Nasce Milano Positiva al Municipio 2, un aiuto a chi ha bisogno

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8 Settembre 2018

Un incontro per caso. Uno scambio di vedute sul concetto di politica. L’osservare di essere parte dello stesso Municipio; di una realtà cioè, in cui si mescolano razze culture e lingue diverse. Una promiscuità composta da 178 etnie diverse: Nord e Sud americani. Africani subsahariani, e del Nord del continente: egiziani, marocchini e tunisini. E poi lituani, kazhaki, russi, bielorussi e ucraini. Polacchi, rumeni, afghani, iracheni, iraniani.

Il Municipio due si estende da Piazza della Repubblica a Via Adriano, passando da Via Padova e Viale Monza. Un’arteria che collega la prima periferia milanese al cuore della città. Milano Positiva è un’associazione di promozione sociale senza scopo di lucro e la scopro per caso: a cena. Incontro Gianni Zais, il suo presidente, dirigente di un’importante multinazionale, il quale potrebbe starsene tranquillamente in qualche posto di villeggiatura e invece impiega parte del suo tempo alla formazione di un’idea di cittadinanza attiva. E me la spiega cosi: “Quante volte sentiamo molti di noi, di questa parte della città, avvitata dentro un processo di cambiamento epocale, lamentarsi perché le cose non vanno? Le strade sporche, il letto del fiume Martesana occluso. Il traffico, il rumore, il costo della vita, il costo del dentista, il disagio per non poter avere l’assistenza necessaria per un parente anziano o malato? Oppure in quante circostanze abbiamo raccolto il disagio di molti cittadini italiani o immigrati che faticano a trovare lavoro?”.

Mille domande e un quesito su tutti: da quando la politica è diventata disimpegno, e disarticolazione di un processo di partecipazione individuale e diretto? Perché il concetto di democrazia rappresentativa si è trasformata in divaricazione tra la partecipazione indiretta e quella diretta cioè prima di tutto personale? Ragione di una continua critica verso gli altri, verso l’idea che “la politica tutta” sia l’unica responsabile del disagio collettivo?

Forse è arrivato il momento di agire in prima persona. “Con l’ascolto, e poi la partecipazione e l’azione”. Per questo ho provato ad intercettare il progetto di quest’associazione che propone ai cittadini del Municipio 2, 180.000 persone, praticamente una città grande quanto Reggio Emilia, la possibilità di provare a essere parte delle soluzioni e non solo parte dei problemi. La visione è a 360°. Si comincia dalla distribuzione di cibo ai meno abbienti, alla ricerca di un lavoro attraverso corsi di formazione che saranno erogati gratuitamente. A proposito: l’associarsi per un anno ha un costo di 50 Euro, ma proprio perché la disponibilita economica di chi avrebbe voglia di aderire può non esserci, l’associazione prevede che ci si possa iscrivere gratuitamente mettendo a disposizione 5 ore della propria vita, in un anno, per fornire il proprio contributo. Con prestazioni infermieristiche o di assistenza ai malati, oppure con delle ripetizioni in lingua. Ciascuno in base alle proprie competenze. La volontà è di far sì che il senso “dell’essere parte” declini una propria forza ideale politica e apartitica. Non semplici prese di posizione, pertanto, magari puramente teoriche, ma il tentativo di coniugare la teoria alla prassi. La trasformazione culturale della democrazia rappresentativa in democrazia diretta. Essere parte, appunto. Promuovere un laboratorio che dispieghi una coscienza dei bisogni e anche della propria forza. Un’idea di cambiamento, pare essere il periodo dei cambiamenti, nell’alveo, nel cuore di una città investita da fenomeni multiculturali e multireligiosi, in cui la leva considerata efficace per cambiare la coscienza di chi vi risiede è far diventare la gente parte della soluzione delle criticità e non farla rimanere parte del problema. Gianni Zais me lo ribadisce: “Partiamo dal principio dell’ I care”, senza barriere e pregiudizi.

L’associazione è già attiva e potete contattarla al sito www.milano-positiva.it oppure all’App,Milano Positiva. Sulla App è fornita anche la possibilità di inviare video e foto per indicare delle criticità o suggerire delle soluzioni. Via Padova è meglio di Milano? L’area è molto più vasta. La speranza invece è la stessa.

Ecco tre brevi clip preparate dall’Associazione

Cos’è Milano Positiva

Dove trovare Milano Positiva

Un’associazione che vuole aiutare chi ha perso il lavoro

TAG: associazione, Gianni Zais, Milano Positiva, terzo settore
CAT: Milano

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