La pace è impresa dell’educazione

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4 Agosto 2023

Il pacifismo sta nel compiere azioni di pace, nell’aiuto alla popolazione ucraina in fuga e a quella in patria. Il pacifismo fa la sua grande parte nel dimostrare che l’Europa esiste e ha un unico sentimento di solidarietà (Erri De Luca)

Si è chiusa domenica 30 luglio la seconda edizione del Summer camp per bambini ucraini tra le splendide montagne della Val di Non in Trentino, nel paese di Cavareno (la scorsa estate fu a Vezza d’Oglio, provincia di Brescia).

Organizzato e finanziato da un network costituito da Caritas italiana, Caritas ucraina, Acli milanesi e Acli nazionali.

Sono stati 61 i bambini ucraini che hanno partecipato accompagnati da  8 educatrici. Tutti tra i 6 e i 17 anni di età, provenivano principalmente dalle aree di Chernihiv, Khmelnytskyi e Kolomyia.

Ai giovani e adulti volontari che hanno animato le giornate si sono aggiunti quest’anno anche una decina di ragazzi italiani pari età per arricchire lo scambio e la contaminazione.

La fattiva e rilevante collaborazione delle Acli della Val di Non e quella di Trento, ha permesso di organizzare splendidi momenti di incontro con gli abitanti della valle che sono stati generosi e molto partecipi, a cominciare dal sindaco del comune, Luca Zini, il parroco don Carlo Crepaz, i vigili del fuoco, il gruppo locale alpini, l’associazione educativa “La storia siamo noi” e Rasom, associazione culturale trentina di famiglie ucraine.

Andrea Villa, presidente di Acli milanesi, ha così spiegato il senso dell’iniziativa: «Acli e Caritas confermano il loro impegno accanto alle prime vittime di ogni guerra: i bambini, i ragazzi ed i “civili” e richiamano all’urgenza della costruzione di una Europa dei popoli e della pace. Per i ragazzi questo periodo di vacanza rappresenta un passaggio fondamentale per staccarsi, sebbene momentaneamente, da una situazione carica di privazioni, preoccupazioni ed incognite, legate al conflitto».

L’esperienza degli accompagnatori è ben rappresentata in questa testimonianza di Barbara Castellano, coordinatrice Acli donne di Cuneo: «Con un’amica salita con me ci siamo occupate di aiutare nella supervisione degli animatori e dei ragazzi e di gestire i laboratori creativi. Appena arrivate, con i responsabili, abbiamo previsto le varie attività che si potevano fare con i ragazzi che sono arrivati martedì 18 luglio, dopo un viaggio di due giorni e una notte a Padova. Toccanti i racconti dei ragazzi e delle educatrici con le quali sono entrata in contatto. Alcuni, le prime notti in Italia, non riuscivano ad addormentarsi perché non sembrava vero a loro di non essere in un luogo di guerra, altri dicevano che ormai erano abituati al conflitto. Alcuni dei ragazzi, in Ucraina, vivono in una casa famiglia o in famigli adottive e altri in famiglia. E’ stata un’esperienza bellissima che mi porterò sempre nel cuore e che, se mi verrà data l’opportunità ripeterò il prossimo anno».

«Evitare le guerre è opera della politica, costruire la pace è opera dell’educazione» (Maria Montessori).

TAG: #GuerraRussiaUcraina, Acli Milano, Caritas Italiana, Caritas ucraina, Val di Non
CAT: relazioni

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