Il Macigno del debito pubblico, come abbatterlo

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10 Marzo 2017

Una pagina di storia politica.

Carlo Cottarelli e Stefano Parisi non potrebbero essere più diversi. Introverso, riservato, timido  e quasi ombroso, il primo.  Estroverso, allegro, solare,  il secondo.

Ciò  che li accomuna è la loro voglia di verità. Cottarelli  è  Direttore Esecutivo del Fondo Monetario Internazionale ed è stato ministro per il Governo Letta. Chiamato per fare tagli alla spesa.

Parisi tutte le volte che si trova in un consesso pubblico ribadisce: “Non raccontiamoci palle, per cambiare servono riforme e cambiamenti di lungo periodo”.

Parisi, lo dico da tempo, fa sul serio. Vuole veramente cambiare la politica italiana. A Palazzo Reale, a Milano, ha per questo invitato Carlo Cottarelli per presentare il libro che ha scritto sul debito pubblico.(Il titolo del libro è  “Il Macigno”, Feltrinelli Editore)

Un pamphlet molto interessante e pieno di grafici, numeri, statistiche. Che dicono una cosa, soprattutto: tagliare il debito pubblico è possibile. Con un Pil al 2% annuo e una spesa pubblica tagliata e poi controllata, possiamo arrivare tra 15 anni ad avere la metà del nostro debito pubblico attuale (133%)

Lo spiega con parole semplici. Con la lira potevamo svalutare, e stampare moneta.  E far lievitare la nostra economia. Oggi non possiamo più fare né  la prima né la seconda cosa. Quindi occorre ottimizzare. Le imprese devono abbassare i costi, senza incidere sulle busta paga. Investire nello sviluppo tecnologico. “In una famiglia in cui si guadagna meno, bisogna tagliare su alcune spese”.

Cottarelli ha un’etica protestante e la visione tipica di uno scienziato. Non fa valutazioni morali. Osserva i numeri. Indica una strada. Nella sua lunga perorazione spiega prima, come e quando è  nato il debito pubblico. Poi indica le soluzioni.

Le prime  le indica come “scorciatoie”. Uscire dall’Euro o non pagare il debito. Nel primo caso, spiega, la matematica dice che la spirale inflazionistica diventerebbe incontrollabile. Dovremmo fare la spesa con cariole di soldi, in questo caso la lira. E con molta inflazione il Paese non sarebbe solo scalabile, ma in ginocchio. Potremmo non pagarlo, il debito. Allora lo scenario è  proprio davanti a noi: la Grecia

Infine spiega come un periodo di moderata austerity con una spesa pubblica tagliata adeguatamente e un Pil che salisse di un punto in più  di quanto accaduto nel 2016 , ci porterebbe già  nel 2040 ad avere il dimezzamento del debito. Come accaduto in Spagna.

Stefano Parisi gongola durante la prolusione di Cottarelli. Lo fa sempre, quando sa  di stare camminando proprio accanto alla verità.  Che non è né di sinistra, né di destra. È la verità. Punto.

Parisi: “La verità è che il problema è  il debito pubblico, non la Merkel né il patto di stabilità”

 

La nascita del debito pubblico

Come si è  sviluppato il debito pubblico

Come ridurre il debito pubblico: le scorciatoie

Dalle scorciatoie alla via maestra

Un moderato livello di austerità

 

 

TAG: Cottarelli, Il Macigno, stefano parisi
CAT: Milano

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