Coronavirus: tra terrore e seduzione morbosa

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27 Febbraio 2020

Ovviamente il diffondersi, più o meno incontrollato, di questa pseudo-creatura maligna, provoca panico e terrore. Non sfugge alla gente che, ad onta delle autorevoli rassicurazioni, il morbo può essere sempre in un agguato prossimo. Diciamo dietro l’angolo di casa. Da qui il deserto, le titubanze sociali, le mascherine ecc… Tutto questo, anche se i rassicuratori istituzionalizzati dichiarano ingiustificato, è invece ovvio e naturale e solo un meccanismo di avventurismo e menefreghismo esistenziale, fa si che parte della popolazione possa sembrare, almeno apparentemente indifferente. L’immediatezza della diffusione (che già da un paio di mesi, osservando il focolaio madre cinese, doveva essere attentamente considerata) è quello che spaventa, rendendo palese l’impotenza psicologica della realtà di ognuno.

Ma c’è qualcosa d’altro. L’atmosfera terrorizzante che i media hanno cavalcato (ma non si poteva farne a meno) suscita anche una morbosa attenzione che se dettata da preoccupazioni reali, si attorciglia ad una seduttività del conoscere tipica in presenza di tutti gli eventi distruttivi sia naturali che umani. Questa affermazione ovviamente viene respinta dai più che affermeranno che il proprio animo è solo limpidamente preoccupato per sé e per gli altri. Non si fa il conto delle spinte perverse soggiacenti in un inconscio mai del tutto domato. Che appartiene a tutti. Altrimenti non si capirebbero sia la curiosità morbosa con la quale la folla assisteva alle esecuzioni pubbliche (e assisterebbe anche adesso se un certo buon gusto sociale di varie, non tutte, comunità statuali, non glielo impedissero), ma anche i comportamenti perversi e crudeli di qualche soggetto che la giustizia e i manicomi criminali, cercano di reprimere.

Ora sappiamo, come il buon Freud, con qualche esitazione, ci ha proposto, che le componenti sado-masochistiche sono un altro virus che alberga dentro di noi e che, per fortuna nella realtà viene più o meno represso. Lasciandoci qualche innocente manifestazione , dagli sfoghi abbastanza (o forse no) innocui, come il rallegrarsi delle disgrazie altrui o l’immergersi in libri e video violenti e terrorizzanti. Tutto questo vede la conferma della componente seduttiva. Sia pure nella giustificatissima attenzione alle informazioni sull’andamento dell’epidemia , facendosi invadere dai notiziari, dalle dichiarazioni più o meno autorevoli, dai talk show e dalle continue discussioni con famigliari, amici e conoscenti.

Dobbiamo quindi accettare che questa pseudo-creatura maligna ci sta seducendo, oltre che a preoccuparci. Ci sta seducendo in quel modo che Freud descrisse nel saggio “Un bambino viene picchiato” del 1919. Come analisti sappiamo e spesso individuiamo nei pazienti questi contenuti. Per questo la psicoanalisi nella sua forma originaria, ortodossa freudiana, viene oggi “purgata” da tali troppo scomode ipotesi, presentandone nuove versioni non “pericolose” per quello che una persona debba pensare di sé. Sta di fatto che siamo ora continuamente ansiosi di conoscere televisivamente le ultime informazioni sull’abominevole pseudo-creatura virale. Se vogliamo fare gli spiritosi si potrebbe dire che forse ci attrae,”amorosamente”. E quando questa situazione, come è auspicabile ed anche probabile , verrà debellata, soffriremo della mancanza di questo potente oggetto amoroso? Non c’è pericolo: sia la natura e soprattutto gli uomini ci porgeranno nuove occasioni amorose, sado-masochistiche

 

TAG:
CAT: Psicologia

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