Letizia Moratti, il vasetto di miele e quel “qui ho le mie radici”…

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27 Novembre 2022

Sale sul palco visibilmente emozionata. Ringrazia tutti per l’accoglienza, il calore, la riconoscenza, l’amicizia. E ad un certo punto racconta di un vasetto di miele ricevuto da una comunità di ragazzi fragili incontrati poche sere prima. È lì, con quel vasetto, che rappresenta paradigmaticamente cosa sia la lombardia per lei: laboriosità.

Modi gentili, un tono di voce che rimane sempre lo stesso per i 17 minuti in cui resta sul palco. Il numero dei decibel non si alza neppure una volta, al contrario degli applausi che, invece, si fanno forti quando lei ribadisce che ‘Lombardia migliore’ è una lista civica e lo ripete diverse volte di fila

Il programma

Al di là tuttavia delle buone intenzioni e delle buone maniere, Letizia Moratti ha un’idea chiarissima di cosa fare e di come vincere la partita contro Majorino e Fontana. Due sono i punti programmatici a partire dal quale si snoda il programma: il tempo e le connessioni.
Il tempo perché il programma, dice il prof. Andrea Beretta che sale sul palco e parla esattamente tre minuti, prevede che per ogni obiettivo verrà indicata esattamente la data in cui l’obiettivo sarà raggiunto. Sia nel breve che nel medio e nel lungo periodo.

Le connessioni perché, dice l’ex sindaco di Milano, “la Lombardia ha bisogno di connessioni: nel mondo digitale, in quello dei trasporti, in sanità, così come in politica”. E sull’ultimo punto quando sale sul palco un sindaco di una città di mille anime in Lomellina, si capisce che l’ex ministro dell’Istruzione sa perfettamente che in Lombardia si vince se si sa parlare alla pancia della lombardia: quella dei piccoli comuni delle valli e montani.

Connessioni significa creare ponti, ponti culturali, economici e politici. E infatti sul palco prima di lei si alternano il rappresentante della comunità peruviana in lombardia, una donna imprenditrice di Vimercate, Serena Agostini (l’azienda si chiama Virma) e poi un politico, Manfredi Palmeri, che viene dalla politica partitica ma oggi vuol essere esempio di cambiamemento. In mezzo c’è spazio anche per un giovane ragazzo di 19 anni che studia all’università.

Letizia Moratti dice “di avere qui le mie radici”, ed è allora che si capisce a cosa aspiri l’ex presidente della Rai. A vincere e a portare in politica l’idea che prima dei partiti vengono le competenze “che in quanto lista civica noi vogliamo rappresentare tutte”. Moratti come Berlusconi nel 1994, insomma: prima di tutto merito e competenza.

Contro la logica dei partiti per cui le nomine sono fatte in base all’amicizia o all’asservimento del secondo verso il proprio dominus, Lombardia Migliore scende in campo per riconsegnare il merito come fine, la competenza come mezzo.
Per questo si sprecano gli applausi quando parla di autonomia – leva fondamentale della regione – dice.

“Sarà un lungo e faticoso cammino, ma io voglio vincere”.

Fa sul serio. E già si vedono tante facce conosciute. C’è Mario Mauro, ex CL, c’è Davide Boni ex Lega Nord ed attuale Grande Nord – lista autonomiste non mancano. C’è Valentina Aprea ex consigliera Regionale, c’è Marco Tizzoni della fu Lista Maroni, c’è persino una comunità di indiani Sikh. A bordo c’è già tanta gente.

L’intervento dal palco

TAG:
CAT: Milano, Partiti e politici

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