I jazzisti italiani a raccolta a Siena
Si troveranno in tanti, sabato 1 novembre a Siena (città particolarmente significativa per le sorti del jazz nel nostro paese, grazie alla presenza della Fondazione Siena Jazz, istituzione storica della formazione jazz in Italia) per ri/conoscersi, confrontarsi, proporre idee e molto altro nella prima assemblea nazione dei MIDJ.
Sono i jazzisti italiani, o meglio – anche per evitare le consuete etichettature – i musicisti e le musiciste italiane che si esprimono all’interno del vasto ombrello di linguaggi che possiamo ricondurre al jazz. Categoria che dopo il fallimento di precedenti esperienze associative, sta provando con grande determinazione e coraggio a trovare una nuova dimensione collettiva, a prendersi cura della propria professione dal momento che, come succede sempre più frequentemente anche in altri settori, nessun altro lo fa.
Molti i temi in ballo, dal lavoro alla previdenza, dalle progettualità alla formazione nei Conservatori, passando per il diritto d’autore, la promozione di giovani talenti, l’incentivazione delle residenze d’artista e un confronto serrato con le Istituzioni (in particolare il MiBACT dopo le aperture di Franceschini e l’annuncio di un bando specifico).
A partire dalle 11 e fino alle 18, presso la Sala concerti della Società Romolo e Remo in Contrada della Lupa, decine di musicisti – nomi famosi e meno famosi, da veterani come Claudio Fasoli, Franco d’Andrea o Paolo Fresu agli esponenti dei più recenti collettivi indipendenti – avranno certo molti argomenti su cui dibattere e concluderanno la serata con un concerto in onore del trombettista Kenny Wheeler, scomparso da nemmeno due mesi e figura di grande rilievo e importanza anche per le sorti del jazz nel nostro paese.
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