Con “Non solo qui ed ora” Casablanca propone il suo mix di generi – Intervista

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14 Dicembre 2023

Lo scorso 8 novembre è uscito “Non solo qui ed ora”, il secondo disco di Casablanca. Al suo interno nove canzoni che raccolgono la crescita umana e creativa dell’artista. L’album è stato anticipato dai singoli “Skin” e “Indietro”, brani che fin da subito hanno riscosso l’interesse del pubblico. Casablanca, al secolo Giovanni Fumiani,  propone un viaggio nello spazio e nel tempo attraverso le strade del jazz e del soul, mescolando alla testualità della musica d’autore sonorità elettroniche. A dicembre 2021 pubblica il suo primo album “Viaggio dalla Luna”, un vero e proprio percorso tra le sensazioni della mente e del corpo, una specie di diario sensoriale. Dopo una serie di singoli a novembre del 2023 esce il secondo disco, “Non solo qui ed ora”, prodotto insieme al producer Novecento. In questa intervista racconta come si è evoluta la sua ricerca musicale negli anni.

Come riesci a fondere il jazz e soul, mescolando alla testualità della musica d’autore sonorità elettroniche?

Non saprei dire come faccio esattamente, ascoltando tanta musica e sperimentando credo. Ma anche, spesso, lasciandomi guidare dalla casualità del momento: mi piace mettere giù tante idee e sorprendermi, divertirmi, scoprendo e scoprendomi. Questi sono tutti i principali generi che ascolto e che fanno parte della mia vita, molti sono legati a dei momenti esperienziali specifici, e cerco di farli miei, di combinarli e di fonderli, lasciando però spazio all’imprevedibilità e allo stupore (mio, prima di tutto). Mi piace pensare che quando qualcuno ascolta un mio brano non sappia da dove parta e dove possa arrivare. L’idea è che le canzoni siano dei piccoli viaggi, pieni di sorprese.

“Non solo qui ed ora” segna un’evoluzione nel tuo percorso artistico: cosa è cambiato dal primo disco?

Beh sono cambiato io, tanto, ma soprattutto sono cresciuto. Ho continuato ad assorbire, ad apprendere tutto quello che potevo (cosa che ovviamente continuo a fare) e a vivere esperienze nuove. Ho cercato di definirmi più chiaramente come artista, di capire meglio quali fossero esattamente il mio obbiettivo ed il mio stile per questo lavoro. Poi, per le nuove cose che sto iniziando a fare, mi ritengo già tutt’altra persona. Ma credo sia importante evolversi e definirsi per quello che si è in un preciso momento, attraverso tutto quello che ci è successo e tutto quello che ci potrà succedere.

Dici che questo disco ha tre vite: cosa intendi?

Questo disco ha tre vite per vari motivi: perché è stato realizzato e prodotto nelle mie tre città (Venezia, Bologna e Milano), in cui io conduco tre vite molto diverse, per via della diversità stessa fra di loro; perché affronta i tre grandi momenti dell’esistenza (passato, presente e futuro); perché vuole analizzare le tre fasi dell’esperienza (prima di aver fatto qualcosa, mentre la si fa e quello che se ne ricava dopo, nel bene e nel male). Affronta l’amore, il dolore e la capacità di ripartire e, attraverso le tematiche che ho analizzato, questo album mi ha permesso di dividere in tre momenti la mia vita, non che serva a qualcosa, ma mi è servito per comprendere alcuni forti cambiamenti.

Spiegaci il titolo “Non solo qui ed ora”, cosa significa per te?

Il titolo racchiude un po’ quello che ho appena detto, la capacità di ricostruirsi nello spazio e nel tempo attraverso la propria esperienza. Attraverso la voglia di viversi, lasciandosi andare, ma poi prendendosi cura del proprio sentire. Ed anche a livello di generi e stili musicali è un bel viaggio spazio-temporale, un’interazione di mondi e culture, dunque ‘Non solo qui ed ora’ mi sembrava una frase capace di racchiudere davvero tutto quello che significa per me questo disco.

Invece il tuo nove d’arte da dove deriva?

Il mio nome d’arte deriva dal celebre film, del 1942, di Michael Curtiz. Una pellicola che ha segnato fortemente la mia passione per il cinema!

Come è nata la collaborazione con il producer Novecento?

Il nostro rapporto dura da 25 anni in realtà, ci conosciamo da quando siamo nati. Abbiamo sempre fatto la musica insieme, anche se in maniera più giocosa forse. Fino a che, per una serie di motivi più tecnici, gli ho dato in mano un brano del mio primo disco e da lì, alla fine, ne ha prodotto metà e poi ho deciso di sviluppare tutto questo nuovo progetto insieme a lui. Ha avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione di questo disco, è capace ti tradurre molto più chiaramente di me le mie stesse idee! Infatti il 9 dicembre presentiamo il disco ad Argo16, a Venezia (nostra città natale) e sarà sul palco con me.

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