Cinque Stelle, in Parlamento la trasparenza è massima
Certo vi vuole coraggio ad uscire con un pezzo così, proprio oggi.
Diceva Kipling: sei un uomo, se sai mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo.
Ricapitolando: tutto nasce con un post su Facebook pubblicato ad Agosto da una deputata Pd. Lei si chiama Giuditta Pini.
Fa conoscere le buste paga di Alessandro Di Battista. Sono le dichiarazioni dei redditi del deputato Cinque Stelle.
98.000 Euro di imponibile. 35.000 Euro le tasse pagate. In totale “Dibba” guadagnerebbe 5000 Euro e spiccioli netti, ogni mese.
Apriti cielo.
Si muovono le falangi giustizialiste. Dibba come gli altri. Questo dicono.
A me invece viene un’altra curiosità. Quanto si trattiene per la sua attività politica? Versa una parte per le piccole imprese, come dice? Esiste una documentazione che lo comprovi?
Partiamo da qui: dalla trasparenza. Ho chiamato l’ufficio stampa del Movimento Cinque Stelle al Senato
Ho parlato prima con MariaChiara Ricciuti e poi con Matteo Incerti
Da loro ho avuto tutta la documentazione che chiedevo. Lo stipendio percepito di ogni parlamentare alla Camera e al Senato. Quanto ciascuno spende e dunque trattiene per la sua attività politica. I viaggi. Il telefono. Vitto e alloggio. Mese per mese. E poi ancora quanto versa al Fondo di garanzia istituito nel 1996 dal Governo Prodi. Mi spiega Incerti: “Ciascun deputato e Senatore versa una somma mensile al Fondo di garanzia. Trovate tutto su: www.Tirendoconto.it
Lì non solo sono indicate le cifre di ogni singolo parlamentare, guadagnate e in parte restituite, mese per mese. Ma anche copia dei bonifici. Lì trovate, Iban , Cin, Bin, date. Tutto nella massima trasparenza”
C’e’ anche un altro sito.
http://www.beppegrillo.it/2016/11/80_milioni_di_ragioni_per_dire_no_-_iodicono.html?s=wslink
su cui potrete trovare l’aggiornamento di quanto è stato versato,giorno per giorno, sul fondo di garanzia per le imprese.
“Fondo su cui noi non mettiamo becco. È il Ministero delle Finanze che sceglie come e dove distribuire questo danaro alle aziende che ne fanno richiesta. Altrimenti sarebbe voto di scambio. Noi versiamo delle somme, e aiutiamo chi ne avesse bisogno fornendo una lista di esperti che si occupano di queste risorse, in modo che i piccoli imprenditori che vogliano avvalersene possano trovare chi li aiuti a capire come si accede a questo sostegno”
Quindi sotto potete trovare:
I dati di Luigi di Maio, Ottobre 2016
Stipendio netto 4.945,70 Euro
Ha trattenuto per se 3259,13 Euro
Indennità restituita 1658,58
Rimborsi forfettari 10516,81
In questo mese ha speso 6426,63 Euro
Ha restituito 3.033,79 Euro
Di alloggio ha speso 150 Euro
Spese telefoniche 403,97 Eur
Trasporti 864,09 Euro
Vitto 208,12 Euro
Ha dunque versato sul fondo di garanzia 4720,37 Euro (in allegato il bonifico)
Ecco la scheda dei costi di Luigi di Maio con l’indicazione di quanto ha guadagnato voce per voce e di quanto ha restituito voce per voce
Ecco il bonifico fatto per il fondo di garanzia per le piccole imprese
Ecco i conteggi di Alessandro di Battista e relativo Bonifico per il mese di Settembre 2016 ( ultimo disponibile)
Stipendio netto 4810,40
Ha trattenuto per le spese 3202,66
Ha restituito d’idennita’ 1607,74
Rimborsi forfettari avuti 7193,11
Questo mese(settembre 2016) ha speso 5668,34
Rimborsi in eccedenza 1524,77
Ha versato sul fondo di garanzia 3132,51
Ecco il bonifico
Un commento
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Per essere dei buoni politici non basta crearsi lo specchio per le allodole, bisogna risolvere i problemi dei cittadini, dando la precedenza agli italiani disagiati e poi agli immigrati, non il contrario! Le sinistre di tutto il mondo occidentale hanno sempre fatto il contrario, e questo ha alimentato un’ondata migratoria senza precedenti. Se i cittadini devono arrivare a schifare il loro stesso paese, è inevitabile che le destre populiste. sovraniste, nazionaliste e patriottiche acquisteranno sempre maggiore consenso. Comunque il sito http://www.tirendoconto.it/ risulta irraggiungibile! Per caso ci sono degli orari da rispettare?
Tra M5s e Pd, a parte lo specchio per le allodole, non ci sono molte differenze. Entrambi dicono di fare gli interessi dei più deboli ma poi danno la precedenza agli immigrati abbandonando al loro destino gli italiani; entrambi si fanno belli sottolineando che la sovranità appartiene al popolo, ma poi fanno l’esatto contrario: vogliono la cessione di sovranità alla UE; entrambi sono immigrazionisti e per il multiculturalismo forzato; entrambi sono progressisti (portatori di regresso!).
Continuate così, è tutta pubblicità non richiesta!
Per chi non si lascia abbindolare dagli slogan, osservare il video seguente:
“M5s, sovranisti per finta”: https://youtu.be/F_BgnIj4a_w