giornata Mondiale del donatore di sangue

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15 Giugno 2021

Ieri si è celebrata la Giornata Mondiale del Donatore di sangue

La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue è stata istituita nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e si celebra in tutto il mondo il 14 giugno, giorno della nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore Rh. A promuoverla, oltre all’Oms, l’Isbt, l’associazione internazionale che riunisce gli specialisti in medicina trasfusionale, la Fiods, la Federazione che raccoglie le organizzazioni di volontariato del sangue, e la Federazione internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha scelto quest’anno il nostro Paese per ospitare l’evento globale in occasione della giornata mondiale del donatore di sangue (World Blood Donor Day), la giornata internazionale che ogni anno, il 14 giugno, celebra i donatori di sangue di tutto il mondo.

Lo slogan scelto dall’OMS per le celebrazioni di quest’anno è “Give blood and keep the world beating“: un modo per celebrare il ruolo dei donatori che, con la loro scelta etica, volontaria e non remunerata, periodicamente contribuiscono a salvare vite umane e ad assicurare terapie salvavita per tanti pazienti.

La città di Milano ha organizzato una staffetta ciclistica, a cui partecipano le diverse Associazioni di donatori, intorno alla città con arrivo a Piazza della Scala, di fronte a Palazzo Marino, per non far mancare la propria presenza ad un evento così importante.

Arrivo a Palazzo Marino alla presenza dell’Assessore Rabaiotti

Purtroppo calano i donatori, ciò nonostante L’Italia è riuscita a garantire l’autosufficienza per il sangue nell’anno 2020.

I donatori totali nel 2020 sono stati 1.626.506, in calo del 3,4% rispetto al 2019. I nuovi donatori sono stati 355174, in calo del 2,0%. Aumentano i donatori in aferesi, quelli cioè che donano plasma o singoli componenti del sangue, che nel 2020 sono stati 217.638 (+7,5%).

Le donazioni sono state quasi 2,9 milioni, di cui 2,5 milioni di sangue intero e il resto in aferesi. Un dato positivo arriva dai giovani, che non solo hanno dimostrato un’ampia adesione alla vaccinazione anti Covid 19, ma sono cresciuti anche come donatori di sangue.

Ma non basta, dobbiamo fare di più, dobbiamo invertire la tendenza.

Donando sangue , si salvano vite, va tutelato il sistema trasfusionale Italiano e i pazienti che necessitano di terapie trasfusionali. Donare è un gesto semplice, che ti fa stare bene, ti fa stare dalla parte giusta, ti gratifica, perché non farlo?

Spesso si incontrano persone affrante perché non idonee alla donazione; è confortante vedere come queste probabilmente afflitte da un senso di colpa per la loro innocente inidoneità si prodighino nel cercare persone loro vicine spingendole a diventare donatori. Diamoci da fare, coinvolgiamo amici, parenti, conoscenti a compiere un atto che costa poco ma vale tanto, e in più ti educa ad uno stile di vita sano e perennemente  sotto controllo medico in forma gratuita.

Veniamo tutti da un periodo di sofferenza figlio della pandemia ancora in corso, compiere una o più buone azioni, aiuta a creare uno stato di positività emotiva nel periodo successivo all’azione; facciamolo durare di più, rendiamo contagioso il nostro benessere emotivo, gli altri e soprattutto i centri trasfusionali ci ringrazieranno.

La circolarità è un concetto di moda, ecco applichiamolo anche nella donazione di sangue. Oggi devo donare, perchè qualcuno ha bisogno del mio sangue, domani potrei essere io, o i miei familiari, a trovarmi nella stessa situazione. Senza questo bene prezioso, la sanità non potrebbe esistere così com’è. Dove si verifica un intervento chirurgico, un’urgenza, un trapianto di organi, una malattia cronica, non potrebbe esserci cura, senza le sacche di sangue.

Partenza dal palazzo della Regione Lombardia, alla presenza del Presidente Fontana

In Italia ci sono circa 60 milioni di abitanti, 30 milioni potrebbero essere donatori. Oggi purtroppo i donatori sono solamente 2,9 milioni, è chiaro che qualcosa non funziona. Riduciamo il perimetro e parliamo della città di Milano, la situazione non cambia. Un milione e trecentomila abitanti circa, sei-settecentomila potenziali donatori, ma solamente cinquantamila donatori effettivi.

Dobbiamo partire dal basso, serve una maggiore diffusione della cultura sociale.

Racconta Casartelli Direttore Generale di Avis Milano “Noi andiamo nelle scuole a fare promozione, cercando di trasmettere un po’ di cultura sociale, cominciando dai giovani studenti che poi andranno all’università ed entreranno nel mondo del lavoro. Questi concetti di cultura sociale difficilmente sono assimilabili nel poco tempo che abbiamo a disposizione, che spesso si riduce a una lezione di un’ora. I concetti vanno coltivati ancora prima nella scuola stessa, nella famiglia e nel mondo del lavoro”.

AVIS Milano, con la sua presenza attiva nelle scuole, vuole contribuire a un’educazione alla salute e al processo di formazione di una coscienza solidale, attraverso la diffusione e la sperimentazione dei valori del dono.

È il primo approccio dell’associazione verso i bambini delle scuole primarie e secondarie per far conoscere il suo messaggio di solidarietà e senso civico. E’ necessario coinvolgere i bambini ed i ragazzi che, speriamo, nei giro di qualche anno saranno i nostri nuovi donatori; ma non solo, da anni scommettiamo anche che questi bambini, prima che donatori, siano promotori dell’importanza del dono del sangue presso gli adulti che li circondano: genitori, zii, nonni tutti insieme a donare, perché è importante, perché è salutare, perché è bello!

“ …le associazioni rendono l’uomo più forte e mettono in risalto le doti migliori delle persone, e danno la gioia che raramente s’ha restando per proprio conto”. Italo Calvino

L’associazione oggi deve anche fare i conti con la penuria di medici e infermieri precettati per la vaccinazione di massa. Questo è un serio problema che rischia di prolungarsi per una possibile terza dose di Vaccino anti Covid. E’ paradossale il fatto che le unità mobili di raccolta non riescano a recarsi presso le aziende, i cui dipendenti e collaboratori si sono resi disponibili alla donazione,  per mancanza di personale medico e infermieristico.

Penso che la donazione di sangue sia un atto straordinario che consente ogni giorno a questa macchina del servizio sanitario di funzionare, di essere all’altezza – ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza in un videomessaggio di saluto – l’Italia prova ad investire con ogni energia, ma abbiamo sempre più bisogno di persone che facciano la propria parte, di donne e uomini che decidano di dedicare un pezzo del proprio tempo, e di dare un po’ del proprio sangue a una causa che è una causa giusta e importante. Lavoreremo per organizzare sempre al meglio le nostre reti, ma abbiamo bisogno chiaramente del consenso e della vicinanza di tantissime persone. Voglio ringraziarle tutte, proprio in vista di queste giornate, voglio ringraziare tutti coloro che decidono di donare il sangue perché è un atto giusto, bello e che consente di far funzionare davvero il nostro Ssn. Ci prepariamo a queste due giornate con lo spirito giusto, consapevoli di questa fase così difficile che abbiamo affrontato e che oggi possiamo affrontare con maggiore fiducia soprattutto grazie alla presenza dei vaccini e grazie a un quadro epidemiologico che è più incoraggiante rispetto alle settimane precedenti”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TAG: Avis Milano, donazione sangue, world blood donor day
CAT: Milano, Sanità

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