Nel cuore di Roma arriva la rivoluzione digitale di Intesa Sanpaolo
Un luogo famigliare e un’officina di idee aperta al territorio. Una vera e propria piazza dove nella tradizione si innestano innovazione digitale e condivisione. Non è un semplice restyling quello avviato da Intesa Sanpaolo nel cuore di Roma, ma un radicale processo di cambiamento che coinvolge gli ambienti interni e i servizi. La storica filiale del gruppo in via del Corso è stata infatti riaperta e inaugurata ieri nella sua nuova veste: più tecnologia, un salto nella qualità dell’accoglienza e un forte orientamento al cliente. Si tratta solo dell’ultima delle 86 filiali già riorganizzate in tutta Italia, rinnovate sul modello introdotto dalla banca nel 2015, che segna un cambiamento estetico e ancora di più sostanziale del vecchio concetto di filiale.
«La trasformazione digitale che la banca sta facendo non deve essere un trauma per il cliente – spiega Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori –. Penso all’home banking, dove oggi abbiamo 6 milioni di utenti multicanale, contro i 5 milioni del 2013. Circa 3 anni fa non avevamo nemmeno un milione di clienti sul mobile e oggi ne abbiamo un milione e mezzo. Di fatto ci portiamo verso un rapporto sempre più digitale».
A metà strada fra tradizione e tecnologia, gli accorgimenti adottati per favorire quella che viene considerata una vera rivoluzione sono decisamente significativi, tanto più che la filiale di via del Corso 226 è considerata una delle più rappresentative del gruppo Intesa Sanpaolo, che a Roma conta 160 sportelli. Il palazzo, costruito fra il 1916 e il 1924, è stato infatti la storica sede capitolina della Banca Commerciale Italiana, inglobata nel gruppo guidato dall’a.d. Carlo Messina nel 2001. Superato l’atrio, gli spazi sono suddivisi simmetricamente da una navata centrale dove campeggiano due grandi community table, disposti e attrezzati con connessioni wi-fi per un utilizzo anche autonomo da parte della clientela, per la quale sono messi a disposizione, numerosi salotti per la consulenza. «Qui – precisa Pierluigi Monceri, direttore regionale per Lazio, Toscana, Umbria e Sardegna – è dove incontriamo i nostri clienti e dove vogliamo che i nostri clienti si incontrino fra loro». La zona transazionale, invece, ospita le casse oltre alla vera e propria novità del gruppo, inaugurata nei giorni scorsi: “La casetta di ISP Casa”. Ovvero uno spazio dedicato ai clienti della nuova società di intermediazione immobiliare. L’idea è che i clienti possano comprare o vendere casa senza bisogno di rivolgersi fuori.
L’obiettivo è chiaro: costruire una banca sempre più semplice, capace di orientare i propri clienti verso il futuro, senza dimenticare i servizi tradizionali. In concreto questo vuol dire offrire uno spazio aperto dove è possibile dar vita a confronti ed eventi destinati alle famiglie, agli imprenditori, ai professionisti, alle start up, ai giovani ed organizzare attività anche di carattere culturale, artistico e sociale. «L’attenzione che stiamo dando al territorio dice in maniera forte e chiara – continua Mongeri – quanto noi siamo motivati a diventare sempre di più la banca di Roma e dei romani. Vogliamo essere la banca dell’incontro, che incontra e fa incontrare. Quindici giorni fa abbiamo promosso una manifestazione per i giovani organizzando un concerto con alcuni cantanti di X-Factor. Poco prima di Natale, invece, presenteremo un libro fotografico insieme alla Fondazione Santarelli in ricordo di Amatrice. Questi spazi parleranno sempre più con la logica della piazza».
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