Nella #MilanoCheVorrei le auto saranno ospiti indesiderati

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16 Aprile 2020

Nella #MilanoCheVorrei le auto saranno degli ospiti indesiderati. Un male solo alle volte necessario di cui fare il più possibile a meno.

Il progressivo ritorno alla normalità ci imporrà, per un lungo periodo, il distanziamento che spingerà moltissimi cittadini metropolitani, anche singolarmente, a circolare con la propria automobile.
Ma, paradossalmente, è proprio grazie agli effetti di questa pandemia che potremo attuare dei cambiamenti radicali e permanenti che scongiurino gli effetti dell’ipotizzato aumento di 750.000 mezzi circolanti in città e diventino la base per una reale trasformazione della mobilità urbana.

In una prima fase, t0, appena le attività cittadine riprenderanno, dovremo sviluppare:
1 L’incremento dei mezzi ma soprattutto della frequenza dei mezzi pubblici, di tutta la città metropolitana, quindi Atm e Trenord, per servire, distanziati e in sicurezza, il maggior numero di cittadini.
Un aumento del patrimonio di mezzi e strutture che ridurrà al minimo il previsto impatto dell’invasione di auto anche grazie a una diversa programmazione e sfalsamento dei tempi di lavoro e degli orari per le diverse attività cittadine.
2 L’aumento sostanzialmente della la rete ciclabile, adottando subito la proposta che Paolo Pinzuti presenta in questo articolo dove ci indica che:
“L’unica soluzione plausibile in questo momento è controbilanciare l’esodo dal TPL con la creazione di una rete ciclabile di emergenza da realizzare in una settimana o poco più attraverso interventi specifici a bassissimo costo su strade di rilievo strategico per connettere le periferie con i poli attrattori, con i parcheggi di interscambio e questi tra loro
La rete d’emergenza dovrà essere ricavata da corsie separate su strade di viabilità principale, da strade di viabilità secondarie da declassare limitandone l’accesso motorizzato ai soli residenti e frontisti e da un uso estensivo dei controviali.”
Una rete che verrà mantenuta anche superata l’attuale emergenza sanitaria diventando permanente
3 L’eliminazione del limite di 16.000 biciclette in sharing stabilito nell’ultimo bando del Comune di Milano incentivando invece tutte le società private ad aumentare l’offerta di mezzi a posteggio libero fino al numero massimo secondo le loro disponibilità
4 L’ampliamento dell’offerta di biciclette Bike Mi con l’installazione di stalli nelle zone più periferiche ma soprattutto in prossimità di tutte le stazioni ferroviarie, i capolinea dei trasporti di superficie e le stazioni della metropolitana.
5 La previsione della gratuità del servizio di bike sharing privato e pubblico ( ATM) per tutto il periodo di emergenza sanitaria.
6 La realizzazione di parcheggi per biciclette, presidiati, in corrispondenza delle stazioni ferroviarie e delle principali stazioni metropolitane, anche a fronte di un minimo contributo, ma necessari a garantire la sicurezza delle biciclette dei cittadini.
7 Il completo intervento di manutenzione delle strade milanesi anche con decise sostituzioni delle tipologie di manto stradale che consideri come prioritarie le esigenze della ciclabilità.
8 La velocizzazione della mobilità rendendo più brevi tutti i percorsi di collegamento cittadino, eliminando inutili divieti di accesso, di transito e sensi unici così da ridurre i tempi di percorrenza e diminuire i tempi di collegamento tra i punti della città sia per mezzi pubblici sia per pochi mezzi privati che ancora circoleranno.

Conseguiti i risultati di questa politica di conversione delle abitudini di mobilità, la #MilanoCheVorrei modificherà sostanzialmente il suo paradigma, rispondendo al principio che considera il territorio per quello che è: un bene comune, indivisibile di cui ognuno deve poterne beneficiare senza precluderlo agli altri.

E ci potremo arrivare grazie:

1 All’ampliamento di Area C fino alla prima circonvallazione ma con criteri che la rendano realmente Car free e non dipendente dal pagamento di una tassa ma disponibile, con una progressione temporale definita, esclusivamente al traffico con auto e moto elettriche.
2 Il recupero e il mantenimento a verde di tutte le aree sui marciapiedi attualmente occupati da parcheggi illegali ma tacitamente consentiti e anche di tutte quelle aree libere di connessione tra i diversi lotti edificati con una accelerazione del progetto “adotta il verde pubblico” che ha dato ottimi risultati.
3 Gli Incentivi alla mobilità elettrica con reali sussidi e investimenti a favore della trasformazione del parco auto circolante in città.
4 La chiusura al traffico di tutte le aree ad alta presenza commerciale e di quelle in prossimità di tutte le scuole e poli di istruzione secondo un programma di progressiva pedonalizzazione della città.
5 La rivalutazione della gratuità dei mezzi pubblici, attraverso la detrazione di quanto speso per abbonamenti o biglietti, dai tributi dovuti alle Amministrazioni metropolitane cosi da premiarne il maggior utilizzo e anche di una revisione delle facilitazioni e gratuità non più per fasce di età ma secondo il principio dei reali bisogni e delle reali possibilità economiche ( ISEE)
6 La previsione della gratuità del servizio di bike sharing privato e pubblico ( ATM) durante le fasce orarie giornaliere destinate agli spostamenti casa /lavoro o casa/scuola.

Nella #Milanochevorrei lo spazio pubblico, e non solo, saranno destinati a vivere, incontrare, conoscere e non a guidare, posteggiare, imprecare in coda.

TAG: #milano, auto, bicicletta, bike sharing, corona virus, crisi, gratis, inquinamento, mezzipubblici, sharing, smog, traffico
CAT: Milano

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