Meriti e bisogni, un’altra idea di politica 35 anni dopo

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7 Aprile 2017

Sarà che a stare nei Palazzi del potere ci si sente orfani della capacità di pensiero politico. Sarà che da ventitrè anni il marketing ha inquinato la politica, fino a svuotarla della sua maggiore ricchezza, quella della costruzione del suo pensiero in forma prospettica. Sarà che la debacle morale e culturale della classe dirigente odierna ha posto in deroga alla magistratura qualunque decisione; fatto sta che Claudio Martelli “il delfino di Bettino Craxi”, il Ministro della Giustizia che volle un ufficio per gli affari penali al Ministero di Grazia e Giustizia, da lui presieduto, nelle mani di Giovanni Falcone, appare un gigante della politica se paragonato alla pochezza del pensiero politico odierno. Al Palazzo delle Stelline il Centro Studi Grande Milano in collaborazione con La fondazione Eyu, ha riproposto il tema di un congresso dispiegato dal PSI nel 1982 a Rimini. “Meriti e bisogni  (2.0), Un nuovo progetto riformista” .

I temi sono quanto mai  attuali. Martelli ha ripercorso un pezzo della storia del riformismo socialista nato dall’incontro del bisogno del proletariato e del merito d’impresa della Milano di fine 800, fino all’utopia riformista della seconda metà  del ‘900, la sfida della società aperta contro quella protezionistica e nazionalistica fino ad approdare alla politica contemporanea dove non ha lesinato critiche a Renzi e Beppe Grillo. Vi propongo in pillole l’intero intervento perché ciascuno declina uno spunto di notevole qualità per una riflessione politica.

Meriti e bisogni, le ragioni del socialismo

Tra riformismo e utopia

L’urto selvaggio del capitalismo

Chi governa la globalizzazione

Critica a Grillo e al Pd dei bonus

La sinistra capisca il bisogno di sicurezza della gente

Renzi sia coraggioso e non insegua I 5 stelle

Al termine della lunga prolusione ho voluto intervistare l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Gabinetto Renzi, Tommaso Nannicini.

Bocconiano, docente di economia, Nannicini ci ha spiegato come oggi secondo lui occorra riformulare l’idea di welfare.

 

A margine abbiamo anche sentito: Sergio Scalpelli, Direttore  Comunicazioni Relazioni Esterne Fastweb e membro del comitato scientifico della Fondazione Eyu, Daniela Mainini Presidente del Centro Studi Grande Milano,  e Massimo Ferlini ex Presidente della Compagnia delle Opere.

Sergio Scalpelli

Daniela Mainini: ” Meriti e bisogni oggi li mette al centro solo Papa Francesco”

Massimo Ferlini: “Dobbiamo far leva sulla società  aperta”

 

 

 

 

TAG: Claudio Martelli, Daniela Mainini, Massimo Ferlini, sergio scalpelli, Tommaso Nennicini
CAT: Milano

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