Come mio papà, seppe resistere alle pressioni: Ciampi un esempio

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19 Settembre 2016

Ad un certo punto, solo per pochi attimi, si blocca.
Umberto Ambrosoli, l’avvocato, il consigliere regionale, l’uomo, il padre, è fatto cosi.
È persona di profondi sentimenti.
Si ferma all’improvviso e sembra commuoversi. Non capisci se sono i ricordi e le emozioni ad inerpicarsi dentro di lui e a sovvertirne l’ordine razionale. Quello che capisci è che quando parla di Carlo Azeglio Ciampi, parla anche di suo papà: dei suoi valori, della sua statura morale. Quasi che come un asse immaginario Ciampi e Giorgio Ambrosoli riempissero all’improvviso, con un empito inatteso di forza naturale ,la ragionata declinazione verbale, il ricordo forte riportato a coscienza attraverso il logos. È cosi che scopri l’Umberto Ambrosoli giovane e il “padre” della Patria, Carlo Azeglio Ciampi. “Uomo lucido”, lo definisce, retto e profondo. “Una persona”, prima di tutto. Per guardare al passato e a ciò che ha rappresentato l’ex Presidente della Repubblica si possono, per una volta, usare gli occhi del bambino Umberto Ambrosoli e poi quello dell’uomo. Lì, nel profondo, si trova il senso della vita e dell’amore per la propria nazione di Carlo Azeglio Ciampi.

TAG: carlo azeglio ciampi, Giorgio Ambrosoli, Umberto Ambrosoli
CAT: Milano, Storia

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