La musica bisestile. Giorno 308. Alice Cooper

:
5 Febbraio 2019

Nasce, per errore, l’heavy metal, da chi voleva essere il nuovo campione del rock, rifiutava il glam, ma non aveva né voce né tecnica a sufficienza

WELCOME TO MY NIGHTMARE

 

Mi sono chiesto cosa mai dovessi fare di tutto l’heavy metal, che a mio parere non ha nessun valore, è solo pop alla Abano & Romina, con testi foschi, suonato a tutto volume e facendo la faccia cattiva. Nasce ovviamente dall’hard rock, ma ne è una evidente degenerazione: riff di chitarre che nascondono il fatto che il cantante di turno abbia un’estensione vocale molto limitata, o nessuna creatività (Whitesnake, Def Leppard, Scorpions, Aerosmith, Blue Oyster Club); vestiti finti stracciati, pitture patetiche che dovrebbero ispirare paura (Kiss, Alice Cooper); tendenza alla mazurka ed alla polka (Van Halen, Poison, Ozzy Osbourne); in generale, la voglia di essere più rumorosi di tutti per nascondere il fatto che tutto si è, tranne che ribelli, e che l’intera scena sia soltanto un pretesto per vestirsi in un certo modo.

“Welcome to my nightmare”, 1975

Con le dovute eccezioni, perché gli AC/DC sono una grandissima band, ed infatti contano nel rock, non nell’heavy metal. Alla fine ho deciso di trattare Alice Cooper per il fatto che è stato il primo, che è fortemente radicato nel blues e nel rock, e che è l’originale, colui che ha creato la moda, non uno di quelli che si sono arricchiti seguendola. Lui si chiama Vincent Furnier, ed Alice Cooper era stato il nome scelto da lui e dai suoi compagni di scuola per una band di hard rock di Detroit, dove lui aveva cominciato, a 15 anni, con una cover band che prendeva per i fondelli i Beatles, e che venne notata e messa sotto contratto con il nome di The Spiders, che suonavano a Detroit, a Boston ed in altre grandi città, fino a Los Angeles.

Ma Alice Cooper era scontento e, quando finì il liceo, andò a suonare con i Nazz di Todd Rundgren, che facevano beat psichedelico. Rundgren lo rimandò a casa perché disse che la sua vice non bastava per le esigenze dei Nazz, e Vincent, una volta rientrato a Detroit, decise di mettere su una rock band che facesse il contrario del glam: una sorta di pipistrellismo di facciata che permettesse di cantare con voce rasposa e monotona canzoni non troppo complesse ed elaborate. Non lo faceva ancora nessuno, e quindi la cosa ebbe successo, almeno all’inizio. Il guaio è che, dopo tre album, gli altri componenti della band erano stufi – erano pagati bene, ma suonavano roba noiosa.

La band si sciolse e Vincent decise di prendere il nome della band, trasformando sé stesso in Alice Cooper. Il successo, a partire da questo che è il primo disco solista, è stato mondiale, e seguendo Alice Cooper quasi tutti lo hanno copiato, tant’è che i suoi critici lo chiamano il Re dello Schock-Rock, ma il Nonno dell’heavy metal, che è nato dopo di lui ed è in fondo l’espressione di chi ha mischiato il suo stile con il tentativo vano di fare hard rock di qualità. Alice Cooper è stato un caposcuola anche in un’altra direzione: lui è stato il primo ad aprire dei bar di alto livello il cui arredamento fosse ispirato al modello estetico impersonato dall’artista, ed ancora oggi guadagna benissimo con il Rainbow Bar di Hollywood ed il club selezionatissimo dei più importanti avventori del bar, un’associazione chiamata The Hollywood Vampires. Cosa non si fa per vivere. Ma non devo fare troppo lo spiritoso, perché Alice Cooper si è guadagnato con tanta gavetta ed ostinazione, nonostante il poco talento, un posto di diritto nella storia del rock.

 

TAG:
CAT: Musica

Nessun commento

Devi fare per commentare, è semplice e veloce.

CARICAMENTO...