Ignazio La Russa

Quirinale

La Russa riapre il caso Garofani al convegno “Italia Direzione Nord”: deve lasciare, anzi no

24 Novembre 2025

Sembrava definitivamente chiuso, e così era stato definito nella serata del 20 novembre, il caso che coinvolge Francesco Saverio Garofani, consigliere della Presidenza della Repubblica e figura centrale nel Consiglio Supremo di Difesa. La vicenda, rientrata dopo il colloquio tra la premier Giorgia Meloni e il presidente Sergio Mattarella, torna però oggi al centro del dibattito politico dopo le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenuto alla Triennale di Milano durante il convegno “Italia Direzione Nord”,  la rassegna di convegni istituzionali, giunta alla 27esima edizione, ideata da Fabio Massa, promossa e organizzata in corso presso la Triennale Milano.

Rispondendo a una domanda dei giornalisti, La Russa ha affermato senza mezzi termini che Garofani “è il segretario del Consiglio Supremo di Difesa, quello che si deve occupare della difesa nazionale. Credo che forse è meglio che quel ruolo lo lasci a qualcun altro”. Una dichiarazione netta, che ha immediatamente suscitato attenzione e alimentato l’impressione che lo scontro istituzionale potesse riaccendersi.

La Russa, consapevole del peso delle sue parole, è poi tornato a chiarire la propria posizione nel corso della stessa giornata, ridimensionando la portata del suo intervento. “Spiace che avere risposto a una domanda sul consigliere Garofani possa far pensare di riaprire un caso che, anche io, come Giorgia Meloni, considero chiuso”, ha dichiarato. Il presidente del Senato ha inoltre ribadito di aver espresso sin dall’inizio “piena solidarietà al Presidente Mattarella”, sottolineando come la questione non debba trasformarsi in motivo di frizione tra le istituzioni della Repubblica.

Nel merito, La Russa ha spiegato che il suo giudizio non riguardava il ruolo di Garofani come consigliere del Quirinale, ma la sua funzione di segretario del Consiglio Supremo di Difesa, incarico che – secondo il presidente del Senato – potrebbe risultare “imbarazzante” per l’interessato alla luce delle recenti polemiche. Tuttavia, La Russa ha tenuto a precisare di non aver mai chiesto le dimissioni di Garofani e di non ritenere suo compito farlo.

Le parole del presidente del Senato riaccendono comunque un dibattito che si credeva sopito, confermando come gli equilibri tra governo, Quirinale e vertici istituzionali restino particolarmente sensibili in una fase politica densa di tensioni e attenzione mediatica.

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