Riders, il perché di uno sciopero spiegato dalla Cgil

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25 Maggio 2018

Pensavamo che i contratti a cottimo fossero stati banditi dalla storia. La contemporaneità ce li ha restitituiti. Paradigma sempre più visibile sono i riders che consegnano cibo ad imprese e famiglie. Privi di qualunque tutela, pagati 5 euro lordi a consegna,  hanno deciso di scendere in piazza e scioperare. Sono l’ultima ruota del carrozzone chiamato mercato, dove il benchmark è lavorare tanto e guadagnare poco. “Chiediamo che si aprano dei tavoli di confronto con ogni singola piattaforma” mi dice Luca Stanzione Segretario Generale  della Filt Cgil lombardia. “Dal primo di Marzo questi lavoratori hanno una cittadinanza dentro un contratto nazionale che è quello della logistica, e del trasporto merci. Come sindacato vogliamo che le parti vengano al tavolo e s’impegnino con noi a trovare delle proposte che possano tradursi in un insieme di norme che tutelino la sicurezza di chi lavora e anche di chi consuma”

“O il nuovo si sposa con i diritti o rischiamo di creare un futuro che si lega al passato. E questo non possiamo permetterlo.”

Molti di loro, dei ragazzi in bicicletta, lavorano con orari massacranti. Specialmente quando in debito d’ossigeno con il danaro, per pagare bollette o affitti, accettano di lavorare anche più di quanto è lecito attendersi in un ruolo in cui vi è un grande sforzo fisico. Il futuro non può essere oscurato dalla perdita dei diritti della persona.

Luca Stanzione Segretario Generale Filt Cgil

TAG: milano, Riders, sciopero
CAT: Milano

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