Pochi medici in corsia, in Lombardia si studia come aumentarli

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10 Luglio 2018

Negli ospedali pubblici lombardi diminuisce il numero dei medici. Durante l’ultima Commissione Sanità é emersa questa criticità, grazie alla convocazione di molti primari dei nosocomi regionali, che hanno portato alla luce una sofferenza che si estende anche al personale infermieristico, sempre meno  numericamente presente. A farsi interprete di questa criticità proprio uno dei primari presenti, Guido Bonoldi dell’ospedale di Busto Arsizio. Quest’ultimo infatti ha indicato al Presidente della Commissione Emanuele Monti la criticità “che – ha detto – è  condivisa dai 74 primari della provincia di Varese”, i quali condividono la necessità di fare pressione sulla politica perché sul piano nazionale e regionale intervengano quanto prima. Monti ha sottolineato come questa condizione sia nata nel 2004 ( Governo Berlusconi) e proseguito fino ai successivi governi di sinistra che hanno posto in essere tagli lineari che hanno penalizzato una Regione efficiente come la Lombardia. A partire da quest’ analisi, un impegno: risolvere il problema. Impegno complesso, alla luce delle ripetute proteste che a macchia di leopardo arrivano dagli utenti degli ospedali pubblici, costretti ad interminabili liste d’attesa per fare una visita. Monti spiega che l’ascolto di sette primari di valore internazionale in Commissione, ha avuto lo scopo di racogliere  suggerimenti di chi lavora sul campo con le risorse disponibili oggi, affinché si individui un indirizzo, una linea guida da sviluppare nel tempo per addivenire alla soluzione del problema. E l’autonomia? Su questa parola ruota il destino della legislatura. Arrivare a tale condizione sarebbe la premessa per gestire direttamente una delle voci di spesa più rilevanti. “Presidente guardi che continueremo a seguire la commissione e i suoi lavori”.

Risposta: “Statemi addosso”. Accontentato.

 

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CAT: Milano

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