno Cina e Russia, che hanno creato delle enormi Intranet (controllate da organismi statali) all’interno delle quali possono muoversi gli utenti “locali”.
Ma anche quando l’innovazione non corre sui cavi (di trasmissione dei dati), una sua condanna, come nel caso della carne sintetica, operazione capitanata dal Ministro Lollobrigida, significherà che tra qualche anno l’Italia importerà carne sintetica dalla Francia, o magari dagli Stati Uniti, mentre noi potremo continuare a essere orgogliosi delle nostre porcilaie, i cui proprietari sono italiani (evviva!), mentre chi lavora dentro gli allevamenti intensivi è generalmente un immigrato.
Fermare l’innovazione non è quindi la ricetta da perseguire se non vogliamo che il nostro paese rimanga escluso dalle prossime rivoluzioni digitali-alimentari-eccetera, per diventare il paese del “Made in Italy”, termine che ormai viene usato solo in riferimento a mozzarelle, vino, moda, design, vacanze a Posillipo, pizza e mandolini. Il liceo “Made in Italy” sembra una tragica via di mezzo tra un istituto turistico e uno agro-alimentare, dove magari i più creativi potranno seguire un corso di moda, mentre studiano i processi di vinificazione.
Per carità, mai sputare nel piatto dove mangi, visto che in Italia si mangia anche bene. Ma se andiamo avanti così, diventeremo il paese dei balocchi, dove tutti vogliono venire in luna di miele e farsi le foto davanti alla Torre di Pisa, mentre i nostri laureati continueranno a fuggire nei paesi dove si può fare ricerca scientifica e tecnologica senza il rischio di prendersi una multa perchè in una presentazione in Power Point (da chiamare obbligatoriamente Punto Potente) hai scritto Artificial Intelligence invece di Intelligenza Artificiale (vedi legge Rampelli).
Un brindisi allora a questo governo così italiano, che ci riporterà presto all’età della pietra, a condizione che siano pietre di manifattura italiana, ovvero raccolte e tagliate in Italia, mentre in ogni famiglia si tireranno fuori i taglieri perchè le donne facciano di nuovo la pasta a mano, tra un parto e l’altro, per offrire figli alla patria da mandare nei campi (come consiglia il Ministro Lollobrigida) e spedirli a letto alle nove di sera (dopo un italianissimo Carosello, che sostituirà presto lo straniero Netflix), così che alle cinque della mattina dopo siano in piedi per mungere le mucche e dar loro il fieno.
L’innovazione è quindi l’ultimo dei nostri pensieri. Prosit, Italia, con un cabernet pestato a piedi da un giovane italiano: il futuro ci attende, più luminoso che mai!
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