Coronavirus. La Speranza. Diario parte seconda

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10 Marzo 2020

La prima puntata è stata molto seguita. E quindi continuiamo a raccontare questa nuova realtà e questa nuova vita.

Ieri sera il prof Enrico Bucci commentando i dati della giornata ci ha dato una notizia bella. E una no.

“Questi sono giorni cruciali, dice il prof. Bucci. La curva dei ricoverati in terapia intensiva conferma il trend di rallentamento osservato ieri. Il dato è quindi significativo.

Non così quella dei morti, che procede sostanzialmente in andamento esponenziale indisturbato.

Ci sono due scenari possibili che spiegano quanto osserviamo:

1. Scenario sfavorevole, in cui il flesso osservato per la curva di crescita dei ricoverati in terapia intensiva corrisponde solamente alla saturazione dei posti letto in terapia intensiva.

2. Scenario favorevole, in cui il flesso osservato in terapia intensiva rappresenta un reale rallentamento dell’epidemia, non osservabile ancora nella curva di crescita dei morti perchè quest’ultima risponde in ritardo (osserviamo oggi i morti corrispondenti a malati gravi di giorni fa).

Per sapere cosa sta realmente succedendo, occorre aspettare i prossimi 2-3 giorni.

Se osserveremo che la curva dei morti accentuerà la propria pendenza verso l’alto, allora saremo nel primo scenario, quello sfavorevole.

Se invece osserveremo un flesso anche nella curva dei morti, allora, almeno per il focolaio principale, staremo cominciando a rallentare.

Tutto questo, naturalmente, se riusciremo ad evitare che nelle altre regioni si abbiano fiammate indipendenti. OGGI NON SAPPIAMO ANCORA SE NE STIAMO USCENDO. Per questo, continuiamo a resistere”,…stando tutti a casa, conclude.

E finalmente anche il Governo lo ha deciso. Questo perchè non ci troviamo affatto davanti a una banale influenza, come impropriamente ci volevano far credere, ha ripetuto ancora una volta stamattina ad Agorà Massimo Galli, primario di malattie infettive al Sacco di Milano.

Ed eccole le decisioni per tutti:

Bisogna restare nel Comune di residenza, anche se per motivi speciali ci si può spostare.

Non c’è il blocco dei trasporti. Aerei, treni, bus, auto viaggiano

Niente scuole e università fino al 3 aprile

Bar e ristoranti possono essere aperti, ma soltanto fino alle ore 18.

Chiusi cinema, teatri, discoteca e pub

Fermo tutto lo sport agonistico aperto al pubblico.

Bisogna stare a casa. Ma si può uscire per lavorare e fare la spesa.

Ma non avevano ancora spento le luci della diretta dalla sala stampa di Palazzo Chigi che folle deliranti della neo-nata zona rossa prendevano d’assalto i supermercati:

“Previdente o folli? Scrive Rodolfo Centi. “Mai credevo di dover assistere a queste scene che mi ricordano Leningrado 30 anni fa, solo che lì i negozi erano vuoti mentre qui sono stracolmi. Ho visto uscire persone con 4 cartoni da 12 di latte, un carrello pieno di patate, quintali di pasta….bah….spero che non abbiano ragione”.

Intanto con le scuole chiuse c’è chi non si è perso d’animo e continua a far lezione ai propri studenti, anche se a distanza.

Maria Gloria Marchionne insegna lettere all’istituto tecnologico Marconi di Latina.

Come ti sei organizzata Maria Gloria?

“Ho utilizzato la piattaforma che ha messo a disposizione il MIUR. Dopo che la scuola ha accettato, ho creato, con il supporto del rappresentante di classe, un collegamento e tramite skype ci interfacciamo. Posso fare lezione e vederli in gruppo. Ognuno è a casa loro. Loro mi vedono tutti. I lavori assegnati mi vengono inviati online. Io li correggo e dico loro di conservare il cartaceo. Li posso anche interrogare, infatti ci stiamo organizzando anche per questo, cercando però di rispettare il mio orario scolastico per non accavallarmi con i colleghi. Posso registrare tutto sul registro elettronico”.

La professoressa Marchionne dice di sentirsi molto vicina ai suoi allievi, anche psicologicamente: Mi stanno stupendo, afferma. Mi inviano i compiti rapidamente come non avevano mai fatto. Aspettano la lezione perche’ possono vedermi ed interagire con me e fra loro.

Cosa dicono di noi all’estero?

La stampa britannica entra nel merito della quarantena in Italia e la definisce una “farsa”. In particolare il Telegraph, che così ha titolato: “Quarantine in paradise: ‘Stuck between Milan and Rimini, I don’t know how I’m going to get home”.

Scrive Angela Vitaliano, la mia amica giornalista da New York: “ Il sindaco di NY in un’intervista, rispondendo a una domanda sull’ipotesi dell’imposizione di un divieto come quello applicato in Italia, ha detto con tranquillita’ che tutto e’ possibile ma non dobbiamo fare troppe congetture.

Quindi, intanto nessuno critica le decisioni italiane (che anzi sono indicate come una sorta di test) e poi il sindaco ha ripetuto ogni 4 parole: noi siamo pronti, sia chiaro, siamo pronti, siamo pronti. E ha chiarito perche’ sarebbe difficile chiudere le scuole pubbliche tutte insieme e per troppo tempo e ha ribadito la necessita di stare a casa se malati e di fare test su test “perche’ finora, notizia incoraggiante, la maggior parte risulta negativa. E piu’ sappiamo e meglio possiamo reagire”

Antonio Polito dalle pagine del Corriere della Sera, risponde alle critiche del New York Times che abbiamo pubblicato ieri: “Il New York Times si chiede se gli italiani saranno in grado di rispettare le regole, per evitare il Coronavirus, o se proveranno ad aggirarle in tutti i modi. Sarebbe un po’ come se il Corriere della Sera si chiedesse se gli americani saranno in grado di dimagrire smettendola di mangiare cibi grassi e di bere bevande zuccherate, per evitare infarti e diabete. La risposta, in entrambi i casi, è: dipende”.

Le imprese e i singoli hanno riscoperto il loro ruolo sociale nella lotta all’epidemia.

Lo dicevo ieri. Il Coronavirus sta facendo cambiare in nostri comportamenti di persone invincibili, tanto da far scattare la solidarietà. Una cosa che non vedevamo da tempo.

Ha iniziato Armani che ha donato un milione e 250 mila euro alla Protezione Civile e agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto dei Tumori di Milano, e Spallanzani di Roma.

Quindi Chiara Ferragni e Fedez che dopo aver donato 100 mila euro hanno lanciato un crowdfunding sulla piattaforma Gofundme e dopo otto ore dall’inizio della campagna sono riusciti a raccogliere oltre 1 milione e 500 mila euro.

Unicredit ha donato alla Protezione civile due milioni di euro per l’acquisto di mascherine, materiale sanitario e dispositivi medici

100 mila euro sono stati donati da Eurospin. Stessa cifra dalla Banca Mediolanum e da Steven Zhang, presidente dell’Inter. Bulgari ha scelto di donare allo Spallanzani una somma che serva ad acquistare dei macchinari sofisticati necessari per la prevenzione e cura del virus. Lo ha fatto anche Esselunga. Dolce & Gabbana ha destinato una donazione a sostegno di uno studio di ricerca importante. Intesa Sanpaolo ha annunciato la donazione di 100 milioni di euro allo Stato e si è detta anche pronta “a erogare finanziamenti fino a 5 miliardi alle famiglie e imprese che devono affrontare problemi di liquidità per effetto del virus”. Eataly, Manila Grace, Carpisa e Yamamay doneranno alla ricerca una quota degli incassi di questi giorni.

Ormai è tutto un # hastag: #Bisognastareacasa.

Bellissima la riflessione dello scrittore Andrea Pomella: “saranno settimane di solitudini in cui entreremo in intimità con noi stessi in forme nuove. Scopriremo aspetti di noi che non immaginavamo, sarà un viaggio nell’io più profondo. Per qualcuno non sarà una novità, per qualcun altro sarà un’esperienza inaudita. Essere in intimità con se stessi e con certi lati arcani di sé è come mettere piede in una radura astratta, verdissima e infestata di belve. Andiamo incontro al mese in cui si fa viva la primavera, giurate una cosa a voi stessi: che in questo tempo misterioso che ci tocca vivere avrete rispetto di voi, che vi conserverete in forza e in apparenza, che non curerete il silenzio esteriore del mondo con l’incuria interiore, che dormirete il giusto e vi alimenterete al meglio, che farete ogni giorno quello che serve per restare belli”.

Lasciamoci con un sorriso.

Sulla solitudine casalinga entra a gamba tesa anche Pinuccio, l’inviato di Striscia, che scrive:

Note positive dello stare a casa:
– ho scoperto da dove escono le formiche
– ho cambiato una lampadina fulminata dal 1984
– ho trovato euro 4.50 nel divano
– ho pulito la maniglia della porta
– ho scoperto quanti canali ci sono sul digitale terrestre
– ho capito che era un comodino quello accanto al letto e non una mini discarica
– ho trovato 320 caricabatterie sparsi nei cassetti

E tu cosa hai scoperto?

Ecco ditecelo anche a noi da qui

TAG: coronavirus, dati, Diario, enrico bucci, New York
CAT: Medicina

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