Serrata all’Ospedale Buzzi di Milano, centri prenotazione bloccati

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18 Aprile 2018

La protesta è scoppiata improvvisa. Malgrado gli accordi, malgrado le rassicurazioni, malgrado la mediazione sindacale (della Fials in particolare) all’ospedale Buzzi di Milano i Centri unici per le prenotazioni si sono fermati tutti tra le le 9 e le 11 del 18 Aprile. Motivo del contenzioso: l’incentivo mensile di 90 Euro garantito ai 20 operatori in base agli accordi aziendali dopo lo spostamento del personale dalle Ast alle Asst, non è stato pagato.

“E questa condizione data, segue delle misure adottate in precedenza: ovvero lo spostamento del personale dei Cup (Centri unici di prenotazione) dal Buzzi alla casa madre del Fatebenefratelli. Quindi: personale ridotto al Buzzi, aumento del lavoro e riduzione della paga. O capiscono che così non si va avanti, oppure potremmo anche decidere di procedere con uno sciopero generale all’interno del nosocomio”.

A dichiararlo è Vincenzo De Martino Segretario provinciale lombardo della Fials che di fronte a questa condizione esplosiva, già sottoposta all’attenzione della Regione Lombardia e al suo Assessore Giulio Gallera, non ha ancora avuto risposta. Permane infatti la confusione prodottasi dopo il trasferimento di forza lavoro sanitaria dalle Ast alle Asst. Spesso con un aumento incredibile del carico di impegni, e una contestuale decurtazione salariale. In altre parole: si è scelto di colpire le categorie più  deboli, personale paramedico e amministrativo, per costringere ad accettare condizioni di lavoro più precarie. È il mercato del lavoro, bellezza: o mangi questa minestra o ti butti dalla finestra. Fine dei giochi.

Adesso qualcuno comincia a dire basta. E il periodo che passa di bocca in bocca tra chi è  costretto a subire questo ricatto professionale è: “sciopero generale”.

Chiudiamo le pipe line del danaro al nosocomio, dove la malattia e il dolore sono diventati un mondo in cui speculare. Se loro mettono le mani nel nostro portafogli, noi mettiamogli le nostre nel loro. E poi vediamo se continuano a ignorarci.

Benvenuti nel mercato del lavoro 2.0. Dove l’unica moneta che conta, l’unico Dio riconosciuto, l’unica autorità venerata, è il danaro.

Le foto della serrata

La gente in fila, in attesa della riapertura degli sportelli

TAG: Ospedale Buzzi
CAT: Milano

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