Roma turbolenta e degradata

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24 Luglio 2022

La turbolenta vita di Roma, che molti oggi dovrebbero conoscere, è sempre, da millenni, stata una vita turbolenta. Come tutte le grandi città che ospitano genti da tutto il mondo, la vita di Roma, fin dall’epoca romana, è una vita turbolenta, complessa, multiforme. Dobbiamo immaginarci una Parigi, una New York, una Londra di oggi, dove il malaffare e la criminalità convivono con una borghesia operosa e un’aristocrazia (oggi plutocrazia) potente e litigiosa. Leggersi per esempio Gli Straccioni del Caro o la Talanta dell’Aretino, commedie in cui la vita romana, e in particolare quella che ruotava intorno a Campo de’ Fiori (non chiamatelo Piazza Campo dei Fiori, perché come Piazza San Marco è l’unica piazza di Venezia, Campo de’ Fiori – e non dei Fiori – è l’unico campo di Roma). In una piazza vicina, Piazza della Rotonda (Pantheon), c’era un albergo frequentatissimo dagli uomini illustri che visitavano Roma, l’Albergo del Sole. Vi soggiornò anche l’Ariosto. Una lapide lo ricorda. Come un’altra lapide ricorda l’inutile sforzo del potere papale di innalzare il livello sociale delle piazze romane. E liberarle “ab ignobilibus tabernis”. Invano. Prostitute, mezzani, ruffiane, ladri, le affollavano. Sembra che la prostituzione, a Roma, come a Venezia, fosse lucrosissima. L’Aretino vi scrive sopra un bellissimo libro: I Ragionamenti. I dialoghi s’immaginano a Roma. Il libro è diviso in tre parti: La vita delle monache, La vita delle maritate, La vita delle puttane. Poiché sia monache sia maritate ne fanno di tutti i colori e si comportano come puttane, tanto vale insegnare a una figlia a fare la puttana, almeno ci guadagna, perché “chi non ha oggi dì de la robba, è peggio che un cortigiano senza grazia, senza favore, e senza entrata”. Dunque i moralisti di ogni specie, che non mancano mai, la smettano di lamentare il “degrado” di Roma, perché la vita della città è sempre stata quella. Altra cosa è invece lamentare il degrado amministrativo e politico, questo sì un fatto nuovo. Finché Roma fu la capitale dello Stato della Chiesa ogni 25 anni si ripulivano e si restauravano le facciate dei palazzi, per abbellire l’aspetto della città in occasione dell’Anno Santo. E anche dopo l’Unità ci sono stati sindaci come Nathan, Argan – deludenti Veltroni e Rutelli – che hanno fornito la città di servizi e strutture moderne. Ancora negli anni 50 e 60, grosso modo fino agli anni 70 – insomma prima della catastrofe succeduta all’avvento di Craxi e poi di Berlusconi e successori – si poteva – anche per tutto gli anni ‘80 – girare anche di notte, sicuri di trovare un mezzo pubblico per tornare a casa. Gli autobus notturni passavano ogni 15 minuti fino all’una di notte, poi ogni mezz’ora, e dalle due ogni ora, fino alle cinque quando ricominciava il servizio regolare. Le strade erano lavate una volta alla settimana. Posso confermarlo per esperienza, sono vissuto 20 anni senza automobile. E gli autobus erano puntuali anche di notte. Il degrado attuale di Roma è dovuto a decenni di pessima amministrazione, compresi Veltroni e Rutelli. Ma con Alemanno e dopo con la Raggi è stata la catastrofe. Riuscirà il nuovo sindaco Gualtieri a ricondurre Roma all’efficienza di quegli anni? È passato mezzo secolo e anche l’Italia è cambiata. In peggio, diciamolo pure.

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