“La cassa integrazione va data in gestione anche ai lavoratori”

:
23 Febbraio 2021

Trentamila lavoratori del settore turistico alberghiero a Milano, si trovano in cassa integrazione da un anno con un salario medio pari al 60% di quello che percepivano. Peccato però che tra le diverse tipologie di contratto, dove guarda caso i lavori per le pulizie vengono dati a donne, straniere, e con contratti precari, molti non sono mai stati ottemperati. A raccontarlo Jessica Todaro della Flaica Cub la quale, in piazza anche con un’altra sigla sindacale di base, i Si Cobas, racconta che ci sono aziende le quali stipulano dei contratti, grazie ai continui cambi d’appalto e poi all’improvviso spariscono alla velocità della luce.
Per cui alla ragazza, assunta, immigrata, acquisita per i lavori di fatica non resta nulla in mano. Impiegata per pulire una stanza a 6.84 Euro a fronte del costo della camera che arriva fino a 1000 Euro a notte.

I committenti delle imprese di servizi risparmiano sul costo del lavoro. I contratti sono sempre precari: a chiamata, a cottimo, part time. Insomma si gioca al risparmio con i più deboli. Naturalmente in piazza non c’è un solo simbolo dei partiti di sinistra. E, dice ancora Jessica, “non c’è una sola sigla sindacale della triplice.”

Se sei una donna, sei straniera, magari del nord Africa, a Milano non c’è nessun modello cui ispirarsi. C’è solo lo sfruttamento. Così si chiama. A pochi metri dalla manifestazione delle lavoratrici, si sta girando uno spot. Molto “glamour”, molto “cool”, con una specie di mohicano nei panni del regista. L’area non è transennata. Passa di lì un immigrato che non si accorge di entrare nel set dello spot. Il regista gli tira un calcio.
Il modello Milano fa un po’ schifo.

Le immagini e l’intervista

TAG:
CAT: Milano

Nessun commento

Devi fare per commentare, è semplice e veloce.

CARICAMENTO...