Amicone: “Luoghi di culto sì, ma il wahabismo non è democratico”

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17 Ottobre 2016

Luigi Amicone è il direttore di “Tempi” settimanale cattolico, vicino a Comunione e Liberazione. Amicone è consigliere comunale del centrodestra a Milano. Oggi in aula si parlava della costruzione di luoghi di culto da costruire nella città. In realtà il tema che si è affrontato è stato quello del rapporto tra wahabiti e mondo islamico, in Arabia saudita e in Europa. “L’avvento delle moschee a Milano, vede sullo sfondo l’avvento della cultura wahabita. Bisogna leggere, capire, informarsi. Cos’è il wahabismo? È una parte radicale del mondo islamico che ha alle sue fondamenta l’interpretazione ortodossa del Corano.
Che significa?
Significa che, per esempio, in Arabia Saudita le donne non possono andare in bicicletta o guidare; oppure che chi indossa il crocifisso può essere arrestato. Questa cultura può integrarsi con i principi che hanno ispirato la Rivoluzione del 1789 e che sono alla base della nostra cultura democratica?
Per questo serve fare un’approfondita conoscenza di chi vuole costruire una moschea a Milano e di chi la voglia finanziare”.
Il sindaco Sala nel frattempo ha dichiarato che “una moschea in due anni si farà ma controlleremo la tracciabilita’ di chi vuole finanziarla”

No a Charlie Hebdo e no anche al radicalismo dei wahabiti

Fare un’analisi di chi finanzia

TAG: islam, Luoghi di culto, milano, Wahabiti
CAT: Milano

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